8. Madison

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Madison aveva fatto appena in tempo a indossare i suoi pantaloncini da basket preferiti e una canottiera grigia prima di venire trascinata lungo le scale da Claire. Indossava un paio di pantaloncini grigi scosciati e una maglietta senza maniche arancione pastello a striscie bianche, i capelli ricci legati in una coda alta. Dietro di loro, Meli, finiva di allacciare il suo copricostume preferito: un vestito a mezza coscia di velo bianco abbinato a un costume rosa pastello. Il loro piano era fare una colazione veloce, preparare il pranzo al sacco e scendere tutto il giorno in spiaggia. Avevano già coinvolto Kim che, felicissima, era corsa a prepararsi (Madison l'adorava, portava una botta di energia nel gruppo). Volevano dirlo anche ad Henry ma non rispondeva al telefono. - Provo a chiamarlo di nuovo e se non risponde giuro che chiamo la polizia! - disse Claire preoccupata fiondandosi in cucina - Non è da lui non rispondere subito. Dio, è così che si sente quando stacco il telefono? - borbottò componendo il numero per la milionesima volta. - Ehi, venite qui - mormorrò Meli dal soggiorno. Madison e Claire si guardarono confuse ma la raggiunsero davanti al divano. Henry dormiva pacificamente, un braccio a penzolone sfiorava il tappeto. Sul pavimento, accanto alle scarpe, giaceva il telefono presubilmente scarico. - Grazie a Dio! - esclamò Claire sollevata accovacciandosi accanto al fratello, scuotendolo dalle spalle per svegliarlo. Henry borbottò qualcosa in francese, tirandosi lentamente a sedere. Gli occhiali si erano agganciati ai ricci, pedendo simili a una piuma. - Claire...- sbatté gli occhi un paio di volte scacciando via il sonno prima di gettare le gambe oltre il bordo del divano e alzarsi, dirigendosi in cucina. Non era poi così miope dopotutto. Claire lo seguì impettita - Pensavo che fossi morto in qualche fosso! - sibilò. Forse da sveglio le avrebbe risposto con qualche frase da fratello maggiore ma, mezzo addormentato, riuscì soltanto ad alzare le spalle mentre si versava una tazza di caffè. Claire sbuffò frustata, voltandosi per cominciare a preparare da mangiare.  - Bonjour - lo salutò Madison, strascicando la pronuncia. Henry strizzò gli occhi (senza occhiali doveva sembrargli una macchia colorata in mezzo alla cucina con una pessima pronuncia) prima di cercare a tastoni gli occhiali nelle tasche della felpa. Meli ridacchiò, mettendo da parte la ciotola di frutta che stava tagliando e avvicinandosi a lui. - Aspetta quattr'occhi - rise, districando gentilmente gli occhiali dai capelli. Henry se li mise passando, poi, una mano tra i ricci cercando di pettinarli. Era arrosito, che tenero. Forse più per il vestito che per il gesto, Madison poteva capirlo. - Grazie - disse con voce roca - Caffè? - domandò schiarendosi la gola. - Perché no - rispose Madison, balzando sul bancone a pochi centimetri dalla caraffa per il caffè. Meli tornò all'altro lato del bancone, tornando alla macedonia che Claire l'aveva incaricata di preparare. - Immagino che abbiate dei progetti per oggi, no? - domandò Henry alla sorella mentre Madison si versava il caffè che aveva preparato in una tazza di vetro. Claire annuì - Andiamo in spiaggia. Penso che torneremo tardi, vieni? - disse, prima di tornare a riempire la borsa frigo con ghiaccio e bibite. Henry alzò le spalle - Non ho di meglio da fare - il suo tono era neutro ma, Madison, notò il sorrisetto che cercava di reprimere. La porta della cucina si spalancò di colpo e Kim fece la sua entrata. Erano passati più o meno tre giorni dall'ultima volta che l'aveva vista con le trecce e non poté fare a meno di stupirsi di quanto erano lunghi i suoi capelli: già le trecce le arrivavano a metà schiena, da sciolti sfioravano quasi la vita. Improvvisamente si ricordò di quando sua madre, parrucchiera, aveva piastrato i capelli di Meli. Dio, quasi fino ai polpacci! Stavolta indossava un costume giallo fosforescente (Madison si chiedeva dove trovasse certi colori) e pantaloncini di jeans. I capelli legati in una treccia alta, le ciocche più piccole le incorniciavano il viso sorridente. A Madison piaceva immaginare Kim come una goccia di sole, sempre così felice e energica. Sperava che non cambiasse mai, il mondo aveva ancora bisogno di lei. - Buongiorno belle persone! - esclamò, lasciando cadere a terra lo zaino di scuola che usava, temporaneamente, come borsa da mare. Si diresse verso la dispensa acciuffando pacchetti di patatine e altre schifezze, porgendoli a Claire per metterle dentro alla borsa frigo. Claire la guardò di sottecchi, l'espressione diceva chiaramente - No - Kim le fece gli occhi dolci, sporgendo il labbro - Perfavore, sorellona - supplicò, addolcendo la voce. Claire sospirò - Uno - acconsentì. Kim sorrise a trentadue denti scegliendo, ovviamente, il pacchetto più grande. - È impossibile dire di no a quegli occhioni - disse Meli a Claire, riponendo la macedonia nella borsa. Madison saltò giù dal bancone - Tu vai a prepararti, qui ci pensiamo noi - disse a Henry, avvicinandosi a Claire per farsi dare un compito. La incaricò di preparare i panini. Avrebbe preparato i miglior panini del mondo!

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