Aurora

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È passato un mese dall'incendio, un mese in cui mi sono sentita totalmente persa.
Ho avuto altri episodi di attacchi di panico, incubi notturni dove l'unico conforto erano le braccia di Monica.

Non ho visto né Elia né Edoardo da quel giorno, ho preferito così.
Questo mese mi ha aiutato a capire i miei veri sentimenti nei loro confronti e mi sono resa conto di amarli entrambi pazzamente.
Probabilmente sono folle, dopo anni passati in totale solitudine mi innamoro in un mese di due persone diverse.
Non riesco ancora a dare una spiegazione sul perché sia successo, ma ciò di cui sono certa è che morirei per loro.
Edoardo, per la sua gentilezza e dolcezza, compresi i suoi lati oscuri e talvolta crudeli.
Elia, per la sua forza, la sua passione, il suo orgoglio e il suo animo in fondo puro.

Non posso scegliere perché non c'è nessuna scelta per me, li amo.

Però... Non voglio trascinarli nella miseria della mia vita, per questo ho preferito allontanarli entrambi.

Li guardo ora, seduti di fronte a me, e non mi sembra vero.
Non mi aspettavo che sarebbero venuti qui, figuriamoci insieme.
Il loro rapporto è ancora in stallo, me ne ha parlato Edo nelle nostre telefonate notturne. Elia è molto orgoglioso e sta cercando di andare avanti ma lo vedo benissimo che è ancora coinvolto emotivamente da suo fratello, lo guarda di nascosto quando è certo che lui non possa vederlo e lo mangia letteralmente con gli occhi.
Mi sento un intrusa tra di loro, che si conoscono e amano da sempre, tuttavia loro ora sono qui per me ed Elia non vuole tornare con Edoardo senza di me.
Non ho ben capito il motivo, in verità pensavo l'avrebbe trascinato fuori dopo la rivelazione che gli ho fatto.

E invece no, è qui, di fronte a me, bello come un Dio.
"Ti sei incantata? Lo so che sono stupendo" Lo stronzo mi sorride, cogliendomi sul fatto. Abbasso la testa in imbarazzo, rispetto a Edoardo i sentimenti per lui sono letteralmente esplosi dentro di me.
Con Edoardo invece mi sono innamorata dopo essermi fidata, giorno dopo giorno, o meglio, sera dopo sera. Abbiamo pianificato quel catering anche più del dovuto, solo per passare una mezz'ora in più insieme.

"Pronti?" Proprio lui interrompe il corso dei miei pensieri.
Sono la prima a pescare, dopo dieci minuti di battibecco con Elia su chi dovesse pescare per primo.
"Il tuo sogno" Leggo. Non l'ho scritto io, probabilmente è opera di Edo che è il più romantico tra noi.
"Non saprei, onestamente il mio sogno è andato in fumo un mese fa" Mi ritorna in mente l'incendio, il dolore è stato come un vero lutto per me. Il mio porto sicuro.
Sento le lacrime pizzicare i miei occhi.
Elia mi accarezza il viso.
"Non piangere, sei al sicuro ora"
Lo so, con loro mi sento al sicuro e protetta.
"Il mio sogno invece è avervi entrambi" Edoardo la butta lì, come se stesse parlando del tempo.
È straordinario il suo cambiamento, un mese fa non si sarebbe nemmeno sognato di pronunciare quelle parole ad alta voce.
Elia lo scruta, penso che abbia tanti dubbi dentro, del resto è stato illuso troppe volte.
"Il mio sogno... Non saprei, forse andare in America per sfrecciare con la moto sulla Interstate 90"
"Non sarei mai riuscita a indovinarlo"
Gli si sono illuminati gli occhi quando ha parlato del suo sogno, mi rendo conto di quanto poco li conosca, in verità.

"Lo facciamo insieme se vuoi" Certe volte Elia fa queste cose, apparentemente senza importanza, ma con un profondo significato.
Mi emoziona che voglia condividere il suo sogno con me, ma inevitabilmente guardo Edoardo, che sembra un po' abbattuto. Forse vorrebbe essere incluso, tuttavia Elia non ha dato ancora segni di cedimenti nei suoi confronti.

"Tocca a te pescare" Malgrado non lo stia guardando, gli dice comunque di andare avanti con il gioco, come se avesse intuito il suo stato d'animo.
Elia è attento a tutto, anche se non sembra.

"Hobby" Edo si illumina immediatamente.
"Oddio no, l'hai scritto tu, vero?"
Sì, in effetti è così.
"Perché no?"
"Perché ora ti farà le palle a mongolfiera su quanto sia bravo"

Edoardo si alza, con fare solenne e onestamente anche un po' buffo annuncia che lui ama costruire con i lego.
"Vorrei una casa di lego, forse dovevo inserire anche questa nei sogni"
"Si vede che non sei mai entrata nella sua stanza, sembra un cazzo di museo quel posto"
Edoardo gli dà uno scappellotto dietro la nuca, Elia ricambia con un pugno sulla spalla.
"Ha un Titanic gigante costruito con i lego"
Il volto orgoglioso di Edoardo si illumina.
"Ci ho messo otto mesi, ma non mi pento"
Sorrido, la loro complicità mi fa stare bene, con loro dimentico tutte le brutture della mia vita.

"Il mio hobby sono le moto, ovviamente"
L'avevo intuito.
"Ti piace anche aggiustarle? Ti ci vedo tutto sporco di olio motore"
Pessima mossa, i suoi occhi blu si riempiono di malizia.
"Sporcacciona" Mi mima. Edoardo si mette a ridere.
"Devo ammetterlo, una volta ho fatto un sogno con te nudo sulla moto"

"Tu sei una cagna in calore, non mi stupisce" Un altro scappellotto.
Mi chiedo come siano entrambi a letto, inevitabilmente. Dai racconti di Elia mi sembra che entrambi siano più che appassionati. Dei timori leciti si fanno spazio in me... Riuscirei a soddisfarli?
Mi tocco le gambe, di recente ho perso peso, forse gli piacerei di meno? O di più? Non lo so, ma non voglio più che il mio corpo sia l'ago della bilancia delle mie relazioni.

"Il mio hobby è disegnare" Sembrano sorpresi, in effetti non mi hanno mai vista con una matita in mano.
Mi alzo, vado nella mia stanza e frugo nelle poche cose che mi sono portata dietro quando me ne sono andata di casa, trovo il vecchio blocco da disegno e lo stringo al petto.
Quando un disegnatore o più in generale un artista deve mostrare le sue opere può succedere spesso che si senta in imbarazzo.
Appoggio il blocco da disegno sul tavolo e poi torno a sedermi; Elia lo acciuffa subito.

Il primo disegno è più uno scarabocchio, raffigura la vecchia casa dove i nonni mi tenevano per l'estate. Il secondo disegno raffiugura un gattino con il muso sporco di gelato.
Il terzo disegno... Cazzo.

"Quello no!" Cerco di tirare via il blocco dalle mani di Elia, che sfoglia con grande interesse le pagine commentandole insieme a Edoardo.
"Se questi sono tutti disegni reali, di chi è questo?" Indica il terzo disegno, vorrei sotterrarmi.

"S-sono io. Ecco, Damiano mi ha convinta di avere un corpo flaccido e poco armonioso così un giorno mi sono messa allo specchio e ho cominciato a disegnarmi... Nuda"
La faccia mi va a fuoco, sento le orecchie calde. A ripensarci adesso quell'esercizio mi ha aiutato a vedere la vera me, oltre le parole del mio ex.
"Cazzo se sei davvero così spogliati subito perché mi sto arrapando"
"Sei un coglione" Risponde Edoardo per me.
Fa il giro del tavolo e mi alza il viso.
"Sei tutta rossa, ti abbiamo messo in imbarazzo?"
"Un po' " Ammetto a bassa voce. Mi schiarisco la gola, Edoardo mi guarda come se volesse mangiarmi.

"Quel coglione non ha mai capito un cazzo, aveva un tesoro prezioso tra le mani" poggia il palmo sul mio viso, tracciando con l'indice tutto il contorno del mio volto, scendendo sul collo, fino all'incavo tra il seno.
Non riesco a controllare un sospiro che mi fuoriesce dalle labbra.

"Cristo, mi volete morto"
È Elia, che si sta alzando con il viso di chi ha finito di giocare.

Con te o con nessuno.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora