Elia 🔴

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Quando arrivo a villa Stasiani sono le quattordici e trenta. Entro di soppiatto perché non voglio essere notato, sono stati giorni difficili per tutti noi.
Purtroppo per me, Aurora mi è proprio di fronte, mi osserva mentre cerco di entrare quatto quatto e scoppia a ridere come una scema. Mi sento davvero un idiota.

Ha una scatola enorme in mano, sono indeciso se offrirle il mio aiuto visto che ha riso di me.
Tuttavia le mie buone maniere hanno la meglio, almeno ogni tanto mi comporto bene. Le prendo la scatola dalle mani senza dire una parola, sembra sorpresa.
"Ti sei messo in tiro eh" Mi provoca.
Ho solo una camicia e un pantalone elegante, tuttavia è un completo molto diverso da quello che indosso di solito per stare comodo e pronto per correre in palestra.

Sbuffo e la seguo verso le cucine, è incredibile come il salone sia un caos mentre qui dentro sembri un oasi zen.
"Puoi metterla lì" Poggio la scatola ma resto in cucina, dove ci sono anche il capo chef e Monica, che si scambia uno sguardo con Aurora e poi va via, trascinandosi il cuoco.

"Come stai?"
Ma che cazzo hanno tutti?
"La dovete smettere di chiedermelo, sta diventando snervante" Si poggia contro il bancone da cucina, il mio sguardo segue la piega del suo culo.
Sono sceso a patti con il fatto che alla fine non mi è tanto indifferente, il cazzo non riesco proprio a controllarlo.
"Te l'ha chiesto Edo?" Annuisco, ma non parlo. Stranamente non mi dà nemmeno più fastidio il suo nome nella sua bocca.

Mi avvicino cauto, assecondando il mio istinto primordiale. È come se l'odio e l'attrazione si fossero mescolati, diventando una calamita verso questa donna.
Ho cominciato a provare qualcosa da casa sua, quando l'ho vista combattere con le unghie e con i denti contro situazioni più grandi di lei.
Probabilmente è ammirazione quello che provo, ma nulla di più.
Tuttavia non riesco a non alzare la mano per sistemarle un ciuffo che è sfuggito al suo chignon.
"Sembri una cazzo di segretaria vestita così"
Il suo corpo trema, lo sento chiaramente. Per quanto possiamo provare a negarlo, entrambi sentiamo questa elettricità nell'aria se invadiamo lo spazio personale altrui.

"È l'uniforme" Ha il fiato corto, il suo profumo mi entra nelle narici. Scendo con la mano sul suo viso, proprio lì dove a natale l'ho colpita. Mai avrei pensato di picchiare una donna, nemmeno la mia peggior nemica.

I lividi sono spariti, ma i sensi di colpa no.

"Mi dispiace per questo, non te l'ho mai detto" Alza lo sguardo verso di me, perché sono molto più alto di lei.
"Me l'hai detto un milione di volte invece" Non so bene a cosa si riferisca, ma mi guarda fissamente. È come una strega che sta compiendo la sua magia, una sirena che mi sta cantando dritto nei pantaloni.

Sfioro le sue labbra con il pollice, lei schiude la bocca. Non posso fare a meno di infilarci il dito.
In quel momento qualcuno ci interrompe, Edoardo.

"Ogni volta che siete da soli vi trovo così, devo cominciare a ingelosirmi?" È ironico, lo sento dalla voce anche se non posso vedere la sua espressione perché mi è alle spalle.
Aurora cerca di divincolarsi ma non ho proprio voglia di lasciarla andare, così la schiaccio contro il ripiano della cucina.

"Geloso di chi, di me, di lei, o del fatto che non sei compreso?"
Adoro provocarlo, da sempre, almeno questo non cambierà mai.
Sospira e si mette dietro di me, so che è eccitato, lo conosco come me stesso.

"Forse tutto"
Aurora strabuzza gli occhi, credo sia spaventata. Non proprio da noi, ma dal momento, probabilmente non è mai incappata in una situazione del genere.
Mi sporgo verso di lei, ha il fiato corto. Sento le mani di Edoardo allungarsi attorno alla mia vita per riuscire a toccare anche lei, che è visibilmente a corto d'aria.

"Ragazzi..." Non riesce a dire altro, perché la mia bocca si fionda sulla sua. Vedo che fissa Edoardo alle mie spalle, non so che cazzo stia succedendo, so solo che sono arrapato come non mai.
Porto una mano sotto la sua gonna nera, lunga fino al ginocchio e piano piano risalgo fino alla coscia, la stringo.
Edoardo poggia il petto contro la mia schiena, le sue mani toccano la pancia di Aurora.
In quel momento la sento ricambiare il mio bacio, per la prima volta. È come se stesse solo aspettando il benestare di Edo.
Ha il sapore dell'inferno, caldo e peccaminoso. Intreccia la sua lingua alla mia, le sue mani sono sui miei avambracci.
Mi abbasso per baciarle il collo e vedo Edoardo mettersi di lato per arrivare fino alla sua bocca: la bacia, proprio davanti a me.

Per la prima volta non è rancore oppure odio quello che provo, nemmeno gelosia. Solo un accecante desiderio che mi sta mandando a fuoco le viscere.

Poi qualcuno tossisce, è Monica.
Aurora va nel panico totale mentre Edoardo si stacca velocissimamente da noi, tornando composto in un battito di ciglia. Io invece me la prendo comoda, mi gusto ogni espressione di tutti i presenti in sala, dal terrore di Aurora, all'imbarazzo di Edoardo e Monica.

Sembro davvero l'unico a suo agio qui, il più impensabile.

Io ed Edoardo veniamo letteralmente cacciati dalla cucina da Monica, deve avere proprio un palo nel culo quella donna.
Nemmeno il tempo di uscire che trascino Edoardo in uno dei tanti bagni che ci sono in questo labirinto, devo sfogarmi.
Chiudo la porta e lo sbatto contro il muro, non ho voglia di giocare in questo momento.
Divoro la sua bocca e la sua risposta appassionata non si fa attendere, deve essersi eccitato tanto quanto me.

"Ho bisogno di venire" Gli dico contro la bocca, lui annuisce, dice che ne ha bisogno anche lui.
Ci slacciamo i pantaloni e comincio a pompare velocemente i nostri sessi, sono oltre già da un pezzo.
Lo sento ansimare nel mio orecchio, sta cercando di trattenere i gemiti con tutto se stesso.
Gli tiro il colletto del maglione, mordendogli una spalla, vorrei sentirlo urlare fino a far crollare le pareti di questa gabbia d'oro.

"Più veloce, ti prego" Non riesco a dirgli di no, non in questo momento.
Ritorno a baciarlo e il suo sapore sa un po' di me e un po' di lei, ripensare a quello che stavamo facendo giusto un attimo fa con Aurora mi fa uscire un suono simile a un grugnito, mi sento un animale in calore.
Edoardo comincia a muovere il bacino contro la mia mano, aumentando la frizione dei nostri sessi, sento che potrei morire da un momento all'altro.
"Ancora, ti prego"

"Sei sempre stato una gran puttana"
Le sessioni infinite sotto la doccia devono aver dato i loro frutti perché riesco a pompare più veloce fino a sentirlo esplodere nella mia mano, cosa che mi porta talmente oltre da seguirlo subito dopo.

Con te o con nessuno.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora