19. Meli

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- Quindi, cosa siete ora? - le domandò Claire dalla doccia, la voce chiara nonostante lo scrosciare rumoroso dell'acqua. Era tornata da poco più di mezz'ora e una delle prime cose che aveva fatto era salire in bagno per eliminare i residui della sabbia e della salsedine, ignorando quasi del tutto suo fratello in cucina e afferrando Meli mentre scendeva le scale per trascinarla in bagno con lei. Meli doveva ammettere di essersi abbastanza spaventata, soprattutto per lo sguardo minaccioso con cui Claire la fissava. - Giuro che ti posso spiegare - le aveva detto Meli prima di lanciarsi in una dettagliata spiegazione, partendo dall' "appuntamento" della sera prima. Claire l'aveva ascoltata in silenzio, mentendo la sua espressione neutra - Ti credo - aveva decretato impassibile prima di iniziare a spogliarsi. E ora eccole lì. Meli si appoggiò con gli avambracci al lavandino del bagno, pensando bene a come rispondere - Una coppia ancora no, Henry dice che prima vuole portarmi a cena fuori. Un vero appuntamento - sospirò sognante. Le ante della doccia si aprirono e Claire uscì avvolgendosi in un asciugamano - Tipico di mio fratello - ridacchiò, prendendo il posto di Meli davanti allo specchio - Mamma dice sempre che da quando vive a Parigi è diventato un vero gentleman - Claire si voltò verso l'amica, i suoi occhi scuri improvvisamente erano diventati seri - Trattalo bene, se lo merita - disse duramente, anche se Meli percepì una nota di apprensione fraterna. Meli le strinse una mano - Fidati, non mi importa se è solo per un'estate o una vita intera, non me lo lascio scappare - sorrise ampiamente mentre Claire rilassava le spalle, decisamente più tranquilla. - Bene - decretò infine Claire dopo un breve silenzio - Oggi è stata una giornata stancante, non mi andava di terminarla occultando il tuo cadavere - scherzò, cominciando a spazzolare i capelli. Minuscole goccioline d'acqua le scivolavano lungo le braccia scoperte, sparendo brevemente quando incontravano una chiazza di vitiligine. Meli sospirò tristemente, ammirando gelosamente le gambe magre dell'amica e la delicata curvatura delle spalle sottili. - Anche flirtare con bei ragazzi è stancante? - Meli scacciò la gelosia, ricordandosi che Claire non era solo una bellissima ragazza ma era la sorella di quello che poteva diventare il suo ragazzo. E poi era anche un'ottima amica. Claire le lanciò un'occhiata confusa attraverso il riflesso dello specchio. - James Miller - specificò Meli, guardandosi le unghie con nonchalance. Lo smalto si era sbeccato in più punti, avrebbe dovuto sistemarle una volta tornata a casa. - Ucciderò Madison - sibilò Claire mentre un rossore sbocciava sul suo viso. - Non è stata lei a dirmelo ma Kayl...dopo che Mads gli lo ha detto - Meli alzò gli occhi al cielo         - Quei due sono uno peggio dell'altro - Le spalle di Claire si irrigidirono nuovamente e l'occhiata che le aveva appena lanciato non sembrava per niente amichevole. - Te l'ho già detto Claire, Kayl non prova niente per me - puntualizzò Meli, avvicinandosi a Claire - Anzi, è stato lui a incoraggiarmi a dichiararmi. Ero terrorizzata di aver rovinato tutto allontanandomi - Claire si voltò verso di lei, le iridi d'ossidiana fisse nelle sue. - Io e Henry abbiamo chiarito e vogliamo provare a conoscerci. Io voglio conoscerlo - continuò dolcemente Meli, infondendo tutto il suo affetto nella voce. Claire sospirò bruscamente, abbracciando Meli di slancio. Senza le scarpe erano alte uguali o meglio, quasi: Claire era ancora una spanna più alta di lei. - Detesto quando Madison ha ragione - borbottò Claire prima di interrompere l'abbraccio - Non fare cazzate Mei, mi fido - disse, accarezzandole dolcemente il viso prima di uscire dal bagno e dirigersi verso la sua stanza. Meli, rincuorata di aver chiarito anche con lei, scese le scale raggiungendo la cucina. Henry oziava appoggiato al bancone mentre, accanto a lui, il microonde cuoceva qualsiasi pietanza surgelata avesse messo dentro. - Ehi - Henry alzò lo sguardo dal telefono, posandolo sul bancone - Pensavo che vi foste sbranate a vicenda - scherzò allegramente. Meli gli circondò il collo con le braccia - È tua sorella, è normale che si preoccupi per te. Specialmente dopo tutto quello che è successo - disse affettuosamente Meli, baciandolo brevemente prima di rivolgere un'occhiata sospettosa al microonde - Non avevi nient'altro di, come dire, più commestibile? - qualunque cosa stesse cuocendo lì dentro non prometteva niente di buono, assomigliava alla versione anemica del prosciutto in scatola. - Frigo vuoto - sospirò Henry - L'ho notato troppo tardi quindi dopo mi tocca uscire per fare la spesa. Almeno il mercato sarà meno affollato della mattina, no? -
- Sì, ma farà ancora più caldo - rispose Meli, non riuscendo a trattenere un sorriso divertito davanti all'espressione da patibolo del suo quasi fidanzato. - A proposito, cosa diavolo è quella roba? - domandò Meli, continuando a fissare il prosciutto anemico nel microonde. Lo sguardo di Henry trasmetteva un'immensa tristezza - A quanto pare l'ultima cosa rimasta era il tofu surgelato di Claire, quindi...- 
- Oggi si mangia vegano! - esclamò Claire irrompendo in cucina quasi saltellando. - Cos'è tutta questa energia? - chiese Henry, rovesciando in una ciotola la poca insalata in busta rimasta, l'espressione vagamente sospettosa. Claire sorrise allegramente, scoprendo i denti bianchi e perfetti - Thai mi ha appena scritto che parteciperò a un servizio per Kamali Mulè - annunciò eccitata, reprimendo appena un gridolino. Meli spalancò gli occhi - Kamali Mulè, quella Kamali Mulè? - balbettò frettolosamente, coprendosi la bocca con le mani - Mio Dio! E quando, dove, a che ora...- Henry le mise un braccio intorno alle spalle - Amore, calmati - disse - Poi chi è, una stilista? Pensavo che non ti interessasse la moda - Meli e Claire si volarono a guardarlo - Solo una stilista?! - esclamarono in coro, fissandolo sconcertate - È solo una delle più famose attiviste d'America - disse Claire con nonchalance (e una nota di sarcasmo) - E il ricavato della sua linea di costumi va in beneficenza per la protezione della barriera corallina - aggiunse Meli. Henry alzò le mani - Va bene, chiedo scusa per la mia ignoranza - ridacchiò. Il telefono di Meli vibrò, annunciando l'arrivo di un messaggio - È mia madre, devo andare ad aiutarla a finire di organizzare il Luau per quando Kilo nascerà - raccolse velocemente la borsa che aveva appoggiato sul bancone - Ci sentiamo più tardi - Meli si mise in punta di piedi per baciare Henry prima di allontanarsi verso la porta. Salutò velocemente Claire e uscì dalla casa, dirigendosi a passo svelto verso la sua.

"Casa" non era di certo la parola che Meli avrebbe usato per definire la villetta in cui viveva, talmente vicina alla costa da poter vedere l'oceano fuori dalla finestra e sentire sempre il dolce rombo delle onde. Il mare era la sua casa, non quelle quattro mura che cercavano di contenerla. Viaggiare era uno dei suoi sogni più grandi e uno dei più irrealizzabili, soprattutto con sua madre. Manali Kogoja non era esattamente la madre più affettuosa del mondo, o almeno lo era a modo suo. Meli attraversò il vialetto, facendo scorrere lo sguardo sulle decine di cespugli di ibisco e sulle rigogliose chiome degli alberi di gelso crogiolandosi nel dolce profumo che emanavano. Le palme sfioravano le finestre della sua camera al secondo piano e l'erba era umida e fresca. Entrò in casa, per niente stupita di trovare sua madre seduta sul divano del salotto a lavorare al computer. Il pancione le impediva di appoggiarlo sulle gambe quindi doveva tenerlo su un cuscino. Sul tavolino da caffè giaceva un piatto di frutta e un bicchiere pieno della solita tisana alla melissa. - Ciao tesoro, ti sei divertita da Madison? - le domandò distrattamente sua madre, troppo occupata a compilare le pratiche d'avvocato per concentrarsi su sua figlia. - Sì - rispose seccamente Meli, cercando nel frigo qualcosa da mangiare. Trovò un piatto con degli avanzi di pollo e riso nero della sera prima. Lo riscaldò nel microonde, afferrò una forchetta e un bicchiere d'acqua e si diresse in salotto, sistemando il piatto sul tavolino e sedendosi accanto a sua madre. Tenendo sempre una distanza di sicurezza di un braccio, naturalmente. Meli iniziò a mangiare, alternando lo sguardo dal piatto al viso di sua madre, serio come sempre. - Com'è è andato il tuo appuntamento? - Manali spense il computer, posandolo sul tavolino, degnandola finalmente di uno sguardo. Sembrava stanca ma lo era sempre stata, fin da quando Meli aveva ricordo, però le poche volte che sorrideva era speciale. Meli sperava che con la nascita di Kilo riacquistasse la sua energia. - È il mio migliore amico - disse Meli - Solo questo - Manali fece schioccare la lingua - Anche tuo padre era il mio migliore amico eppure...- posò una mano sulla pancia e una sul viso di Meli, pizzicando teneramente la guancia. Meli sbuffò - Peccato che non sia te, mamma -  Manali strinse le labbra in una linea sottile - Non ho mai detto che tu lo sia - ribatté freddamente, gettando sulla schiena i ricci scuri raccolti in una coda. Ora che ci pensava non aveva mai visto sua madre con i capelli sciolti, li aveva sempre portati stretti in chignon ordinati o legati. - Però vuoi che lo diventi, sennò non avresti insistito così tanto per farmi uscire con Kayl - continuò Meli, fissando sua madre negli occhi. Manali si alzò in piedi, voltandosi per uscire dal salotto - Dobbiamo finire di organizzare il Luau - le ricordò Meli, voltandosi verso di lei. - Ora sono stanca, ci penseremo più tardi - disse Manali senza nemmeno girarsi, sparendo oltre la porta. Meli restò in silenzio per un paio di minuti, ascoltando i passi lenti e pesanti di sua madre finché non sparirono. Meli sospirò frustata, afferrò il telecomando e accese Netflix, cliccando sulla serie che stava guardando. Aveva letto qualcosa negli occhi di sua madre prima, un'emozione che non vedeva da tanto tempo in lei. La cosa non le piaceva e non riusciva a smettere di pensarci. Una donna forte e autoritaria come Manali Kogoja di cosa poteva avere paura?

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