Quando era arrivata a Maui per la prima volta, Madison si sentiva a disagio a essere l'unica bambina della sua classe ad avere i capelli biondi e essere meno abbronzata dei suoi compagni. Quante volte si era scottata mentre prendeva il sole in giardino, nell'inutile tentativo di scurire la sua carnagione. Oppure di quella volta che aveva pregato sua madre di tingerle i capelli, ottenendo solamente un rado ciuffo di extension attaccate ad una molletta delle Winx. Era strano adesso definirsi "una del posto". I suoi capelli biondi risaltavano in mezzo a quella folla di ricci scuri, doveva essere così che Kayl era riuscito a individuarla in pochi secondi. Madison era talmente presa dalla telefonata con Claire da non essersi accorta subito dell'amico alle sue spalle, cogliendola di sorpresa mentre rispondeva per lei prima di sollevarla da terra. Non era nemmeno riuscita a sentire completamente l'ultima frase di Claire prima che riattaccasse! -Kayl!- gridò Madison, sentendosi improvvisamente allontanata dalla sabbia calda. Kayl rise, rimettendola giù e guadagnandosi un pugno sul braccio. - Idiota - disse Madison, alzando la voce per sovrastare la musica mentre lui si massaggiava il punto colpito. - Il tuo idiota - ridacchiò Kayl sporgendosi verso di Madison, il solito sorriso da piantagrane stampato in faccia. Madison alzò gli occhi al cielo e scosse la testa - Ha ha, molto originale Grey - scherzò, dandogli una spinta giocosa sul petto. Kayl gemette di dolore, portandosi brevemente una mano al petto. Madison lo guardò preoccupata - Ti sei fatto male? - domandò di getto, avanzando istintivamente di un passo verso di lui. - No, ma è qualcosa che adorerai - rispose semplicemente Kayl, sfilandosi la maglietta e restando in costume. La mascella di Madison cade davanti al nuovo tatuaggio dell'amico: un intricato disegno di onde che partiva dal braccio già tatuato e si estendeva per tutto il pettorale. Doveva averlo fatto di recente perché la pelle intorno all'inchiostro era arrosata e coperta da un sottile strato di pellicola trasparente. - Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto - gongolò sodisfatto, lanciando la maglia su un telo da spiaggia rosa posato su una sdraio. Madison preferì concentrarsi sul tatuaggio, invece di sprecare fiato per sbuffare che doveva smetterla di sfruttare il suo asciugamano. - Quando lo hai fatto? - disse, sfiorando con le dita i contorni delle onde. - Un paio di giorni fa - rispose Kayl - Stavolta da un tatuatore moderno- aggiunse, facendo ridacchiare Madison - Era ora, l'altro ci ha messo un sacco a guarire- Kayl scrollò le spalle - Non mi dava molto fastidio, solo mi dispiaceva di non poter nuotare mentre guariva - disse, guardandosi intorno - Non siamo un po' pochi? - domandò contando velocemente i giocatori delle due squadre, contraddistinti da una bandana sul braccio. Blu per loro e rossa per la squadra avversaria. - Kiki sta portando dei suoi amici e Claire sta arrivando, da sola o in compagnia non lo so dato che qualcuno non mi ha fatto ascoltare - disse Madison, lanciando un occhiataccia a Kayl che preferì frugare nella sua borsa. - Già, alcune persone sono davvero insopportabili - disse, estraendo dalla borsa (ovviamente di Madison) una bottiglietta di acqua di cocco, bevendo metà del contenuto in poche sorsate. - Già, non ne hai idea - Madison incrociò le braccia al petto, guardando truce l'amico. Kayl sorrise ampiamente - Pensi che non sappia che non ti piace il cocco? Puoi dirlo che la compri per me, Maddie - ridacchiò, agitando la bottiglietta di plastica. - Ti piacerebbe - rispose Madison, alzando gli occhi al cielo. Per qualche ragione, incompressibile anche a lei, si ostinava a comprare dell'acqua di cocco (la bevanda preferita di Kayl) fin dal liceo, quando si erano incontrati dopo l'allenamento di nuoto e Kayl non aveva i soldi per comprarsi da bere ai distributori fuori dalla piscina. Allora lei gli aveva dato la bottiglia che sua madre le aveva messo nello zaino per il pranzo. Da allora ne portava sempre una ovunque andasse, un po' come Meli che si ostinava a mangiare dei biscotti al miele prima di ogni esame. Diceva che le portavano fortuna. Kayl sbuffò una risata, rimettendo la bottiglietta nella borsa. - Ehi, Grey! - chiamò una voce squillante, facendo sussultare sia Madison sia Kayl. Si voltarono e videro una ragazza camminare verso di loro, seguita da un paio di ragazzi che discutevano tra loro. Kiki accelerò il passo per raggiungerli al campo da pallavolo, che non era altro se non una rete comprata un secolo fa e i bordi delineati con le infradito. Kiki gettò le braccia al collo di Kayl, stringendolo più del dovuto. - Kik, pensavo fossi sparita ormai - scherzò Kayl, ricambiando l'abbraccio. - Sono stata fuori città per aiutare mio padre con il peschereccio, ma ora eccomi qui! - esclamò Kiki, palpando spudoratamente i bicipiti di Kayl mentre comincia a chiedergli del tatuaggio nuovo con un po' troppa allegria per essere autentica. Diversamente dalla maggior parte delle ragazze del posto, che prediligevano i capelli lunghi, Kiki li teneva corti fino alle spalle, legandoli quasi sempre in una mezza coda. Non aveva tatuaggi Maori sulle braccia, ma una gigantesca rosa sulle scapole. Kayl, evidentemente troppo preso dai complimenti e i bellissimi occhi verdi di Kiki, non si accorse dell'improvviso cambio d'umore di Madison. Se ne stava a braccia incrociate e con gli occhi socchiusi, studiando il modo in cui interagivano, come se si conoscessero da una vita invece che da meno di un anno. Kayl le aveva raccontato che si erano conosciuti al College e, per qualche inspiegabile motivo, a Madison non era mai piaciuta. Insomma, era palese che lei ci stesse provando! Madison si strofinò le braccia, cercando di scacciare il pensiero che potesse essere lei la ragazza per cui Kayl aveva una cotta. Di nuovo, quella strana gelosia le si insinuò sotto la pelle, facendole prudere le braccia. Tutto quello che voleva fare in quel momento era separarli e gridarle di stargli lontana. Lontana dal suo amico. Amico, lo stomaco di Madison si annodò provocandole quasi la nausea. - Maddie stai bene, sei sbiancata? - Kayl la riscosse dai i suoi pensieri, posandole una mano sulla schiena, sorreggendola. - Più bianca di così non credo sia possibile - ridacchiò Kiki, squadrandola da capo a piedi. Madison realizzò con orrore che indossavano lo stesse costume, bianco con un cerchio dorato al centro. Però, se sulla carnagione scura di Kiki il colore risaltava, su di lei il bianco andava a perdersi con la sua pelle. Si strinse nelle spalle, rimpicciolendosi sotto il peso dell'inadeguatezza. - Sto bene - disse a Kayl, facendo del suo meglio per non far tremare la voce. Kayl la guardò incerto, mentre gli amici di Kiki ridevano per la sua battuta. Madison si sentì avvampare. Tentò di nascondere il rossore con la mano, ottenendo soltanto altre risate. Sentì perfino qualcuno chiamarla mozzarella, il suo vecchio soprannome alle elementari. Gli occhi le divennero lucidi ma non pianse, non era più una bambina ormai. Kiki schiuse le labbra, forse per umiliarla ancora, ma fu interrotta da dei mormori sorpresi. Madison si voltò verso il chiosco alle loro spalle, dove James Miller stava uscendo mano nella mano con una figura che Madison conosceva bene: Claire. Si destreggiarono tra la folla fino a raggiungere il cerchio che si era formato attorno a Madison. - Mi avevano detto di una partita, non di un raduno - scherzò James, la voce allegra intrisa dello stesso accento Californiano di Kim, solo più marcato. Mentre intorno a loro scoppiavano risate, Madison incrociò lo sguardo di Claire. Non doveva avere un bell'aspetto, visto che il suo sorriso si affievolì. Madison le fece cenno di seguirla e si allontanò, dirigendosi il più lontano possibile dalla folla. Claire le fu subito vicino, avvolgendola tra le braccia - Cosa è successo Mads? - chiese preoccupata, mentre lei si rilassava tra le sue braccia, seppellendo il viso nell'incavo del suo collo. - Ti sei mai sentita fuori posto? - disse Madison dopo un lungo silenzio, permettendo finalmente alle lacrime di uscire. La presa di Claire si strinse, mentre le accarezzava dolcemente i capelli. - Molto spesso quando ero più piccola, o quando Thai mi ha offerto di lavorare per lui - rispose Claire, la voce poco più di un sussurro - Ma ho imparato che ci sentiremo sempre sbagliati, tranne con le persone che ci fanno stare bene. Ehi, siamo umani del resto! - Claire la prese per le spalle, allontanandola per poterla guardare in faccia. Madison prese un respiro profondo, concentrandosi su quella sensazione che aveva soppresso per giorni, troppo spaventata e confusa per poterle dare un nome. - Claire - mormorò Madison a mezza voce, lottando contro il nodo che le stringeva la gola, impedendo quasi alle parole di uscire. Altre lacrime le rigarono le guance pallide - Si tratta di...un ragazzo - ammise, sentendo un peso lasciarle finalmente le spalle - Non voglio rovinare la nostra amicizia...ci conosciamo da tutta la vita - Madison forzò un sorriso, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano - Ma non penso di essere quella giusta per lui, insomma guardami. Non sono per niente come le altre ragazze! - sbottò, scostando con rabbia una ciocca bionda che le copriva gli occhi. -Hai ragione, non sei come le altre ragazze ma è normale, non sei nata qui. Sei Polacca Madison, se questo ragazzo non riesce ad accettarlo allora ci perde lui, non tu - disse Claire pazientemente, sistemandogli con cura alcune ciocche di capelli dietro l'orecchio. Per Madison fu come uno schiaffo, nonostante sapesse che aveva ragione. Era nata a Cracovia il cinque gennaio, aveva mosso i suoi primi passi nella neve, aveva parlato per sette anni in Polacco...perché all'improvviso tutto doveva cambiare? Madison voltò lo sguardo verso l'oceano, seguendo il movimento oscillante delle onde. Chiuse gli occhi, riportando alla memoria la prima volta che aveva nuotato in quelle acque, ricordando la sensazione della salsedine sulla pelle e del sole negli occhi, più intenso di quanto conoscesse. Il suo aspetto era diverso, così simile a quello di sua madre e delle sue vecchie amiche, ma il suo cuore apparteneva al mare. Madison riaprì gli occhi, tornando a fronteggiare Claire, stavolta con la mente lucida e il cuore più leggero. - Mi piace Kayl - confessò, più a se stessa che a Claire, crollando tra le sue braccia.
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A Summer of us
Teen FictionFrutta tropicale, oceano cristallino, palme e divertimento ecco cosa sono le Hawaii per Henry, Claire e Kim, tre fratelli completamente opposti tra loro con modi di fare totalmente diversi. Kim, una ragazza solare e piena di energia, ama follemente...