È il trentuno Dicembre.
Sto seriamente pensando di scendere in sala armato fino ai denti, non sono psicologicamente pronto.
In questi giorni ho pensato ad Aurora, spesso. Ci siamo sentiti mezza volta ieri sera per un resoconto della giornata ma sembrava davvero stanca e l'ho lasciata andare a dormire. Tuttavia ho uno strano presentimento, sento che qualcosa non va.
Lo strano rapporto che hanno instaurato lei ed Elia mi fa sentire di troppo, come se tra di loro riuscissero a capirsi, non so.Eppure speravo che in qualche modo trovassero l'ingranaggio giusto per andare d'accordo, quindi perché mi sento così?
Anche la sensazione che ho provato quando ho visto Elia nel parcheggio del ristorante che la baciava è stata strana.
Avrei dovuto infastidirmi, magari dandogli un pugno dritto in faccia, ma non è la rabbia quella che ho provato.
Ho sentito più una scossa, un brivido che dalla schiena si è propagato fino al basso ventre.
Ma succede anche agli altri di eccitarsi se vedono la loro ragazza baciare il proprio fratello? Non credo.Ma allora perché?
È perché li amo entrambi?
Probabilmente quando il dottor Damiani mi ha detto che potevamo interrompere le sedute di psicoterapia si era solo stancato di ascoltarmi, perché qui dentro la mia testa sembra tutto ancora incasinato.Forse sto impazzendo, o sto passando la fase delle perversioni totali.
Ho interrotto la storia con Elia per avere una vita normale e ora mi ritrovo a desiderare di stare con due persone contemporaneamente.Sono decisamente pazzo.
Mi preparo con più cura del solito, mi sento come se dovessi andare a un appuntamento. Indosso un maglione di cashmere di colore chiaro e dei pantaloni classici, poi mi aggiusto i capelli, per quanto possibile visto che sono ricresciuti subito.
Sono le quattordici in punto quando scendo nel salone, dove sono tutti affaccendati esattamente come la vigilia di Natale.
Intravedo Domenico con una cassa di champagne tra le braccia e mi ricordo di dover parlare con papà della mezzanotte, lo cerco per un po' perché questa villa è piena di stanze.
Lo trovo in giardino, perso in chissà quali pensieri.Guardarlo da lontano noto piccole cose che non avevo visto fino a ora, sembra stanco, siede un po' ingobbito sulla panca di pietra accanto al patio, diversi capelli grigi spuntano sulla sua testa.
Mi avvicino lentamente e mi siedo accanto a lui, lo vedo tirarsi su e tornare l'uomo che conosco da sempre. È come se lo vedessi indossare la maschera proprio davanti a me."Edoardo, come vanno i preparativi?"
Strano che lo chieda a me, visto che lui è sempre attento alla forma.
"Sono tutti indaffarati ma procede tutto bene, mi sono ricordato che dopo la mezzanotte mi avevi chiesto dei fuochi d'artificio, volevo dirti che ho preso tutto quello che desideravi"
Sorride in modo stanco, per la prima volta gli vedo tutta la sua età sul volto.
"Papà, va tutto bene?"
Si volta a guardarmi, è come se lo vedessi per la prima volta in vita mia. Apre la bocca per dirmi qualcosa, ma poi scuote la testa e mi dice che va tutto bene."E tu, tu come stai?"
Mai, in tutta la mia vita, mi ha chiesto come stessi. Sono così sorpreso che sussulto, facendolo sorridere.
"B-bene, sto bene papà" porta le mani sotto le gambe, sembra quasi un bambino.
"Sto pensando di andare in pensione, penso sia arrivato il momento" Guarda di fronte a sé, si sofferma sul cielo."Ho corso per tutti questi anni e mi sembra di avere ancora il fiatone"
Non so cosa dire, non so gestire questa situazione. Mio padre è sempre stato quello che sapeva tutto, quello incrollabile, nessuno di noi ha mai pensato che potesse fermarsi.
Mi tornano in mente le parole di Francesca a natale."Non sono pronto" Dico di getto, lui sembra stupito.
"A cosa? Pensavi che fossi fatto di ferro?"
"Qualcosa del genere" Sorrido, penso sia la prima vera conversazione che abbiamo da quando sono nato. Ricordo di un tempo lontano in cui amavo stare con lui, lo seguivo ovunque, perfino in azienda. Nel tempo libero mi portava a vedere le corse dei cavalli, sono stati anni davvero felici, quelli.
"Mi manchi tanto, papà" In qualche modo non riesco a frenare la mia lingua, l'emozione mi strozza la gola. Lui non dice niente, ma annuisce.
Da quando la mamma se ne è andata non è mai stato più lo stesso, il nostro rapporto si è incrinato per sempre. Francesca ha cercato in tutti i modi di riunire la famiglia e non dico che sia solo colpa di Sebastiano, anche io ho messo la mia bella dose di rancore. Odiavo il fatto che la mamma fosse scappata per colpa sua, ma alla fine ognuno fa le sue scelte, anche se sono sempre i figli quelli a rimetterci."Mi dispiace, non sono stato un buon padre in questi anni, ho cercato di fare del mio meglio"
Ora lo so, papà. Mi rendo conto che sei ancora umano, che quell'armatura che indossi al mattino sta cominciando a pesarti e non poco."Ti va se dopo la befana andiamo a vedere una corsa?" So che non ha dimenticato, ne sono certo.
Mi sorride sincero e annuisce, poi mi dà una pacca sulla spalla.Quando torno in salone mi sento più leggero, è come se mi fossi tolto un peso.
Mi viene voglia di telefonare a mia madre così compongo il suo numero appartandomi nei corridoi."Amore! Non mi telefoni da una vita"
Sorrido, la sua voce resta dolce anche quando mi rimprovera.
"Sono stato molto impegnato, mi dispiace"
Mi sento un po' come papà quando inventava scuse del cazzo se mancava a qualche mio evento importante, come alla laurea.
Mi ero impegnato tanto per diventare dottore commercialista, l'avevo fatto principalmente per renderlo orgoglioso, anche se ero decisamente portato per i numeri. Tuttavia la delusione di non vederlo alla discussione di laurea aveva smorzato tutto il mio entusiasmo, spingendomi a ripudiare tutto ciò per cui mi ero impegnato tanto.
Ecco come sono diventato un agente immobiliare."Come stai? Come sta Maria?" Chiedo della mia sorellina, lei me la passa e la sua vocina piccola e stridula mi invade le orecchie.
"Fratellone, quando vieni a casa mia?" Mi mordo le labbra, mi sento un po' in colpa.
Loro vivono in un paese caldo quindi probabilmente festeggeranno il nuovo anno su qualche spiaggia."Mhm, da voi fa sempre caldo, quindi penso che mi prenderò delle ferie" Urla di gioia, mi manca così tanto.
L'ho vista poche volte, non l'ho vissuta come con Elia, penso di essere davvero pessimo come fratello.
Mia madre prende possesso del telefono, mi chiede subito di lui.
Le faccio un rapido resoconto di tutto quello che è successo e alla fine mi rimprovera come fa sempre."Amore, quante vite pensi di avere? Che importa se ami un uomo o se ami due persone insieme? Vivi la vita e sii felice, nessuno ti applaudirà se condurrai una vita nei binari"
Me l'ha sempre detto, sempre. Solo che stavolta le sue parole hanno un peso diverso.
È che sono davvero stanco di accontentare tutti.
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Con te o con nessuno.
RomanceL'amore supera ogni ostacolo, così ci raccontano sempre, tuttavia a Elia sembra una gran stronzata. L'amore della sua vita decide di mollarlo perché non riesce ad affrontare più gli ostacoli della loro relazione proibita. Edoardo è fermamente convin...