18. Madison

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- Mio Dio! - sussultò Madison appena, entrata in camera, notò una figura arrampicarsi dentro la sua stanza attraverso la finestra. Afferrò la lampada dal comodino più vicino, pronta a lanciarlo contro il ladro. - Aspetta, ferma Maddie! - esclamò l'intruso, tendendo un braccio mentre scivolava oltre il davanzale/divanetto e atterrava sul tappeto. Madison rimise a posto la lampada rabbiosamente - Kayl, vuoi farmi morire d'infarto! - sibilò all'amico. Kayl ebbe almeno la decenza di apparire imbarazzato - Scusa, pensavo di farti una sorpresa - si giustificò, grattandosi la nuca a disagio e abbassando brevemente il capo. Madison sorrise bruscamente prima di sedersi sul letto e fare cenno all'amico di raggiungerla. Mentre Madison si appollaiava a gambe incrociate tra gli infiniti cuscini, Kayl si sedette sul bordo del letto, lasciando le gambe a penzoloni oltre il bordo. - Be, la sorpresa me l'hai fatta sinceramente, pensavo che Meli ti piacesse. Insomma, da quando ci conosciamo le sei sempre stato intorno! - disse Madison, sporgendosi verso di lui. Kayl arrossì leggermente, giocherellando nervosamente con la sua collana preferita (aveva un dente di squalo come ciondolo e, da quello che Madison sapeva, era appartenuta a suo nonno quando era stato un giovane e intrepido pescatore) - No, siamo solo amici - borbottò, senza osare incontrare i suoi occhi. Madison squadrò l'amico, alla ricerca di prove che confermassero che stesse mentendo: tranne l'orrenda camicia a fiori azzurra e i pantaloncini cargo che portava sempre Madison non trovò nulla. Sembrava sincero ma stranamente nervoso. - Ti piace una ragazza - affermò Madison con sicurezza dopo un lungo silenzio, sfidandolo a mentire. Kayl sbuffò prima di calciare via le infradito e sdraiandosi supino sul letto, un paio di cuscini e un delfino di peluche lo separavano da lei - Sì - ammise infine, sconsolato. Gli occhi di Madison si illuminarono - Lo sapevo! - esultò, togliendo di mezzo i cuscini per sdraiarsi accanto all'amico - Allora, chi è la fortunata? - domandò curiosa. Kayl sospirò scuotendo la testa - Mi piace da anni ma lei è troppo per me - Madison non aveva mai visto i suoi occhi così lucidi e rassegnati. - Se ti piace da così tanto tempo deve essere davvero speciale - nel dirlo una strana fitta di gelosia l'assalì, lasciandola brevemente intorpidita. Scosse la testa, scacciando la sensazione e tornando a concentrarsi su Kayl - Per questo hai annullato l'appuntamento con Mei ieri? - chiese Madison, scansando un ricciolo scuro dal viso dell'amico. Lui scosse la testa, un sorrisetto divertito apparve sul suo viso -Veramente l'appuntamento c'è stato - Madison alzò un sopracciglio, confusa. - Diciamo che l'ho convinta ad andare da lui, sai quel ragazzo alto, ricciolino e con gli occhiali. Anzi diciamo che l'ho letteralmente lasciata davanti alla sua porta - ridacchiò Kayl, imitato immediatamente da Madison. - Mei ti odierà - rise Madison, immaginando la scena. - Anche se devo ammettere che sono passato a casa sua stamattina, per chiederle com'era andata, e sua madre mi ha detto che era da te - raccontò Kayl, rivolgendole uno sguardo eloquente - Credo di avere la netta impressione che sia andata anche troppo bene - Madison gettò le braccia intorno al busto dell'amico, seppellendo il viso sul suo petto. Entrambi i loro corpi tremavano per le risate e i loro battiti erano accelerati. A Madison ricordò quando da piccoli si rifugiavano in tende improvvisate fatte con cuscini e coperte a giocare, raccontare storie e a ridere fino ad avere le lacrime agli occhi. Anche da piccola Meli era la più tranquilla e introversa tra i tre, mentre Madison e Kayl erano i più espansivi e ogni occasione era ottima per farsi una risata. Il loro passatempo preferito, oltre nuotare per ore, era guardare vecchi film comici e leggere fumetti sulla spiaggia. Avevano sempre avuto un rapporto speciale, non di fratellanza come con Meli ma come se fossero l'altra metà dell'altro. Con i loro abbracci, le loro strane strette di mano o anche solo uno sguardo da lontano si completavano. Quando le risate si furono placate, Kayl poggiò la fronte sulla sua nel tradizionale saluto Hongi. Un'altra delle cose che tra loro non era mai cambiata. Padre Americano e Madre Maori, Kayl Grey rappresentava un bizzarro ma eccezionale mix di culture. Come il frullato ananas e cocco, pensò Madison, respirando profondamente il profumo del bagnoschiuma al cocco che piaceva tanto a Kayl. Anche se ananas e cocco era il suo gusto preferito, Madison odiava il cocco con tutto il suo cuore. Era uno di quei alimenti che vorresti mangiare ma che sai già che non ti piace. Improvvisamente Madison si allontanò da lui, tendendo le orecchie verso la porta chiusa. - Che c'è? - le domandò preoccupato Kayl, toccandole gentilmente una spalla. - Mia madre, sta arrivando - sussurrò frettolosamente Madison, prendendo Kayl per mano e trascinandolo giù dal letto - Devi nasconderti o si farà strane idee - continuò Madison, lanciando le infradito dell'amico sotto il letto. Per un secondo prese in considerazione l'idea di lanciare anche lui insieme alle infradito ma Kayl la precedette. Madison gettò una coperta bianca sul fianco del letto, nascondendo i piedi che sporgevano. - Sei troppo alto - si lamentò Madison mentre lui ridacchiava. - Zitto - ordinò colpendo il materasso. In quell'istante la porta si aprì rivelando sua madre, avvolta come sempre in uno dei suoi coloratissimi parei e le guance pallide scottate dal sole. - Bambina, mentre tuo padre finisce di grigliare gli spiedini ho bisogno che mi aiuti ad apparecchiare - disse sua madre, sempre con il suo tono dolce ma fermo. Madison annuì vigorosamente - Sì, arrivo subito mamma - Irena sorrise e si voltò per andarsene. -Mami - chiamò Madison mentre sua madre tornava a guardarla - Kayl mi ha scritto, dice che è di passaggio. Ti scoccia se si ferma a pranzo? - domandò incerta. - Certo, lo sai che adoro quel ragazzo! - esclamò allegramente sua madre, prendendo la figlia a braccetto e dirigendosi al piano di sotto insieme. Mentre scendevano le scale, Madison udì il rumore della finestra che si richiudeva frettolosamente e senza accorgersene sorrise.

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