9. Meli

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Madison afferrò Meli per il gomito, prendendola da parte. Erano arrivati alla spiaggia e stavano cominciando a sistemare le proprie cose. Bè, tutti a parte Kim che si era già tuffata in mare. - Che c'è Mads? - domandò Meli all'amica. Madison si spostò dietro l'orecchio una ciocca ribelle che era riuscita a scappare dalla crocchia - Sai, stavo pensando...- - Da quando pensi? - scherzò Meli, ridacchiando quando Mads la mandò silenziosamente a quel paese. - Mei! - esclamò Madison irritata. Meli non poté trattenere un sorriso davanti al nomignolo: Madison la chiamava così da quando erano piccole perché,semplicemente, non riusciva a pronunciare correttamente la "l". Con il passare degli anni la difficoltà era passata ma il soprannome era rimasto. Meli ne era segretamente grata. Erano entrambe figlie uniche e nonostante abitassero a tre isolati di distanza, erano cresciute insieme. La prima volta che si incontrarono avevano sei anni e avevano appena iniziato le elementari: Madison si era appena trasferita dalla Polonia (i suoi genitori, amanti dell'oceano, avevano deciso di trasferirsi a Maui per chissà quale motivo) non conosceva nessuno e il suo Inglese era davvero minimo. Per Meli fu impossibile non notare tra tanti bambini abbronzati e dai riccioli scuri, quell'unica bambina pallida come la neve e dai lisci capelli biondi. Impettita lasciò la mano di sua madre per correre da lei. Madison, già terrorizzata di suo, si nascose dietro le gambe di suo padre facendosi piccola piccola. - Ciao! Come ti chiami? - le aveva chiesto Meli con la sua vocina acuta, allungando il collo per tentare di vederla. - Madison - aveva risposto con uno strano accento che aveva incuriosito Meli e fatto ridere un bambino lì vicino. Meli li fece la linguaccia, ignorandolo per tornare a concentrarsi su Madison - Io mi chiamo Meli - si sentì soddisfatta quando intravide Madison sorridere. Ricordava di aver amato i suoi occhi azzurri fin da quel primo momento in cui li aveva incrociati. Passarono l'intera giornata insieme, dividendosi persino il pranzo. Meli non era un'amante della cucina estera ma i ravioli di patate e formaggio di sua madre Irena erano l'eccezione. A fine giornata, quando si erano dovute separare, Madison l'aveva salutata con un abbraccio e un caloroso - Ciao, Mei! - Con gli anni la loro amicizia si era evoluta: Madison non la vedeva come la figlia del sindaco (un trofeo da raggiungere) ma come la semplice Meli che amava l'oceano e guardare Netflix fino a tardi. Conoscevano i pregi e i diffetti dell'altra, il loro legame era come quello che immaginava avessero le sorelle. - Stavo dicendo - disse Madison, risvegliando Meli dai ricordi e riportandola al presente - Che dovresti farti desiderare, almeno un pó. Giusto per fare aumentare l'interesse - Meli la guardò dubbiosa. Dopotutto Madison aveva avuto più ragazzi di lei e la sua tattica aveva sempre funzionato. Sembravano cadere tutti ai suoi piedi come frutti maturi sotto il sole. Si mordicchiò il labbro inferiore, voltandosi dove Henry stava montando l'ombrellone. Si era già tolto i pantaloncini e la t-shirt, rimanendo in costume. Il fisico non era un dettaglio a cui solitamente dava molta importanza ma, Meli, dovette ammettere che non era affatto male. La maggior parte dei ragazzi che conosceva aveva passato tutta la loro vita a nuotare e di conseguenza condividevano le spalle larghe e le braccia muscolose. Henry era una piacevole novità: era alto, almeno qualche centimetro in più dei suoi compagni di corso, ed era talmente magro che riusciva quasi a intravedere le costole ma in qualche modo faceva parte di lui e questo bastava per renderlo irresistibile ai suoi occhi. Peró, se qualcuno le avesse chiesto cosa aveva attirato la sua attenzione avrebbe risposto gli occhi. Erano di un marrone talmente scuro da sembrare nero e sotto il sole si scioglievano in una delicata sfumatura nocciola, qualche pagliuzza dorata galleggiava nelle iridi. - Questo è il mio consiglio, sta a te decidere - disse Madison rompendo il silenzio. A pochi passi dalla riva Henry si voltò nella loro direzione. Aveva finito di montare l'ombrellone ed era passato alle sdraio. Sorrise ampiamente, salutandole con la mano. Meli voltò lo sguardo verso Madison dandogli, per la prima volta, le spalle. Fu tentata di voltarsi per vedere l'espressione di Henry ma non cedette, puntando lo sguardo sulla figura di Claire che usciva dall'acqua. - Dai andiamo, oggi l'acqua è caldissima! - esclamò Claire quando le vide tornare all' ombrellone. Il bikini blu notte era bagnato e i ricci avevano raddoppiato di volume. Madison e Meli abbandonarono i copricostume, ripiegandoli velocemente all'interno delle loro borse posate ai piedi dell'ombrellone. Senza voltarsi nemmeno una volta verso Henry, Meli, segui le amiche in mare. L'acqua salata le schizzò in faccia mentre correvano verso un punto più profondo. Improvvisamente la testa di Kim fece capolino tra le onde, il solito sorrisone stampato in faccia. Ridacchiò eccitata quando le vide, gettandosi sulla sorella in un turbine di risate. Claire vacillò prima di soccombere sotto il peso di Kim, venendo travolte da un'onda. Riemersero in pochi secondi sputacchiando acqua salata. Meli ridacchiò davanti all'acconciatura di Claire: i suoi capelli erano una spugna, più assorbivano acqua più sembravano gonfiarsi. Le davano un'aria molto buffa. Claire le lanciò un occhiata offesa prima di cominciare una guerra di schizzi. - Che guerra sia! - gridò Kim, unendosi alla battaglia. Nonostante le risate, il rombo delle onde e i metri che la separavano dalla spiaggia Meli era dolorosamente consapevole degli occhi tristi di Henry su di lei.

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