5. Kim

9 4 1
                                    

Dopo aver ricevuto la risposta di Claire, Kim scese le scale il più silenziosamente possibile. Henry era troppo preso da Meli per accorgersi di lei. Raggiunse la porta e quando stava per abbassare la maniglia...- Che stai facendo? - tuonò la voce di suo fratello. Kim sbuffò, girandosi svogliatamente verso di lui. Henry si era alzato dal divano e la fissava a braccia incrociate, dietro le lenti lo sguardo era serio e vigile. Era in questi momenti che si ricordava che non erano (almeno biologicamente) davvero fratelli: loro madre, Zola, diceva sempre che aveva gli occhi di suo padre, ovvero il suo primo marito. Da quello che Kim sapeva ,si erano lasciati poco prima della nascita di Henry. Poi si era risposata con loro padre (Diego, un biologo che insegnava scienze nello stesso liceo dove lei faceva il tirocinio come insegnante di lettere), avevano avuto Claire e, anni dopo, Kim. Henry era sempre stato al fianco suo e di Claire, aiutandole con i compiti e giocando con loro, fin da quando erano nate. Le aveva protette quando i ragazzi diventavano eccessivamente appiccicosi e rimproverandole quando sbagliavano. Era raro che litigassero tra loro ma, quelle poche volte che succedeva, si tenevano il broncio per giorni. Ma alla fine era sempre lui a tornare per primo. Erano sempre stati una famiglia molto unita, i loro genitori erano fantastici! Suo padre era sempre stato molto attaccato ai suoi figli, assicurandosi che avessero sempre tutto ciò di cui avevano bisogno. Era stato lui ad aiutare Henry con il college. Anche se suo fratello non lo faceva notare, tutti sapevano che ne era profondamente grato. Chissà com'era sapere che il tuo vero padre era lì fuori e non provava nemmeno a cercarti. - Stavo solo...- cominciò Kim - Sgattaiolando via? - la interruppe Henry, alzando un sopracciglio.    - Forse - disse semplicemente Kim. - Kimberly - l'ammonì Henry, avanzando di qualche passo. Kim sbuffò - Ok, confesso! - cedette - Stavo andando alla pista - Henry addolcì lo sguardo - Kim, ovvio che ti avrei lasciato andare. Volevo solo che me lo dicessi. Lo sai quanto mi preoccupo, specialmente ora che stiamo in un posto che non conosciamo - Ecco, ora era identico a loro madre. Kim pensò che non fosse una buona idea rispondere con - Veramente volevo lasciare te e la bella hawaiana da soli, visto che eravate a un passo dal saltarvi addosso e io sono ancora troppo piccola per assistere a certe cose -(tutto quello che avrebbe ottenuto sarebbe stato una risposta vaga e imbarazzo alle stelle) e, poi, l'alternativa sorellina incompresa era piuttosto allettante. Se avesse giocato bene le sue carte avrebbe potuto guadagnare un hamburger a cena. - Grazie, sei il miglior fratellone del mondo! - esclamò, gettandogli le braccia attorno al collo stringendolo in un abbraccio spaccaossa. Lui le accarezzò dolcemente le trecce, ricambiando l'abbraccio. - Che salsa vuoi? - domandò Henry improvvisamente. Kim alzò il viso per guardarlo in faccia, gli occhioni spalancati. - Per l'hamburger intendo - aggiunse - Pensi che non conosca la mia sorellina?- Un sorriso a trentadue denti si allargò sul viso di Kim - Salsa barbecue, una vagonata! - rispose, alzandosi sulle punte per baciarlo sulla guancia. Aveva davvero il miglior fratellone del mondo. Riprese lo skateboard e uscì come una furia mentre Henry le ricordava di mettersi il casco. Kim gli rispose prima di mettere le cuffie e azionare la musica al massimo. Mentre camminava seguiva le indicazioni che Claire le aveva scritto e pensava a quante cose fossero successe in un giorno. La vacanza si preannunciava fantastica.

Non c'era niente di meglio che tornare a casa dopo un pomeriggio di skate e trovare un succoso hamburger a tavola. Appena Kim era rientrata erano scoccate le sei e Claire (rincasata solo mezz'ora prima) l'aveva mandata a farsi una doccia nell'istante in cui Henry usciva per comprare la cena al chiosco in spiaggia. Quando riscese, un quarto d'ora dopo, indossava già il pigiama e le sue amate pantofole a forma di delfino. Henry era già tornato e stava sistemando sulla tavola apparecchiata due hamburger e l'insalata di Claire. Kim si catapultò sul suo piatto senza badare all'occhiata disgustata della sorella. - Felice? - le chiese Henry ridacchiando sotto i baffi, mentre metteva al centro della tavola un paio di lattine di Coca cola. - Moltissimissimo! - esclamò Kim tra un boccone di hamburger e uno di patatine fritte. Sembrava che non mangiasse da giorni, aveva perfino della salsa sul mento. - Claire non guardarmi con quello sguardo da vegetariana! Inoltre, sappi che questa mucca sta solo svolgendo il suo destino - aggiunse, enfatizzando la frase con un'ulteriore morso. - A disturbarmi sono di più tutti quei grassi saturi - disse Claire stizzita prima di alzarsi dal tavolo e dirigersi in salone, per gustare la sua insalata lontana dai temibili hamburger. Pochi minuti dopo le voci dei personaggi di Outer Banks risuonarono in cucina. - Che avete fatto alla fine? - domandò "disinvoltamente" Kim a Henry - Tu e Meli, intendo. Stranamente non mi hai bombardato con messaggi e chiamate ogni due secondi - si aspettava che suo fratello arrossisse invece si limitò a guardarla dietro le lenti. - È tornata a casa e ne ho approfittato per continuare i compiti estivi - rispose senza staccare gli occhi dalla propria cena. Kim lo guardò di sottecchi, cercando qualunque traccia di menzogna sul suo viso. Niente, sembrava sincero. Con un'alzata di spalle terminò la sua cena prima di raggiungere Claire sul divano, lasciando ad Henry l'ingrato compito di sistemare. Claire era completamente assopita dalla scena (riguardava un certo ragazzo biondo piuttosto carino ma Kim non ricordava il nome), la ciotola di insalata semi vuota giaceva abbandonata sul bracciolo del divano. Kim si rannicchiò contro il petto di sua sorella mentre lei le avvolgeva un braccio intorno. Henry le raggiunse pochi minuti dopo, sistemandosi accanto a Kim (che non mancò a sdraiare le gambe sulle sue) e coprendoli con una coperta. Con il lavoro di Claire e Henry in Francia questi momenti erano piuttosto rari. Era quando si ritrovava a New Port Beach da sola che capiva quanto le mancassero. Henry la videochiamava quasi ogni sera e Claire faceva il possibile per passare un po' di tempo con lei. C'erano volte dove, egoisticamente, desiderava che i suoi fratelli abbandonassero tutto e rimanessero con lei, come quando erano piccoli e fuori diluviava. No, non sarebbe stato giusto. Erano così intelligenti, gentili, divertenti... meritavano di seguire i loro sogni. Durante questi momenti Kim si ripeteva che quando sarebbero diventati adulti e famosi, avrebbe potuto dire - Io c'ero fin dall'inizio - Per adesso si godeva la loro compagnia.

A Summer of usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora