Ombre di Emozioni

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Era una giornata grigia e cupa, e Sarah si trovava nella sala prove della casetta di Amici.

Aveva trascorso la giornata tra lezioni e prove, ma la canzone che stava cercando di perfezionare le riportava alla mente ricordi dolorosi.

Seduta da sola dopo la lezione, si immerse nella melodia struggente de "La Rondine" di Mango, una canzone che le ricordava suo nonno, scomparso poco prima che lei entrasse ad Amici.

Le lacrime scivolavano silenziose lungo le sue guance mentre leggeva ogni strofa, immergendosi nei ricordi di momenti condivisi con lui.

Petit, passava per lì e notando la tristezza dipinta sul volto di Sarah, si avvicinò con gentilezza.

Petit: "Ciao Sarah, tutto a posto?"

Sarah sollevò lo sguardo, con gli occhi lucidi di lacrime appena trattenute.

Sarah: "È solo che questa canzone mi porta sempre indietro nel tempo, a quando mio nonno era ancora con me."

Petit annuì comprensivo.

Petit: "Capisco... Le canzoni hanno questo potere, riescono a far emergere emozioni profonde."

Sarah annuì lentamente, incapace di nascondere la tristezza che le stringeva il cuore.

Sarah: "Sì, è incredibile come la musica possa risvegliare ricordi così intensi."

Petit si avvicinò e le pose una mano sulla spalla, manifestando il suo sostegno.

Petit: "Se hai bisogno di parlare o di sfogarti, sono qui per te."

Sarah si sentì commuovere dal gesto di Petit.

Sarah: "Grazie, Petit. Sai, a volte mi sembra ancora irreale che mio nonno non sia più qui."

Petit sorrise dolcemente, dimostrando empatia e comprensione.

Petit: "È normale sentirsi così dopo una perdita così grande. È importante permettersi di elaborare il dolore e ricordare i bei momenti che avete condiviso."

Sarah sospirò, sentendosi sollevata dall'avere qualcuno con cui condividere il suo dolore.

Sarah: (sorridendo tristemente) "Grazie per essere qui, Petit. Mi fa bene avere qualcuno con cui condividere i miei pensieri."

Petit le restituì il sorriso, confermando il suo sostegno.

Petit: "Lo stesso vale per me, Sarah."

Una volta tornati in casetta insieme, Sarah cercava di tenere a bada le sue emozioni, ma il peso dei ricordi la accompagnava ovunque andasse.

Dopo cena la serata scivolava via nella casetta di Amici. Mentre alcuni giocavano a carte e altri si rilassavano sul divano, Sarah era sola in giardino, seduta su una panchina, con una sigaretta accesa tra le dita. La brezza fresca della sera carezzava il suo viso, ma il suo sguardo era perso nel vuoto, immerso nei suoi pensieri.

Sarah: *sospirando* "Che giornata..."

Gaia, che aveva notato la sua assenza, uscì per un momento per controllare come stesse.

Gaia: "Tutto bene, Sarah?"

Sarah sollevò lo sguardo, accennando a un sorriso forzato.

Sarah: "Sì, tutto bene. Solo bisogno di un attimo di tranquillità."

Gaia si sedette accanto a lei sulla panchina, preoccupata.

Gaia: "Sei sicura? Se vuoi parlare di qualcosa, sono qui."

Sarah annuì, apprezzando il gesto di Gaia.

Sarah: "Grazie, Gaia. È solo... oggi ho provato una canzone mi ha fatto tornare in mente tanti ricordi."

Gaia le pose una mano sulla spalla, manifestando il suo sostegno.

Gaia: "Capisco... Le canzoni hanno questo potere, vero? Di far emergere emozioni che pensavamo di aver sepolto."

Sarah annuì, sentendosi compresa.

Sarah: "Esatto. È come se ogni nota mi riportasse indietro nel tempo, a quando mio nonno era ancora con me."

Gaia le sorrise, mostrando solidarietà.

Gaia: "Sarà stata una persona speciale per te."

Sarah sospirò, lasciando che il ricordo di suo nonno la avvolgesse.

Sarah: "Sì, lo era... e mi manca tanto."

Gaia le strinse leggermente la mano, dimostrandole che era lì per lei.

Gaia: "Se hai bisogno di parlare o di sfogarti, sono qui per te."

Sarah sorrise debolmente, riconoscendo il valore dell'amicizia di Gaia.

Sarah: "Grazie, Gaia. Mi fa bene sapere che posso contare su di te."

Gaia le restituì il sorriso, confermando il suo sostegno.

Gaia: "Lo stesso vale per me, Sarah. Siamo qui per sostenerci l'un l'altro, sempre." e torno dentro casa.

Holden dopo un po' raggiunse anche lui il giardino, un'ombra di preoccupazione segnava il suo volto.

Holden: "Quante volte ti ho detto che questo non va bene per te, sei ancora giovane." disse Holden, afferrando la sigaretta dalle mani di Sarah e spegnendola con un gesto deciso.

Sarah sorrise, un misto di comprensione e sorpresa dipinto sul viso, mentre i loro sguardi si incrociavano.

Sarah: "Come va?" chiese lei.

Holden: "Bene." rispose lui, guardandola intensamente.

Sarah: "Anche a me. Bene." disse lei, cercando di mantenere la calma.

Holden sorrise, ma c'era qualcosa di triste nel suo sorriso.

Holden: "Lo sappiamo entrambi che non è così, vero?" scoppiò a ridere lui, cercando di alleggerire l'atmosfera.

Sarah rise con lui, sentendosi improvvisamente più leggera.

Sarah: "Mi manchi." disse all'improvviso.

Holden la guardò, gli occhi pieni di emozione.

Holden: "Anche tu." rispose, svelando un lato più vulnerabile di sé.

cuori in contrasto//holden e sarahDove le storie prendono vita. Scoprilo ora