cuori in contrasto//holden e sarah

Cuore Diviso

Era passata un'altra settimana, un'altra puntata si era conclusa e, man mano, alcuni partecipanti abbandonavano la casetta, mentre la cerchia si restringeva.

Holden aveva riniziato a parlare con gli amici e sembrava evitare Sarah come se fosse il nulla.

Nonostante lei avesse i suoi amici e le sue amiche con cui confidarsi, sentiva costantemente il bisogno di lui.

In quest'ultima puntata, mentre cantava il suo pezzo "Dimmi che non è un addio", il suo sguardo era fisso su di lei. Ma perché, se lui la cercava con lo sguardo, anche se gelido, non le rivolgeva nemmeno una parola, neanche un semplice ciao? Lei si sentiva sempre più male.

Tornati a casa, dopo essersi confrontati sulla puntata, tutti andarono a dormire.

Sarah era fuori a parlare con Mida e Gaia, alcuni dei suoi più grandi confidenti.

Mida disse: "Canzone più adatta non poteva scegliere, il mio amico."
"E a pensare che l'ha scritta per la sua ex e ora l'ha dedicata a me", disse ironica.

"Dai, tornerete insieme, ne sono certa.
Lui ti ama ancora, ma è ferito", disse Gaia.

Ad un tratto uscì Giovanni e mentre parlava con Gaia e Mida della puntata, poiché Sarah stava zitta, lui fece una battuta su Holden.

A quel punto, Sarah si infuriò e rispose a tono: "Hai proprio rotto il cazzo, Giovanni! Ma tu sei venuto qui a fare il tuo percorso o a rovinare la mia vita e quella di Joseph?"

"Oh, oh, calmati, Saretta", risposeGiovanni.

"Non chiamarmi così!", replicò Sarah.

"Perché così può chiamarti solo il tuo ragazzo, o meglio dire ex", disse Giovanni con un sorriso beffardo.
"Stai zitto!", esclamò Sarah.

"Giovanni, penso che dovresti entrare dentro", intervene Mida.
"Perché? Dico solo la verità", continuò Giovanni.
Holden, udendo le urla, usci in giardino.

Ma appena si accorse che c'erano anche
Giovanni e Sarah, rientrò.

"Oh, ecco che arriva quello che ha fatto doppietta di ex, che si divertono a mettergli le corna", disse Giovanni, provocatorio.

Holden sentendo quelle parole di Giovanni, non riuscì a trattenersi. Stava per scattare verso di lui con l'intento di menarlo, ma Mida si precipitò ad intervenire, afferrando Giovanni per il braccio e trascinandolo via insieme a Gaia. Nel frattempo, Sarah si avvicinò a Holden, cercando di calmarlo.

"Holden, non vale la pena", disse Sarah con voce dolce, posando una mano sulla spalla di Holden. "Non farti coinvolgere da Giovanni, è solo un provocatore. Tu sei più forte di lui, lo sai."

Holden la guardò negli occhi, il suo sguardo ancora pieno di rabbia e dolore.

Sarah cercò disperatamente di calmare Holden, ma lui era ancora troppo arrabbiato, anche con lei. Le lacrime iniziarono a scorrere lungo le guance di entrambi mentre lottavano con la tempesta emotiva che li travolgeva.

"Perché, perché tutto questo? Ti avevo avvertito di quanto non riuscissi a fidarmi", balbettò Holden, la voce rotta dall'emozione.

"Lo so, e mi dispiace da morire. Ma non sono stata io, è stato lui a baciarmi. Tu mi conosci, Holden, sai quanto ti amo. Voglio solo te, e basta te, te lo giuro", implorò Sarah, con gli occhi colmi di lacrime.

Holden la guardò, ma non riusciva più a sostenere il suo sguardo. Senza dire una parola, lei lo abbracciò stretto mentre lui piangeva disperato sulla sua spalla. Sarah lo sentiva tremare sotto il peso delle emozioni.

"Non sai quanto mi faccia male vederti così. È stata tutta colpa di quel coglione. Scusami, scusami", sussurrò Sarah, stringendolo ancora di più, nella speranza di poter lenire il suo dolore.

Holden la guardò, il cuore diviso tra il desiderio di credere e la paura di essere ferito ancora una volta. "Non so cosa fare, Sarah," ammise con voce spezzata. "Mi manchi così tanto, ma mi fa troppo male pensare che tu l'abbia baciato."

Lei abbassò lo sguardo, incapace di sostenere il suo sguardo, e disse con voce sommessa, "Mi dispiace, Holden. Mi dispiace così tanto." Erano entrambi intrappolati in un'agonia emotiva, incapaci di trovare una via d'uscita dal labirinto delle loro emozioni.

La sincerità nelle sue parole era palpabile, ma sapeva che le ferite erano ancora fresche.
Allo stesso tempo la tensione nel suo tono rifletteva il desiderio di essere compresa e accettata, ma sapeva che doveva rispettare il tempo di Holden per elaborare tutto.