12. Claire

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Come sta?
Claire sorrise davanti al messaggio di Meli, immaginando lo spavento che doveva aver preso vedendo Henry andarsene barcollando. Non c'è l'aveva minimamente con lei, non poteva saperlo. Claire non poteva biasimarla, dopotutto era la prima a fare la preziosa con i ragazzi che le piacevano.
Meglio, è stato solo un attacco di emicrania. Tutto normale

Digitò la risposta lentamente, faticando a vedere la tastiera sullo schermo scarsamente illuminato. Henry, con la testa sul suo grembo, e Kim, con le gambe aggrovigliate a quelle dei suoi fratelli, dormivano pacificamente. La stanza di Henry era completamente buia con le finestre sbarrate, in modo che non filtrasse nemmeno un raggio di sole.

Sono felice, oggi mi sono davvero spaventata
Meli le inviò lo stiker di una foca sorridente seguita da quello di un delfino con una lacrimuccia. Claire ridacchiò, disattivando il flash della fotocamera per scattare una foto a Henry e Kim. Entrambi indossavano i pigiamoni di Stich che loro madre gli aveva regalato lo scorso natale. Blu per Henry, rosa per Kim e Claire (anche se alla fine lo aveva cambiato con uno blu, odiava il rosa). A parte Kim che ne era inseparabile, loro lo indossavano raramente. Perlopiù quando erano davvero tristi o per i pigiama party tra loro tre. Inviò a Meli la foto allegandola insieme a uno stiker di Stich con gli occhiali da sole in bianco e nero. La risposta di Meli non tardò ad arrivare. Claire poteva praticamente vedere il sorriso sul suo viso.
Oh mio Dio, che carini!!!

Seguito, naturalmente, da una decina di cuori azzurri e almeno tre sticker di Spongebob con gli occhi a cuore. Claire era tentata di chiederle dove trovava tutti quelli stiker (lei ne aveva a malapena dieci e usava sempre li stessi) ma decise di rimandare il discorso per aprirne un altro decisamente più serio.
Cosa hai intenzione di fare?

Non c'era bisogno di specificare, sapeva che avrebbe capito subito a chi si riferiva. La risposta arrivò dopo un minuto seguita da un emoji triste.
Ho riflettuto molto. Henry merita di meglio di una relazione di un'estate.

Da una parte Claire comprendeva il suo ragionamento e la capiva ma, dall'altra, era arrabbiata perché stava illudendo suo fratello. Stava per scriverle, cercare di farla rinsavire (cazzo fino a stamattina era completamente innamorata, come poteva averci ripensato così in fretta?!), ma Meli la precedette.
Spero che potremmo restare amiche, Claire

Claire respirò profondamente, costringendosi a non scattare dalla rabbia che, lentamente, le offuscava i sensi. Non era pacata di natura come suo fratello ma faceva del suo meglio per non lasciarsi trascinare troppo dalle emozioni. La felicità e la noia era quelle che gestiva meglio ma la rabbia...ogni volta doveva stringere i denti e respirare. Sua madre la definiva passionale. Una volta suo padre  le aveva raccontato che il suo carattere,così simile a quello di sua madre, era il motivo per cui si era innamorato di Zola. - E Henry, era già nato quando l'hai incontrata? - Claire ricordava di averglielo chiesto d'istinto, senza fermarsi a pensare. Suo padre aveva sorriso - Sì, aveva meno di un anno. Era davvero adorabile - Poi l'anno dopo scoprirono tutto. Il primo pensiero di Claire fu gridare (perché avevano dovuto rovinare tutto, non potevano tenerserlo per sé?!) poi si voltò verso il suo fratellone: Henry si limitò ad annuire, lo sguardo perso dietro gli occhiali. Quello fu il momento in cui Claire giurò che avrebbe sempre protetto il suo fratellone. Dopo un paio di respiri decise di provare a farla ragionare. Si liberò dal groviglio di arti in cui i suo fratelli l'avevano trascinata e uscì dalla stanza. Si gettò sgraziatamente sul divano dopo aver composto il numero di Meli. Fortunatamente rispose al secondo squillo. - Claire...- la voce di Meli era rassegnata, come se fosse stanca di sentire un discorso già affrontato. Forse aveva avuto una chiacchierata simile con Madison. - No, ascoltami - ordinò Claire - Cosa è successo? - addolcì la voce, cercando di essere comprensiva. Meli sospirò tremante - Mia madre - disse, la voce incrinata - Mi ha organizzato un'appuntamento con il figlio di un collega di mio padre - un singhiozzo sfuggì dalle sue labbra - Vuole che sposi un politico, come lei, o un ragazzo di buona famiglia - Meli fece una pausa. Claire immaginò che stesse cercando di non scoppiare in lacrime. Fuori dalla finestra Claire riusciva a vedere il tramonto, chissà se anche Meli lo stava guardando. - I miei si sono sposati a vent'anni, sono in ritardo a quanto pare - rise amaramente. Non era un suono che le addiceva, per niente. - Vuoi che venga da te? - le domandò affettuosamente Claire, desiderando stringerla forte e rassicurarla che tutto sarebbe andato bene. Quando Henry era in Francia automaticamente diventava lei la sorella maggiore, tutte le responsabilità cadevano sulle spalle. Non poteva dire che capiva cosa significasse quello che stava passando ma poteva immaginarlo, almeno in parte. - Mads mi sta venendo a prendere, ci vediamo direttamente da lei? - rispose Meli, tirando su col naso. - Arrivo - le disse prima di riattaccare. Claire lasciò un messaggio per Henry e Kim prima di uscire. Sperava che tutto si risolvesse, qualcosa dentro di lei le urlava che dovevano stare insieme. Dopotutto, tutte le grandi storie d'amore non erano facili.

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