Capitolo 36

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23 ARILE 1957 - DOMENICA

«Papà, perché Mia non viene più da noi? Lei ci manca!» dice Victoria una volta scese le scale per mangiare lo spuntino nella sala da pranzo.

«Lo so Vic, anche voi le mancate. Purtroppo sta passando un periodo molto difficile e ha bisogno di stare un po' da sola.» dice Elijah omettendo che rimanere in contatto con Mia potrebbe comportare un enorme rischio. 

"Elijah, Victoria e Stella non devono sapere che c'è un caso di omicidio in corso. Io sono il bersaglio perciò finché resteranno lontane da me, non saranno in pericolo."

"Capisco tesoro ma...se dovesse durare mesi? O addirittura anni? Come faremo a sposarci a quel punto?"

"Ci sposeremo, ma solo dopo che la polizia arresterà il colpevole"

 «Ultimamente ti vedo molto pensieroso.» nota la bambina prendendosi dei biscotti ripieni di burro di arachidi dal frigo.

 «Mi preoccupo per lei. Spero solo che questo periodo finisca il prima possibile.» confida Elijah quando il telefono di casa inizia a squillare.

 «Condividi i biscotti con Stella, va bene?» le dice il padre prima di alzare la cornetta, nel suo studio così da avere privacy.

 «Va bene!» risponde Victoria e va a chiamare sua sorella.

 «Pronto?»

 «Elijah, sono Mia, c'è una cosa che devo dirti.» 

 «Mia ciao! Va tutto bene? Ti sento tesa.» domanda l'uomo preoccupato.

Ora cosa succede? 

 «Elijah, per il momento non possiamo più vederci.» dice Mia sul punto di piangere.

 «Mia, cosa succede? Perché mi dici una cosa del genere?» domanda allarmato l'uomo sentendo l'agitazione invadere il suo stomaco.

 «Elijah, mi sono arrivate delle foto: ritraggono me e te che facciamo una passeggiata iil giorno della proposta.»

 «Che cosa?!»

Ho bisogno di sedermi.

 «Poi c'è un biglietto: c'è scritto che se continuo a frequentarti tu avrai i giorni contati. Elijah, capisci perché non possiamo stare insieme?»

 «Amore, capisco la paura che provi ma non dare soddisfazione a chi ti vuole far del male. Io ti amo e mai e poi mai nessuno riuscirà ad allontanarmi da te.»

 «Ma Elijah, hai sentito quello che ti ho detto? Elijah? Elijah! Pronto?»

Mia guarda la cornetta del telefono ma sente solo un lungo bip.

 «Mamma, io ho paura. Adesso cosa succederà?» domanda Mia, sentendo le lacrime scorrerle sulle guance, l'una dopo l'altra,  bagnandole completamente il viso. Il suo corpo trema dalla testa ai piedi e non riesce a controllare il battito frenetico del suo cuore. Sente che da un momento all'altro potrebbe esplodere.

 «Amore, adesso contattiamo subito il detective e lo aggiorniamo della situazione. Lui saprà cosa fare e come aiutarci, okay?» dice Sandra cercando di aiutare sua figlia a calmarsi. 

Vederla così sofferente è una tortura per lei. Farebbe qualunque cosa per mettersi al posto di sua figlia e subire tutta quella cattiveria al posto suo pur di lasciarla in pace.

 «E se non c'è rimedio? Come facciamo?» domanda la giovane influenzata dai dubbi e dalla paura che le tormentano la mente.

 «C'è sempre una soluzione per ogni difficoltà che si presenta nella vita, okay?» Sandra la prende per la nuca e l'abbraccia, tenendola stretta finché non si tranquillizza.

Ma bussano alla porta e viene aperta.

 «Signorina Kelly, c'è il signor Martino che vuole vederla.» urla il poliziotto di guardia dalla veranda.

«Perché è qui? Non dovrebbe essere qui!» esclama Mia impaurita ma sente dei passi pesanti e veloci sulle scale e Elijah si presenta davanti alla porta della sua stanza.

«Mia, se pensavi che sarei rimasto lontano ti sbagli di grosso.» dice con il fiatone. In un altro momento avrebbe riso ma questa fortuna non le appartiene ancora.

Sandra esce dalla stanza così da lasciarli soli.

«Elijah, come te lo devo dire che sei in pericolo? Tu devi stare lontano da me!» dice Mia quasi sul punto di esplodere mentre il suo amore si siede al suo fianco a guardare le foto. Gli provocano dei brividi lungo la schiena e legge il bigliettino: pensaci due volte prima di fare il grande passo. Il tuo amore ha i giorni contati.

Elijah pensa, pensa. Ci deve essere qualcosa che puoi fare. 

L'uomo prende le foto, guardandole con attenzione per capire da che angolazione sono state scattate. Pensa che forse sono state sviluppate da un fotografo o da un laboratorio fotografico. 

Bingo!

 «Amore, cosa hai visto?» domanda Mia interdetta, asciugandosi le guance bagnate.

 «Leggi qui.» Elijah le indica in basso a destra una scritta nera e in corsivo.

 «Golden Shots by Vincent White.» legge la giovane, non capendo ancora di che cosa si tratta.

 «Golden Shots è un laboratorio di fotografia che si trova dall'altra parte della città. Lì ci sono stato per sviluppare le foto del terzo compleanno di Stella. Forse se potessimo andare lì, sapremo chi ha richiesto queste foto e, pertanto, avremmo la possibilità di sapere chi è il colpevole!»

 «Dici sul serio? Potrebbe essere il colpevole?» domanda Mia sentendo la speranza accendersi nel suo cuore.

 «Penso proprio di si. Possiamo esserne sicuri soltanto se ci consultiamo con il detective.»

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SPAZIO AUTRICE.

Salve amici miei! Ecco un nuovo capitolo!

Forse Mia e Elijah avranno modo di scoprire chi è il colpevole ma chissà! Vediamo la mia mente contorta come vorrà proseguire la storia HAAHHA

Vi sta piacendo? Fatemelo sapere con un commentino!

A presto!

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