Elia

58 3 4
                                    

Lo odio, perché lo amo ancora.
Mi manca come il cazzo di ossigeno nei polmoni, da quando mi ha buttato via non faccio altro che ridurmi uno schifo.

Mi sveglio per l'ennesima volta in un letto non mio, con due tipe di cui non conosco nemmeno il nome. Ieri sera dovevo essere strafatto o ubriaco, o entrambe le cose.
Mi alzo da quel letto sfatto e che puzza di sesso, dirigendomi in bagno per levarmi il loro odore di dosso.

Ci sto provando, Dio solo sa quanto fottutamente io stia provando a dimenticarlo, ma ogni giorno è una pugnalata. Ogni sguardo che non è suo mi disgusta, ogni voce, ogni profumo, è come mangiare a forza un piatto che non mi piace, che se non è insipido ha un sapore che odio.

Maledetto bastardo, quanto ti odio.

"Tesoro, ho bisogno del bagno"
Merda, una delle due si è svegliata. Esco in fretta dalla doccia, mi asciugo ed esco completamente nudo nella stanza, del resto non c'è niente che non abbiano già visto o succhiato.

Sbuffando mi rivesto in fretta, ormai sta diventando tutto molto patetico perfino per me, potrei chiamare Edoardo, dargli appuntamento da qualche parte e prenderlo a pugni, o rinchiuderlo in una gabbia e scoparmelo fino a fargli perdere i sensi, così magari la smetterebbe di considerare le opinioni del resto del mondo.

Ma lo amo troppo per farlo.
E amare vuol dire accettare le scelte altrui, per quanto male facciano.

Esco da quello che sembra un hotel e chiamo un taxi, tornando alla mia topaia. Da quando Edo non c'è questa casa è un porcile.
L'unica parte pulita è quella sul suo lato del letto. Non oso nemmeno alzare le coperte per non perdere il suo profumo nelle lenzuola, sono un idiota del cazzo.

Vorrei tanto fargliela pagare, ma poi penso a quanto il mio odio sia pieno d'amore e resto fermo, immobile sul cazzo di precipizio, in attesa che lui torni per buttarmi definitivamente giù e far smettere questo dolore.

Mi ritrovo in lacrime come un coglione, così mi decido a darmi una svegliata. Mi preparo il pranzo in silenzio e verso le quindici mi avvio in palestra per preparare i novellini. Di recente sto allenando anche i boxeur, oltre i classici bodybuilder... Vorrei potertelo dire.

"Ehy, Elia!" Alberto mi corre incontro dandomi poi una pacca sulla spalla. "Allora, oggi che facciamo?" Mi cruccio, sono certo che non facciamo proprio un cazzo oggi.

"Il programma dice che i pesi li alzi domani, oggi alleno i boxeur" Il mio tono di voce risulta più aggressivo di quanto vorrei, tanto che lo vedo stranito.

"Vabbè allora faccio un po' di cardio e ti raggiungo a bordo ring, ti va?" Annuisco senza rispondere. So esattamente cosa vuole da me.

Ho fatto lo stupido errore di portarmelo a letto, una sera, dopo aver bevuto insieme a un bar nel centro e aver esagerato nel raccontargli tutti i cazzi miei. Da quando ha saputo che sono stato con un uomo non ha smesso un giorno di tampinarmi, e da quando me lo sono scopato -malgrado sia un omone di un metro e ottanta e pieno di muscoli- la situazione gli è completamente sfuggita di mano.

Chissà se saresti geloso- mi ritrovo a pensare.

Scuoto la testa e mi appresto a bordo ring, dove Lorenzo si sta scaldando per l'allenamento di oggi. Da quando ho inserito gli allenamenti di boxe alla mia routine quotidiana ho trovato qualcosa con cui sfogarmi -oltre al sesso con sconosciuti-

"Ohi, sali che sono pronto!"

Indosso le protezioni e salgo sul ring, cominciando a saltellare sulle gambe per scaldarmi un po'.

Lorenzo è un buon amico, per fortuna super etero. Con lui mi trovo bene a parlare di tutto, tanto che conosce tutta la mia situazione, con la differenza che a lui l'ho detto da sobrio, nella piena consapevolezza di potermi fidare di lui.

Comincia a tirare un paio di ganci ma sono troppo morbidi, aggiusto la sua postura e gli indico il modo giusto di tirare dritto.

Il silenzio è rotto solo dai nostri respiri affannosi e dal rumore degli scarpini sul ring, è una sensazione bellissima, calmante oltre il limite.

"Sembri davvero in pace in questo momento, a me invece sta per esplodermi un polmone!" Mi metto a ridere, subito imitato da lui. Lo incito a inserire i calci, poco alla volta, e così fa.

A fine sessione ci sediamo entrambi sul ring, siamo soli in quella parte della palestra, anche Alberto si è arreso, annoiato da quel tipo di sport.

"Allora, come va con lo stalker?" Si riferisce evidentemente a quest'ultimo.

"Non si toglie dalle palle manco a pagarlo" Lo informo sbuffando. Lo vedo stendersi sul ring e togliersi i guantoni.

"E con... sai, con Edoardo?" Lo guardo, ci sta andando cauto perché sa quanto quell'argomento mi tocchi sul vivo.

"Nulla. Credo che sia davvero finita così" Lorenzo si porta un dito sul viso, come se stesse pensando a qualcosa di estremamente difficile, anche se dubito che la tua testa bacata riesca a formulare un pensiero che non sia ficcarlo in qualche buco.

"Ma siete comunque fratelli, e siamo vicini al natale, penso che lo rivedrai a qualche cena di famiglia, o sbaglio?" Cazzo, non ci avevo pensato.

"Merda" Mi esce soltanto. Mi accascio anche io sul ring, portando le mani sulla pancia. Rivederlo non era nei piani, stando lontani sarei di certo riuscito a mantenere il punto, ma condividere un pasto e la stanza con lui sarebbe stato impossibile, mi sarei reso sicuramente ridicolo.

"Già. Beh, non è proprio un male essere fratelli, dopotutto. Sarà costretto a vederti per tutta la vita, il vostro legame è indissolubile"

"Fratellastro" Sorride, lo stronzo.

"Sì scusa, fratellastro. Ah e comunque penso che dovresti parlare con Alberto, o non ti lascerà mai in pace"

Mi porto una mano sul viso e chiudo gli occhi, ascoltando la risata di scherno di Lorenzo in sottofondo.

Dopo tre ore e mezza esco dalla palestra con ancora i capelli umidi di doccia, attraverso la strada e mi dirigo verso la mia moto, sento che qualcuno mi sta seguendo e una strana euforia si fa spazio in me.

Tuttavia la delusione prende il sopravvento quando vedo che lo stalker è in realtà Alberto. Sono davvero incazzato ora.

"Senti, è stato davvero bello metterlo in quel buco stretto che ti ritrovi, ma è passato un mese e penso sia arrivato il momento di fartene più che una ragione: non sono interessato"

Lo vedo sbiancare, in qualche modo ferire le persone mi provoca un piacere perverso, farle sentire una merda così come mi sento io.

Edoardo me l'ha detto spesso che a far del male sono davvero il migliore, anche l'ultima volta che ci ho parlato me l'ha rinfacciato. Ma che cazzo si aspettava? Mi ha lasciato come uno stronzo, mica potevo stringergli la mano e ringraziarlo?

Gli ho detto di andare a morire, che se solo avesse incrociato il mio cammino l'avrei lasciato in fin di vita a terra, che era un bastardo, un perdente, che sua madre aveva fatto proprio bene a mollarlo, perché la sua famiglia non era in grado di amare.

Non credo nemmeno di pentirmi di quello che gli ho detto quel giorno.

"Sei un pezzo di merda, lo sai?" Sorrido, dopo tre mesi per la prima volta.

Annuisco, poi mi volto e salgo sulla moto, sgommando via dall'ennesimo buco nell'acqua della mia vita.







Note:
Ci siamo! Finalmente abbiamo conosciuto tutti e TRE i nostri protagonisti.
Chi vi affascina di più?
Io li amo tutti e tre, ma sono di parte 🥹

Con te o con nessuno.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora