«Ecco qui! Ciambella al cocco e un frullato alla fragola. Dovrebbe essere molto meglio di quello che ti danno alla mensa.» dice Elijah raggiungendola vicino al letto per sedersi al suo fianco, portandole uno spuntino preparato in casa.
Quando ha sentito le sirene delle autovetture avvicinarsi, Elijah si trovava in casa sua nel suo studio a correggere dei compiti. Quando ha visto l'ambulanza stanziarsi di fronte alla casa di Mia, è uscito subito dalla sua abitazione raggiungendo quella della sua amata il più in fretta possibile. Ma non ha avuto modo di vederla perché è stata già messa sul lettino dai paramedici per andare di corsa in ospedale. L'ha raggiunta soltanto quando si è svegliata, ovvero il giorno seguente, quando ha avuto notizie dalla sua futura suocera.
«Grazie.» Mia lo accetta volentieri e appoggia la testa sul suo petto, mentre l'uomo le cinge le spalle affettuosamente.
«Pensi che sia Vicky la colpevole?»
«Tutto può essere.» Mia inizia a mangiare la ciambella. «Ma visto il suo atteggiamento, non sarei sorpresa se fosse lei.»
«Ma io mi chiedo: sono sempre stata buona con le persone. Perché un pazzo psicopatico mi vuole morta? Non faccio nulla di male a nessuno. Nemmeno a una mosca.»
«Me lo chiedo anche io tesoro.» dice Elijah e le dà un bacio tra i capelli.
«Che location vorresti per il matrimonio?» domanda curiosa Mia.
«Sul serio? Pensavo che avremmo aspettato quando saresti tornata a casa.» dice Elijah sorpreso.
«Lo so, ma se aspetto che il detective mi contatti, finisco per impazzire. Quindi se hai idee non esitare a dirmele.» Mia finisce di mangiare la ciambella, molto gustosa, passando al frullato alla fragola.
«Bene. Allora che dici se prendo delle riviste dalla sala d'attesa? Mi sembra di aver visto qualcosa che riguarda le decorazioni matrimoniali e anche delle idee per il viaggio di nozze!»
«Sarebbe fantastico!» esclama Mia sollevata.
«Allora vado e torno.»
Elijah esce dalla stanza dopo averle dato un bacio sulla fronte mentre Mia finisce di bere il suo frullato quando qualcuno bussa alla porta.
«Chi è?»
«Mia, ciao.»
No, non ci posso credere!
«Sul serio papà? Cosa non ti è entrato nel cervello quando ti ho detto che non intendo vederti mai più?» dice Mia irritata della presenza di suo padre.
«Perdonami Mia, ma ho bisogno di parlarti.» dice l'uomo avvicinandosi a sua figlia con un mazzo di fiori in mano.
«Io invece non ho nulla da dirti.» dice Mia decisa.
«Allora ascoltami. Ti chiedo solo di ascoltarmi, va bene?»
Mi fai pena. Vorrei che tu sparissi dalla mia vita!
Hardin posa il mazzo sul comodino affianco al letto e si siede sulla sedia. Mia cerca di avere un contatto visivo con lui ma questo le costa una certa fatica perché prova molto rancore.
«Capisco cosa provi nei miei confronti e hai ragione se mi odi. Non intendevo causarti dolore. Pensavo che le mie scelte non sarebbero cadute su di te e sulla mamma. Ero immaturo, sconsiderato e pensavo soltanto a divertirmi. Volevo cambiare aria e--
«CAMBIARE ARIA? COSA INTENDI PER CAMBIARE ARIA? CHI TI CREDI DI ESSERE PER PARLARE DI ME E DELLA MAMMA IN QUESTO MODO» sbotta Mia, gli occhi fuori dalle orbite, il respiro accelerato, il cuore che batte forte e le mani che tremano.
«Mia per favore non arrabbiarti. Non voglio vederti agitata in questa maniera.»
«Dovrei essere caritatevole? Dovrei essere empatica? Scordatelo perché NON SUCCEDERA' MAI!»
«Mia, per favore. Lasciami spiegare!» implora l'uomo, cercando la mano di sua figlia ma lei la ritira subito.
«Non osare toccarmi!» Ora Mia sta seriamente perdendo la pazienza e ha il pulsante pronto per chiamare la sicurezza, collegato al letto.
«Mia, dammi una possibilità. Ti assicuro che le cose andranno meglio!»
«Sicuramente andranno meglio e lo sai perché?» domanda Mia a mo' di sfida.
«Perché?» domanda ingenuamente l'uomo, facendo quasi provare pena alla figlia.
«Perché per me sei morto.»
Hardin diventa subito pallido e perde la capacità di parlare.
«C-cosa hai detto?» domanda Hardin sentendosi mancare l'aria nei polmoni.
Non puoi essere seria! Io sono tuo padre! Non puoi parlami in questo modo!
«Ho detto che per me, sei morto! Non voglio averti nella mia vita perché se veramente mi avessi voluto bene, se avessi voluto bene alla mamma, non te ne saresti mai andato! Non ci avresti mai lasciato per una rovina famiglie che spero con tutto il mio cuore di non vedere perché sarebbero guai!
Ora, visto che ti è più chiaro quello che provo nei tuoi confronti, quella è la porta. Ma se dovesse capitare di rivederti ancora, giuro chiamerò subito la polizia e non sai quanto sono in grado di farlo senza pensarci due volte!»
Mia e gli indica la porta, più arrabbiata che mai. Se potesse, distruggerebbe la stanza per allontanare quell'uomo che è suo padre.
«Allora, addio.» dice Hardin dispiaciuto, alzandosi dalla sedia e si allontana lentamente, sentendosi un enorme peso sulle spalle che lo opprime.
Mia si volta dall'altra parte, sperando che arrivi Elijah a momenti ma sa che suo padre si è voltato e la sta guardando. Poi, finalmente, se ne va.
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SPAZIO AUTRICE
Salve amici miei! Come state?
Il tempo di presentarsi che Hardin Kelly se ne va come una nuvola avvolta dal vento 🙃.
Anyway, vi sta piacendo come sta proseguendo la storia? Fatemelo sapere con un commentino!
A presto!
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Un Amore Inaspettato
RomansaSettembre 1956. Calgary Mia Kelly è una ragazza che lavora coma bambinaia alla Family Happiness, una delle agenzie più famose di Calgary. Laureatasi in Scienze dell'Educazione, Mia desidera crearsi una famiglia, amando i suoi figli e amata a sua vol...