La luce del primo mattino mi fa spalancare le palpebre di colpo. Lancio uno sguardo a destra e sinistra rendendomi conto di aver passato la notte in un hotel con Aurora.
Se me l'avessero detto una settimana fa mi sarei messo a ridere, lei non lo sa, ma l'unica persona con cui io riesca a dormire è Elia, nessun altro.Mi volto a guardarla e mi sembra tanto dolce vista così, i capelli scompigliati sul cuscino, le ciglia lunghe sugli occhi chiusi e la bocca rosa leggermente imbronciata; forse sta facendo un brutto sogno? O la sua espressione è così tutto il tempo?
Ieri sera il suo passato mi ha turbato, il fatto che qualcuno le abbia fatto seriamente del male in qualche modo ha ferito anche me, questo mi fa pensare che ci sia davvero un legame invisibile tra di noi.
Vorrei poterla conoscere meglio, ho questa curiosità nei suoi confronti che mi turba tutte le volte, il solo fatto che io provi un interesse -non solo fisico- per lei è qualcosa di mai visto prima.
L'unica persona che io abbia mai guardato è Elia, l'unico a cui abbia permesso di arrivare a toccare pezzi della mia anima sconosciuti anche a me stesso.È solo che ho la netta sensazione che Aurora riuscirebbe a entrarci comunque in quei posti oscuri di me, con o senza il mio permesso.
Le accarezzo la fronte con la punta delle dita, scostando due ciocche di capelli che le stanno facendo storcere il piccolo nasino all'insù per il solletico.
Lei apre piano piano gli occhi, poi penso abbia la mia stessa reazione al risveglio perché si tira su a sedere e sbarra gli occhi.Cos'è quello? È diventata rossa?
Davvero esiste gente capace di arrossire visibilmente?
Poggio la testa su una mano e mi metto a ridacchiare, è davvero buffa in questo momento, tutta affaccendata a fare due più due.
"I-io, mi dispiace, sono un idiota. Davvero Edo non... Scusami, cazzo"
Sembra mortificata, forse ritiene di aver fatto una figura di merda, anche se francamente io non la vedo così."Buongiorno anche a te" Si volta, io le sorrido. Spero capisca che non c'è niente di cui vergognarsi, voglio che si senta a suo agio con me proprio come mi sento io con lei, perché solo lei riesce a non farmi sentire continuamente sotto esame.
Per tutta la vita ho dovuto accontentare le aspettative prima della mia famiglia, sempre sotto il mirino della società, poi della mia relazione proibita con Elia.
In tutto questo Aurora è un dono che la mia parte avida non riesce a lasciar andare."Buongiorno" Stavolta la sua voce è più roca, credo che sia eccitata. Mi rendo conto di essere a petto nudo solo quando noto i suoi occhi su di me.
Mi tiro su a sedere e mi pavoneggio un po', facendola ridere.
Anche il suono della sua risata mi fa stare bene, mi fa sentire come se i miei sentimenti fossero importanti e al sicuro.La tiro verso di me e la stendo per metà sul mio petto, lei mi scruta dal basso, quei pochi peli che ho sul petto le fanno il solletico.
"Esci con me" Mi sfugge di bocca. Lei sembra sorpresa, forse interdetta.
Non voglio spaventarla correndo troppo ma vorrei che riuscisse a fidarsi di me, magari con il tempo."Uscire come un appuntamento dici?"
Annuisco e la vedo di nuovo rossa sul viso, affonda la faccia nel mio petto e un inopportuno amico nei miei pantaloni decide di svegliarsi nel momento meno adatto alle porcherie."Ma io davvero ti piaccio?" Le scoppio a ridere in faccia, giuro non vorrei, ma come cazzo può una donna adulta non rendersi conto dell'interesse di un uomo? Lei un po' si offende, ma non lo dà troppo a vedere, cerca di nascondere la sua reazione.
"Tu sei l'unica donna che io abbia mai guardato veramente" È una confessione grossa, ma forse non riuscirà a rendersene conto. Del resto ci conosciamo ancora troppo poco.
Mi stringe in un abbraccio dolcissimo, in cui mi perdo completamente. Non esiste più questa stanza d'albergo, non ci sono più pareti, schemi o pare mentali, esistono solo le sue braccia esili ma con una forte stretta, braccia che potrebbero arrivare in ogni parte di me; Ora lo so.
A metà mattinata ci lasciamo con la promessa di avere il nostro appuntamento prima di natale. In verità ho un po' paura che dopo aver conosciuto la mia famiglia scappi via lontanissimo da me, per cui meglio prevenire che curare.
Per pranzo mi incontro con Riccardo, un mio collega agente immobiliare. In questo periodo dell'anno non c'è molta vendita quindi siamo tutti abbastanza liberi, almeno prima di natale volevo fargli un saluto.Ci incontriamo in un ristorante e mangiamo insieme, mi racconta delle sue ultime vendite, poi delle vacanze programmate con sua moglie per le festività, insomma, del più e del meno.
Tuttavia stavolta il mio amico ha perso la magia, spesso ci incontriamo per staccare la spina, e di solito funziona pure, riesce a farmi interessare della sua vita con la sua dialettica da agente immobiliare.
Eppure in questo momento mi sembra di star sprecando tempo, di parlare di roba inutile.Mi sento vuoto.
"Oi, stai bene? Sto parlando troppo eh?" Scuoto la testa, non è colpa sua, sono io che ho la testa da tutt'altra parte.
"È che ho conosciuto questa donna..."
Sbatte un pugno sul tavolo, qualche commensale si volta dalla nostra parte per il forte rumore che ha provocato, io mi metto una mano sulla faccia perché vorrei solo sprofondare.
"Sei coglione? Che cazzo ci guardano tutti!"Si guarda intorno il deficiente, poi si alza in tutto il suo metro e ottanta e fa un inchino verso chi lo stava fissando. Alcuni si mettono a ridere, altri indignati voltano lo sguardo; la loro curiosità è finita.
Torna a sedersi e mi versa da bere come se non avesse appena dato spettacolo. Mi chiedo ogni volta come faccia una testa di cazzo del genere a vendere case, lo vedrei bene su una delle moto di Elia a sfrecciare sull'asfalto bollente in pieno agosto, magari con una canotta bianca e il tatuaggio sul braccio con scritto 'Mamma ti amo'"Ora ridi eh?"
Ma menomale che non mi legge nel pensiero.
Gli squilla il cellulare, è Franco, un altro nostro collega.
Mette il vivavoce e altre teste si girano nella nostra direzione.
"Ignorali" mi intima Riccardo.
È sempre stato abbastanza protettivo nei miei confronti, forse perché lui era un veterano quando io ero un novellino, fatto sta che in ogni occasione, a prescindere, cerca sempre di mettermi a mio agio, è per questo che mi trovo così bene a staccare la spina con lui di solito."Finalmente il grande Edoardo si fa sentire, dopo aver venduto quel Villone pensavo fossi atterrato alle Maldive"
Franco è un uomo sulla quarantina -come Riccardo- ed è abbastanza testa di cazzo anche lui. Avrà fatto parte del curriculum la deficienza, altrimenti non si spiega come tante teste di cazzo coesistano nello stesso luogo."In verità l'amico Fritz qui mi stava dicendo di essere atterrato su un paio di tette, altro che Maldive"
Note
Mi scuso se in questi due giorni non sono riuscita a pubblicare, non ho avuto il tempo materiale per farlo 🥹Ps. Cosa ne pensate di Edo?
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Con te o con nessuno.
Storie d'amoreL'amore supera ogni ostacolo, così ci raccontano sempre, tuttavia a Elia sembra una gran stronzata. L'amore della sua vita decide di mollarlo perché non riesce ad affrontare più gli ostacoli della loro relazione proibita. Edoardo è fermamente convin...