Nonostante Mia, Elijah e le bambine siano stati solo per tre giorni a casa della famiglia Martino al completo, sono stati pieni di divertimento e di spensieratezza.
«Papà, non possiamo rimanere ancora per qualche giorno?» domanda Victoria mentre Elijah sistema le valigie nel bagagliaio.
«Non puoi assentarti ancora per molto a scuola. Lo sai quante sono rigide le regole scolastiche in Canada.» le ricorda Elijah a malincuore, chiudendo il bagagliaio e si avvicina a Victoria. «Ma ti prometto che torneremo presto. Che ne pensi di tornare per le vacanze di Natale?»
«Sii!» esclama Victoria e batte il cinque con la mano al padre.
Nel mentre, Mia e Stella si avvicinano a loro, seguite dalle zie gemelle, zio Lucas e i loro nonni, pronti per salutarli.
«Mia, prima che tu te ne vada, vorremmo darti il nostro indirizzo di casa.» Samantha le dà un bigliettino piegato in due.
«Ci piacerebbe rimanere in contatto nel lasso di tempo in cui non ci vedremo.» si avvicina Rita.
«Certo, con piacere.» dice Mia mentre si avvicina anche Elisa. «Contiamo di rivederti presto Mia. Ma speriamo anche che non ritorni come la bambinaia di Victoria e Stella.» scherza la donna.
«Si vedrà.» ride Mia per la battuta, anche se spera veramente che la situazione cambi.
Dopo essersi salutati, prendono la strada verso l'aeroporto, ritornando a Calgary nel cuore della notte.
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4 NOVEMBRE 1956, DOMENICA
"Buongiorno papà" Mia si sveglia uscendo dalla sua stanza, dirigendosi nella sala da pranzo. Suo padre, intanto, legge il suo giornale.
"Papà, buongiorno" ripete Mia, in quanto suo padre non si volta e non le risponde. Anzi, si alza dalla sedia per preparare il caffè.
"Papà, perché non rispondi?" Mia di avvicina a suo padre, posizionandosi dinanzi a lui e agita la mano davanti alla sua faccia. Ma non riceve risposta. Nemmeno una reazione.
"Papà!" urla Mia disperata, ma suo padre si versa il caffè nella sua tazza e poi ritorna a leggere il suo giornale, ignorando completamente la sua presenza.
"Papà! Papà!" Mia comincia a piangere, frustrata e arrabbiata, sentendosi impotente.
Mia continua ancora a chiamare suo padre a squarciagola quando compaiono due bambini, una femmina e un maschio, insieme a una donna. Suo padre li vede e gli va incontro felice.
"Buongiorno amori miei" suo padre li prende in braccio e li riempie affettuosamente di baci sulle loro guance. Nel frattempo la donna prepara la colazione per i bambini.
"Andatevene! Voi non siete la sua famiglia! IO LO SONO!" urla a squarciagola Mia avvicinandosi a quegli individui e li spinge con tutta la forza che ha. Ma quando lo ha fatto, loro non si sono mossi mentre lei è caduta a terra. Si rialza sconvolta e ritorna da suo padre.
"Papà! Papà! Perché non mi ascolti? Perché non mi vedi? Papà! Papà!"
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Bussano alla porta di casa sua, svegliando di soprassalto Mia, agitata, nervosa e sente freddo.
«Ancora quel sogno!» si dice lamentandosi con uno sbuffo e sente dei brividi lungo la schiena.
Saranno mesi che quel sogno la perseguita e ogni volta la ragazza spera che non ritorni più a tormentarla.
Per quanto ancora devi vederti nei sogni, papà? Non ne posso più.
Continuano a bussare alla porta e questa volta è più insistente.
«Oh, giusto!» Mia scende dal letto, si infila le pantofole, indossa la vestaglia e va subito ad aprire la porta, anche se è ancora pesantemente assonnata.
Quando apre la porta d'ingresso, il sole le acceca la vista e si mette subito da parte per coprirsi.
«Fai aspettare così tanto tua madre per farla entrare?» domanda Sandra scherzando ed entra.
«Buongiorno anche a te mamma.» dice Mia con la voce impastata dal sonno e chiude la porta, stropicciandosi gli occhi.
«Tesoro, cosa ti succede? Sembra che tu abbia un dopo sbronza. Non ti sarai ubriacata, vero?» l'accusa sua madre alzando un po' i toni.
«No, mamma. Lo sai che non mi piacciono gli acolici e proprio per questo non li bevo!» le ricorda Mia infastidita, andando in cucina per prepararsi un bel caffè caldo, forte e carico. «Sono assonnata e stanotte sono tornata da un breve viaggio in Europa.» la ragazza si versa il caffè in una tazza e lo beve tutto d'un fiato, inebriandosi del calore che la rifocilla.
«Veramente? Ti sei divertita?» domanda Sandra sorpresa.
«Si. Sono stata bene» le risponde sua figlia posando la tazza nel lavello e si avvicina a sua madre, la quale è rimasta vicino alla porta della cucina. «Vuoi anche tu il caffè? -
«No, grazie tesoro. Sono qui perché la nonna ci sta aspettando - l'avvisa sua madre.
vVa bene!» dice Mia e s'incammina verso le scale per prepararsi.
«Ti aspetto in macchina! Ti accompagno io!» le urla dietro la donna e poi esce di casa.
Mia sceglie di inossare una camicetta bianca, un pullover e una gonna di cotone entrambe colore lavanda, calze bianche, il tutto abbinato a un paio di tacchi bassi chiusi neri. Si pettina i capelli all'indietro sistemandoli con un frontino bianco.
Una volta uscita di casa, si dirige verso la macchina di sua madre quando sente un ticchettio strano. Cerca di capire da dove proviene quel rumore fastidioso, girandosi di spalle.
«Mia, che cosa aspetti? Su, vieni!» esclama Sandra dal volante.
«Arrivo!» l'assicura Mia sentendo uno strano rumore vicino alla sua macchina. Sua madre è impegnata ad armeggiare nel cruscotto perciò decide di dare un'occhiata. Ma non c'è nulla.
Sto impazzendo! pensa Mia realizzando che molto probabilmente quel rumore è solo nella sua testa data la scarsa quantità e qualità di sonno.
Perciò si allontana dalla sua macchina, convinta che non ci sia nulla che non vada, appena in tempo per non essere colpita appieno da un esplosione.
«MIA!» esclama Sandra in preda al panico, provando un forte fischio alle orecchie tanto da dolerle.
Vede sua figlia fare un volo di almeno quattro metri per poi essere scaraventata a terra, priva di sensi, incosciente e il sangue che le cola dalla fronte.
«MIA!»
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SPAZIO AUTRICE
Amici miei, buonasera! Come state? 🤍
Ecco a voi un nuovo capitolo 🥹
Perdonatemi per questo colpo di scena ma è essenziale per la storia 🥺
Vi sta piacendo? Fatemelo sapere con un commentino? ❤️
Al prossimo aggiornamento! 💚
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Un Amore Inaspettato
Roman d'amourSettembre 1956. Calgary Mia Kelly è una ragazza che lavora coma bambinaia alla Family Happiness, una delle agenzie più famose di Calgary. Laureatasi in Scienze dell'Educazione, Mia desidera crearsi una famiglia, amando i suoi figli e amata a sua vol...