Dolci Confessioni

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Domenica, una giornata tranquilla e rilassante. Dopo il pranzo, Sarah e Holden si ritirarono nella camera di lui, cercando un po' di intimità lontano dagli occhi indiscreti degli altri coinquilini. Si sdraiarono sul letto insieme, i loro sguardi si incontrarono e si lasciarono trasportare da un momento di dolcezza e confidenza.

Le parole fluivano facilmente tra di loro, condividendo pensieri intimi e emozioni profonde. Era come se si stessero aprendo l'un l'altro in un modo che non avevano mai fatto prima. E poi, nel silenzio carico di significato, arrivò quel bacio che li legò ancora di più.

Il tempo sembrava fermarsi mentre si perdevano nei loro sentimenti reciproci, un bacio che durava un bel po', un bacio che parlava più di mille parole.

Alla fine, mentre si guardavano negli occhi, Holden sussurrò con voce tenera: "Non posso credere a quanto tu mi abbia fatto sciogliere, nonostante le mie paure e le mie insicurezze. Sei così speciale per me, Sarah."

Sarah, con gli occhi lucidi di emozione, confessò: "Mi dispiace per la situazione di Giovanni. So che potrebbe star male, ma tu sei l'unico per me. Non permetterei mai che qualcosa accada a noi due."

Si scambiarono un altro bacio, un bacio che era un'impronta indelebile del loro amore e della loro intesa.

Holden la guardò con devozione. "Ti amo," disse con sincerità, lasciando che le sue parole risuonassero nell'aria.

Sarah rispose con un sorriso radioso. "Anche io ti amo," disse con fermezza, sentendo il calore dell'amore riempire il suo cuore.

Ma il loro momento di dolcezza fu interrotto da Nicholas, che annunciò l'arrivo di una torta fatta da Giovanni e Lucia. Holden scherzò dicendo che non l'avrebbe mangiata, suscitando le risate di Sarah.

Sarah lo guardò con affetto. "Sei uno scemo," disse, mentre lo ribaciava dolcemente.

Holden la prese in braccio con delicatezza. "Comunque, ero io quello che pensava che tu fossi fredda e menefreghista. Sono così felice di come sei diventata con me," disse con gratitudine nel cuore, portandola via verso la cucina.

Giovanni non perse tempo per fare una battuta, ma questa volta Holden non si arrabbiò. "Sai cosa, Giovanni?" disse con un sorriso beffardo. "Sei proprio un comico, dovresti considerare seriamente una carriera nel mondo della stand-up comedy."

Giovanni rimase senza parole, guardato male da tutti, mentre Holden e Sarah scomparvero dalla stanza, avvolti nel calore del loro amore.

Dopo un po' si addormentarono,  Sarah si svegliò prima di Holden. Si girò delicatamente per guardarlo, ancora addormentato accanto a lei, con un espressione pacifica sul viso. Un brivido di affetto la attraversò mentre osservava il suo volto rilassato.

Decise di non disturbare il suo sonno e si alzò con cautela dal letto, cercando di non svegliarlo.

Holden era ancora immerso nei suoi pensieri al suo risveglio, quando sentì la porta della camera aprirsi di scatto. Giovanni entrò con un sorriso beffardo stampato sul viso.

Giovanni: "Ehi, Holden! Che ci fai qui tutto solo? Sarah è fuori a cercarti, ma credo di averla distratta un po' troppo.
Holden si irrigidì leggermente, il suo sguardo diventò freddo mentre guardava
Giovanni.

Holden: "Non ti preoccupare, sono qui. E tu, perché sei qui? Non pensi che ti sarebbe meglio stare lontano da Sarah
per un po'?"

Giovanni: "Oh, Holden, ci conosciamo abbastanza bene ormai. Non c'è nulla di male nel flirtare un po' Sai, tenerla in forma."

Holden serrò i pugni, l'ira che covava dentro di lui stava per esplodere.

Holden: "Non chiamerei quello flirtare. E palese che stai cercando di approfittare di lei, e non lo permetterò."

Giovanni alzò un sopracciglio con aria di sfida, ma poi sorrise beffardo.

Giovanni: "Sempre così geloso. Ma non ti preoccupare, so come gestire la situazione."

Holden senti il sangue bollire nelle vene.
Era sempre stato paziente, ma stavolta aveva superato il limite.

Holden: "Guarda, Giovanni, non mi provare. Non sarò così gentile la prossima volta."

Giovanni lo guardò con disprezzo, ma poi si voltò e usci dalla stanza, lasciando Holden con un groppo in gola e un senso di impotenza. La presenza di Giovanni era diventata come un'ombra che lo perseguitava, e non sapeva quanto tempo avrebbe potuto sopportarlo senza perdere la testa.

cuori in contrasto//holden e sarahDove le storie prendono vita. Scoprilo ora