Edoardo

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Manca mezz'ora alla mezzanotte, ma tutto quello a cui riesco a pensare è la delusione e il dolore sul viso di Elia.
Siamo tutti in giardino, lui è davanti a me, girato di spalle.
I sensi di colpa mi stanno divorando da dentro, facendomi marcire piano piano. Ripenso alle parole di Aurora e mi sento davvero una merda, nessuno di loro ha capito il mio vero intento e forse questo è positivo.
Conosco Elia da sempre, so come funziona la sua testa, lui semplicemente non mollerà mai. L'unico vero modo che ho per lasciarlo libero è farmi odiare.
Non posso permettere che passi la sua intera vita pensando a me, deve andare avanti.

Spero di riuscire a spiegarlo almeno ad Aurora, che per tutta la sera non mi ha rivolto nemmeno uno sguardo.

Mio padre si avvicina, lo vedo molto più sciolto di stamattina, ma ho ancora la sensazione che mi stia nascondendo qualcosa.
"Dicono che bisogna esprimere un desiderio prima della mezzanotte"
Non sono parole sue, me lo diceva sempre la mamma. Il fatto che lui me lo stia dicendo ora è stranissimo.
"Vorrei riavere mio padre" Esprimo il mio desiderio ad alta voce, così che anche lui possa sentirlo. Mi guarda con grande afflizione negli occhi, la sua armatura è sparita.
"Non vorrei dirtelo ora, dovrebbe essere un momento di gioia e di nuovi inizi, ma tu sei mio figlio" Abbassa la testa davanti a me, per la prima volta. Gli guardo i capelli striati di bianco, sembra davvero stanco.
"Ho il cancro, Edo" Mi pietrifico. Malgrado ci siano tutti qui fuori in giardino, solo io ho sentito la sua confessione. Mi viene da piangere, mi butto tra le sue braccia e comincio a singhiozzare come un bambino.

"Papà, che cazzo stai dicendo"
Per la prima volta da anni mi stringe forte, sento l'odore del suo dopobarba nelle narici.
Quanti anni abbiamo perso e perché sei tornato solo ora?
"Mi dispiace, mi dispiace tanto"
Quando rialzo la testa sia Elia che Aurora mi stanno guardando, Elia si avvicina a noi perché vedermi abbracciare mio padre è un evento più unico che raro.
"State bene?"
Faccio no con la testa, cerco il suo calore. Lui mi stringe forte anche se mi odia, anche dopo tutto il male che gli ho fatto, perché lui è sempre stato migliore di me.
"Puoi dirglielo" Papà si gratta la testa, penso stia delegando a me la faccenda perché gli è pesato anche ammetterlo la prima volta e due sarebbe insopportabile.

"È malato, ha il cancro" Sussurro allorecchio di mio fratello. Lo vedo sotto shock, malgrado tutto il rancore resta l'uomo che si è preso cura di sua madre e che l'ha cresciuto.
Elia è sempre stato speciale, un uomo di cui hanno buttato lo stampo. Prende mio padre tra le braccia e lo stringe fino a farlo piangere dalla commozione, stavolta è mio fratello la roccia di questa famiglia, perché mio padre si sta arrendendo.

"La mamma lo sa?" Papà fa no con la testa, dice che non ha il coraggio per dirglielo.
"Ha sofferto così tanto in questa vita, non posso dirglielo"
"Che cazzo stai dicendo? Ha il diritto di sapere" Ti prego no, non adesso Elì.
Lui e papà si scambiano uno sguardo, è come se si stessero dicendo qualcosa senza parlare perché dopo poco Sebastiano annuisce.
"Glielo dirò dopo le feste"

Lasciamo andare papà, onestamente mi sento un po' scosso. È proprio vero che capisci l'importanza di qualcuno solo quando stai per perderlo.
Elia è ancora al mio fianco, Aurora decide di avvicinarsi solo quando Sebastiano va via, probabilmente ha capito che era una cosa di famiglia.
Abbraccio anche lei perché mi sento tremendamente fragile, sto per crollare.
Lei è speciale tanto quanto Elia, perché malgrado quello che ha visto mi stringe a sé senza nemmeno pensarci sopra.
"State bene?" Con la coda dell'occhio vedo che sta tenendo la mano ad Elia, lui annuisce.

"Staremo bene" Precisa.
"Edo, volevo dirti che domani ci sarò, ma ci vedremo da Elia" Sia io che mio fratello restiamo un po' sorpresi.
"Che dovete fare domani? E perché a casa mia poi?"
Non lo so, non lo so più. Sono solo felice che lei abbia deciso di restare al mio fianco malgrado lo schifo che sono, dopo tutta la merda che ha visto e subito in questi giorni.

"Non ti deluderò, te lo giuro" È una promessa, il mio secondo desiderio prima di mezzanotte.
"Sì ma che cazzo c'entro io?" È ancora arrabbiato, il mio Elia, ma non posso certo prendermela.
"Questo devi chiederlo a lei"
Aurora slaccia il nostro intreccio, vedo da lontano Francesca che ci osserva attentamente.
"Siete due idioti, davvero" Mette le mani sui fianchi e sembra un cucciolo di micio arrabbiato e con il pelo arruffato.
"Lo sai che non fai paura a nessuno, vero?" Elia la sfotte, io mi sento un po' meglio. Mi piacciono i loro battibecchi, è una parvenza di normalità che potevo solo sognare.

"Vuoi due schiaffi per caso?"
Lui le sorride, sono talmente belli insieme che per un momento sono io quello a sentirsi di troppo.
"In realtà vorrei metterti la lingua in bocca"
Scoppio a ridere perché vedo Aurora andare a fuoco, si guarda intorno sperando che nessuno abbia sentito.
"Che stronzo" Dice, prima di allontanarsi perché Monica l'ha richiamata per metterla in riga. Non so nemmeno quante ramanzine ha subito oggi dalla sua sottoposta.
Mancano pochi secondi alla mezzanotte ed Elia è ancora al mio fianco.
"Anche se non mi vuoi più, io ti amerò sempre"
Comincia a dire, mentre parte il conto alla rovescia. Mio padre prende la bottiglia di champagne e si posiziona a gambe divaricate al centro del giardino.

"Però devo confessarti..."

Cinque.
Quattro.
Tre.

"Che provo qualcosa..."

Due.
Uno.

"Anche per lei"

Mi volto verso di lui mentre i fuochi d'artificio esplodono, il mio cuore sembra fare lo stesso suono.
Forse le parole di Francesca non erano del tutto insensate, probabilmente davvero il mio vero desiderio, quello detto di nascosto solo a me, può realizzarsi.
Lui mi sorride, è talmente bello da sembrare irreale. Mi volto verso Aurora e noto che il suo sguardo è piuttosto malinconico, forse si sta sentendo esclusa, tuttavia non ho timori, perché lei domani sarà con me e forse, magari con il tempo e con la pazienza, il mio sogno più grande potrà realizzarsi.

L'unico ostacolo è la mia paura.

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