4. Meli

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Meli salì incerta le scale, guardandosi intorno alla ricerca di Kim. Attraversò il corridoio fermandosi in mezzo tra due porte: da quella a sinistra si udiva lo scroscio dell'acqua (logicamente doveva trattarsi del bagno) e da quella a destra assolutamente niente. Era troppo silenziosa per essere la stanza di Kim ma Meli tentò comunque, magari si sbagliava. La stanza era completamente ordinata e le valigie erano state già disfatte. Da una piccola pila di libri in Francese sul comodino accanto al letto, Meli, capì che era la stanza di Henry. Stava per uscire quando una foto, attaccata al bordo dello specchio, attirò la sua attenzione. Si avvicinò curiosa: la foto ritraeva tutti e tre i fratelli, qualche anno più giovani, in un locale dall'aria raffinata. Claire era al centro e indossava un'elegante vestito rosso, una corona luccicante brillava tra i ricci, a tracolla teneva una fascia con su scritto "Miss California" e sorrideva a trentadue denti. Alla sua sinistra c'era un'energica Kim, anche lei molto elegante e senza trecce, e alle sua destra Henry, vestito con camicia bianca e maglione bordeaux. Sorrideva orgoglioso di sua sorella. Meli sorrise, incapace di trattenersi davanti a tutta quella dolcezza. - Qui è prima che partissi per il college - disse una voce alle sue spalle. Meli trasalì di colpo, urtando accidentalmente il comodino. I libri caddero con un tonfo sul pavimento. - Dio, scusa! - disse Meli mortificata, chinandosi per raccogliere i libri. - Tranquilla non fa niente - anche Henry si chinò nello stesso momento, sbattendo accidentalmente contro la sua testa. - Ahi! - gemettero in coro, massaggiando il punto dolorante. Meli aprì la bocca, pronta a scusarsi - Non ci pensare - la precedette Henry, raccogliendo i libri e offrendole una mano per aiutarla ad alzarsi. Meli accettò, alzandosi con l'aiuto di Henry. Era davvero forte, forse un po' troppo. La sollevò come se non pesasse niente facendole quasi perdere l'equilibrio. Istintivamente, poggiò entrambe le mani sul suo petto mentre lui le avvolgeva le braccia attorno al busto, lasciando andare i libri. I visi erano a un centimetro di distanza. Se si fosse alzata in punta di piedi avrebbe potuto baciarlo. Cosa? No, assolutamente no! Non poteva baciare qualcuno che conosceva a malapena da un giorno. Però, la regola valeva se, quando stavano insieme, le sembrava di conoscerlo da una vita? Come sarebbe stato sfiorare quelle labbra sottili con le proprie, affondare le dita nei morbidi riccioli, aggrapparsi alle braccia forti come se fossero l'unica ancora di salvezza? Come sarebbe stato abbandonare le responsabilità dell'unica figlia del sindaco, che pretendeva che fosse perfetta in tutto? Come sarebbe stato lasciarsi andare per una volta? Dallo sguardo di Henry, Meli capì che stava pensando la stessa cosa. Forse se Kim non fosse entrata di corsa nella stanza si sarebbero baciati. Invece, appena udirono i suoi passi veloci avvicinarsi alla soglia, si separarono. - Kim...sei pronta? - disse Henry, scuotendo la testa per uscire dalla trance in cui erano finiti. - Io sì, devo solo asciugare i capelli. Mi sono accorta che c'era ancora la sabbia di ieri- sbuffò infastidita Kim. Meli aveva notato che le sue treccine erano più lisce e lucide. - Tu invece devi ancora vestirti - Kim rimproverò il fratello, lanciandogli uno sguardo accigliato. Henry la guardò esasperato, voltandosi verso l'armadio. Meli arrossì, realizzando che indossava solo il pantalone di una tuta. Rimise velocemente a posto i libri prima di scappare di sotto dopo aver borbottato qualcosa sul dover chiamare Madison. Appena raggiunto il salotto collassò sul divano, coprendosi il viso con le mani. Era stata talmente concentrata sulle sue labbra da non essersi accorta di niente! Era abituata ai ragazzi semi nudi, dopotutto passava metà della sua vita in spiaggia, ma con lui era stato diverso. Forse era solo un po' di attrazione...sì doveva sicuramente essere questo, con il tempo sarebbe passata. - Meli - chiamò la dolce voce di Henry. Meli tolse le mani dal viso ritrovandoselo davanti. Stavolta, fortunatamente, era vestito. Indossava gli stessi cargo beige del giorno prima, una canottiera blu e converse bianche. Sì, è solo attrazione, pensò mentre si sedeva di fianco a lei, talmente vicino che le loro gambe si sfioravano. - Volevo darti questa - le porse un sacchetto di carta velina legata con un pezzo di spago. - Cos'è? - domandò curiosa, sentendo nuovamente le guance avvampare. - Tu aprilo - la incitò Henry, distendendo un braccio sullo schienale del divano avvicinandosi ulteriormente. Meli aprì il pacchetto, curiosa di vedere di cosa si trattasse, rimanendo senza parole: era una collana di spago intrecciato insieme alle conchiglie che avevano raccolto insieme. È solo attrazione, solo attrazione, ripeté mentalmente mentre prendeva la collana tra le mani. - Ti piace? - domandò ansioso Henry. Solo attrazione, solo attrazione, solo attrazione - È bellissima - sussurrò alzando il viso. Pessima mossa. È solo attrazione, solo attrazione, pensò nuovamente mentre incontrava i suoi bellissimi occhi scuri. È solo attrazione...o no? Possibile che si fosse presa una cotta per quel bellissimo ragazzo?

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