Elia

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Esco dal ristorante con sensazioni contrastanti. Aurora ha accettato di andare a vivere con Monica, Edoardo mi ha sorriso dopo mesi e io... Beh, io non so che cazzo provare.
Mi avvio verso la moto ma sento qualcuno tirare la mia maglia, è Aurora.

"Ascolta, ecco...So che non siamo partiti con il piede giusto, ma volevo ringraziarti, non eri tenuto a seguirmi ma l'hai fatto lo stesso" È imbarazzata, queste parole le costano e si vede.

"Non l'ho fatto per te, l'ho fatto per lui. E per la cronaca... Ti odio ancora"
Vedo nuovamente quell'espressione ferita nei suoi occhi, forse si aspettava che le cose fossero cambiate, ma non è così. O meglio, non può esserlo.
Noto che annuisce e fa un passo indietro, lo fa sempre quando la tratto male, penso sia un suo meccanismo difensivo.
A dire il vero non la odio, non del tutto. Ho ammirato la sua forza nell'affrontare una situazione potenzialmente pericolosa, mia madre sarebbe stata debole, lei no.
Tuttavia non posso fare nessun passo nei suoi confronti, perché so che la distanza è l'unica cosa che mi sta proteggendo in questo momento.

"Non importa cosa pensi, io ho capito quanto vali e questo mi basta"
Mi tremano le mani, le infilo nelle tasche per non mostrare il mio cedimento, tuttavia il mio corpo non si decide a voltarsi e salire sulla moto. Lei china la testa di lato e mi guarda, penso sia il momento più imbarazzante di sempre.
"Stai be..." Non finisce la frase perché il mio cervello va a puttane, le tiro i capelli dietro la nuca e le infilo la lingua in bocca. Non fa nemmeno in tempo a capire che cazzo stia succedendo che mi stacco, ritorno in me.
"Ma che cazzo..." Edoardo è a un metro da noi, completamente sotto shock, mi sembra di rivivere il bacio sotto al vischio.

"Voleva ringraziarmi, ora siamo pari" Trovo una scusa di merda per giustificare quello che a tutti gli effetti è stato un colpo di testa. Salgo velocemente in moto e vado via, con ancora il sapore di lei sulle labbra.

Quando torno a casa sono costretto a infilarmi sotto la doccia per farmi una sega, sto diventando segamen, ormai.
Sono frustrato e stanco, ma consapevole che tutti e tre stiamo sulla stessa barca, visto che non sto rendendo la vita facile a nessuno. Mancano due giorni a capodanno, solo il pensiero di vederli insieme mi si rivolta lo stomaco.
Non voglio nemmeno fare ordine nei miei sentimenti perché so che non mi piacerebbe sapere cosa sto provando davvero.

Quando esco dalla doccia chiamo Lorenzo e gli chiedo di andare in palestra, chiamo anche il titolare che con fare un po' scocciato mi dice che aprirà solo per noi, visto che voleva stare in santa pace almeno per le festività.
Ormai frequento la stessa palestra da mesi, hanno imparato tutti a conoscermi e credo che quello sia l'unico luogo in cui riesca a sentirmi a mio agio.
Vedo Lorenzo all'ingresso della palestra, entriamo insieme e mi dice che si è trovato una ragazza, il mio carattere cinico mi spinge a ridergli in faccia, non lo vedo tipo da legami.
Gli racconto di aver rivisto le tipe del locale e mi rompe l'anima per farsi dire tutto, deve aver preso una bella sbandata per quella Sara.

"Ma non sei fidanzato? Che cazzo te ne frega di quella ragazzina?"

"Sei tanto grosso quanto stupido, posso sempre fare un threesome"
Sto tirando pugni al sacco, ma mi blocco.
"Che hai detto?"
Mi guarda come se fossi stupido, e forse mi ci sento.
Edoardo è innamorato di entrambi, almeno è quello che crede, potrei intraprendere questa strada? Magari potrebbe rendersi conto che Aurora non conta un cazzo per lui e tornerà da me.

Ma sarei capace di vederlo scopare qualcuno che non sono io?

"Hai sentito benissimo, che c'è di male? Finché sono tutti consenzienti"
Gli ricordo che la tipa è fidanzata, ma resto comunque pensieroso per tutta la sera, quando torno a casa mi faccio una doccia veloce e mi tuffo nel letto, con la testa piena di merda.

Aurora sarebbe capace di condividere? E perché me lo sto chiedendo?
Edoardo sicuramente sì, è un tale pervertito, ma io sono sempre stato geloso e possessivo, non posso prendere in considerazione questa eventualità.

Mi addormento con un gran mal di testa.

Il mattino dopo mi sveglio con la suoneria del cellulare, è Edoardo.
"Ciao... Come stai?"
"Come cazzo devo stare" Sono stanco, stanotte ho dormito malissimo.
Passavo da incubi in cui Edoardo mi lasciava a sogni erotici su lui e Aurora intrecciati insieme a me.
"Mi dispiace" Sospiro e mi tiro su a sedere, poggiandomi sullo schienale del letto.
"Se ti dispiacesse davvero torneresti da me"

Non me ne frega un cazzo di come si sente, visto che lui mi sta trattando come una merda da mesi.
Abbiamo passato la vita insieme e mi sembra di parlare a uno sconosciuto, il mio Edoardo non mi avrebbe mai fatto questo.
"È colpa mia, lo so. Le mie paure ti stanno facendo del male"

"Perché mi hai chiamato Edo?" Sono stufo della sua autocommiserazione, stanco delle sue scuse del cazzo.

"Mi manchi, mi manca tutto di te. Siamo sempre stati insieme, non sei mai stato solo il mio ragazzo, tu sei tutto per me"
Gli occhi cominciano a pizzicarmi e lacrime silenziose cominciano a uscire incontrollate.

Giuro che se potessi dimenticarti lo farei.

"Hai già scelto, smettila di tormentarmi"
Stacco la chiamata, consapevole di averlo ferito nel profondo.
Comincio a singhiozzare da solo come un cane, il dolore che ho dentro mi spinge a urlare dentro al suo cuscino.
Vorrei ucciderlo, farlo a pezzi, ma allo stesso tempo vorrei implorarlo di credere in noi, di credere che lo proteggerò sempre.

Flashback

Siamo sfiniti dopo una notte passata ad amarci e fare sesso, un sesso estremamente silenzioso perché i muri di villa Stasiani hanno le orecchie.
Abbiamo festeggiato la sua maturità rotolandoci sotto le coperte, è talmente bello con i capelli sfatti e gli occhi lucidi di stanchezza che vorrei già ricominciare.

"Non ci provare!"

"Ma non ho detto niente!" Mi lancia un cuscino in faccia e si arrotola nelle lenzuola.

"Ma l'hai pensato, guarda che ti conosco da sempre" Lo tiro a me, con lenzuolo e tutto, sembra di abbracciare un onigiri.
"Voglio andarmene da qui" Dico tutto d'un fiato. Ormai è maggiorenne, possiamo prendere la nostra strada.
"Potremmo affittare un appartamento e tu andresti a quell'università per secchioni che ti piace tanto"
Mi guarda con fare circospetto, forse sta cercando di capire se sono serio o se sto scherzando.

"Mi stai chiedendo di convivere?"
Beh, sì cazzo.
Mi bacia in modo dolce, lo prendo per un assenso. Le mie mani riescono a scavare sotto lo strato di lenzuola fino a trovare il suo culo sodo.
"Voglio fare tutto con te, convivere è solo il primo passo"
Ha gli occhi lucidi, io un buco nello stomaco per l'emozione. Forse il letto non è il posto migliore per fargli una proposta del genere, fatto sta che in due mesi troviamo casa e ci trasferiamo.

La felicità che provo non è paragonabile a niente, svegliarmi al mattino e trovarlo accanto a me, andare in bagno e vedere il suo spazzolino accanto al mio, la sua tazza nel lavabo, tante piccole cose che rendono questa casa accogliente.

Spesso lo trovo di notte seduto al PC, dietro montagne di libri a studiare. Magari mi sveglio per bere un bicchiere d'acqua e lo vedo nella completa oscurità a parlare sottovoce, con solo una lampada a fargli luce.
Mi prende un colpo ogni volta, ma non cambierei questa vita con niente, perché Edoardo è l'amore della mia esistenza.

Con te o con nessuno.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora