Aurora🔴

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La giornata in azienda è piuttosto frenetica per Edoardo, non lo lasciano in pace nemmeno per mangiare, del resto è il capo ormai.
Mi ha spiegato la situazione di suo padre, chinato su dei fogli che stava firmando. Non sono riuscita a dire nulla, perché so quanto il rapporto con il genitore sia problematico.
Ora che ci penso tutti e tre abbiamo proprio dei padri di merda, nessuno si salva.
Ma forse, Sebastiano è l'unico che ha ancora modo per recuperare le cose.

Apro il PC e mi siedo sul divano, di fronte alla scrivania di Edo.
Controllo gli ultimi conti e faccio un paio di telefonate, ripartire da zero non è mai facile, tuttavia ora so di non essere sola.
Oltre a Elia ed Edoardo ho anche Monica, Sara e Domenico, che non hanno la minima intenzione di abbandonarmi.
Mi sento una stupida anche solo per aver pensato di lasciarli andare.

Dopo un oretta alzo lo sguardo verso Edoardo, sembra stanco.
Chiudo il PC e mi stiracchio, per poi avvicinarmi. Senza dire niente mi metto dietro di lui e comincio a massaggiargli le spalle contratte.
"Grazie" Mi dice con un sospiro di sollievo.
Una volta finito vado alla porta e la chiudo a chiave, per poi tornare da lui e sedermi sulla scrivania.
"Vieni qui"
Lui esegue, anche se un po' dubbioso. Vedo il suo pomo d'Adamo fare su e giù.
Apro le gambe e lui ci si infila nel mezzo, ci abbracciamo quasi in una morsa.

"Bella, bella e mia"
"Prima o poi mi spiegherete perché ci tenete tanto a precisarlo"

Mi accarezza il viso, il suo tocco è talmente gentile.
"In realtà l'ho detto io la prima volta. Elia era ancora solo mio fratello allora. Era estate, per le vacanze ci eravamo spostati in una casa di mio padre, una delle tante"
Porto le sue mani sulla mia vita e intreccio le nostre dita, la sua voce è rilassante.
"L'ho visto per la prima volta baciare qualcuno, sono impazzito di gelosia, anche se al tempo non mi accettavo, quindi mi sono detto che ero geloso di mio fratello, perché era solo mio. È nata così questa stronzata, però lui è rimasto talmente folgorato che non smette di dirlo. Dice che si è innamorato di me in quel momento"

Elia, tormento e cura.
Edoardo, dolcezza e pentimento.

"Dammi un bacio"
Lui lo fa subito. Le mie mani si inoltrano sotto la sua camicia, slacciando man mano un bottone.
"Non possiamo" Mi dice sulle labbra.
Quando imparerai a fottertene?

"Ho chiuso a chiave, se osano chiamarti ancora do fuoco a questo posto"
Non lo faccio replicare, perché torno a baciarlo, slacciandogli i pantaloni contemporaneamente.
"Ho fatto proprio bene a mettermi il vestito del catering, mi sono ricordata che Elia una volta mi ha detto che sembravo una segretaria"
Ridacchia nel mio collo, mi sembra il suono più bello del mondo.
Mi alza la gonna e mi stringe le cosce, io gli tiro giù i boxer.
Con le caviglie lo porto più vicino a me, che piano piano mi entra dentro.
È totalmente diverso da Elia anche quando fa l'amore, la sua dolcezza e la sua cura traspaiono in ogni gesto.
Dal modo gentile in cui affonda dentro di me fino al suo sguardo colmo di promesse.

"Aveva ragione lui, sei bollente dentro"
"Quando te l'avrebbe detto?"
Mi stringe il sedere tra le mani, lo strizza proprio.
"Stamattina mi ha scritto, penso volesse... Ah, cazzo... Penso volesse provocarmi a fare proprio questo"
Affonda un po' più forte, stendendomi sulla scrivania. Mi allarga le gambe e mi guarda proprio lì in mezzo, poi esce da me e si inginocchia per terra.
Non ho il tempo di pensare che la sua bocca mi sta già divorando, soffoco un urlo nella mia mano.
Mi mordo il palmo pur di non farmi sentire da nessuno, ma lui non sembra accorgersene.
È totalmente immerso in me e nella sua libido.

Mi sporgo leggermente per poterlo vedere e noto che si sta masturbando, penso una delle scene più erotiche che abbia mai visto nella mia vita.
Ora capisco cosa intendesse Elia.
Edoardo è quel tipo di persona che con la dolcezza ti attorciglia le viscere, ti scava dentro e poi si mostra per quello che è davvero quando ormai è troppo tardi.

Mi guarda con ancora la faccia tra le mie cosce, sento che sto per venire.
Intreccia le dita di una mano con la mia, l'altra mi stringe una gamba per tenerla aperta.
"Sto impazzendo, Edo"
Cerco di sussurrarlo ma l'eccitazione fa uscire solo un suono strozzato.
Lui si scosta, mi nega il piacere.
Che bastardo crudele.

Mi prende per i capelli e mi fa scendere dalla scrivania, per poi farmi inginocchiare. Si siede sulla sua sedia e allarga le gambe, è un chiaro invito.
"Ieri mattina, mentre Elia affondava dentro di te, ti ho immaginata sotto questa scrivania, con la tua bocca su di me"
Ah, lunatico pezzo di merda, almeno Elia è quello che si mostra, tu invece sei un pervertito travestito da santarello.

Realizzo il suo desiderio, mentre la segretaria chiama all'interfono.
"Cazzo, perché proprio ora"
Risponde, cercando di essere il più naturale possibile.
Ma io sono dispettosa, non gli permetterò di fare di me il cazzo che gli pare.
Aumento la pressione sul suo sesso, un suono strozzato gli esce dalla gola proprio mentre sta rispondendo alla segretaria.
"C-credo di sì, ho una questione urgente da finire e poi valutiamo...i-insieme"
Stacca e si abbassa a guardarmi.
"Sei stronza però"
Lo mordo e invece di dirmi che gli faccio male, abbassa la testa indietro, gli piace.

"Sei proprio una cagna in calore come diceva Elia" Sorride, ne è consapevole.
Mi tira su e mi fa sedere su di lui, sono a cosce spalancate perché questa sedia ha i braccioli. Ritorna dentro di me immediatamente, la sedia scricchiola pericolosamente, ho paura che ci ritroveremo con il culo per terra a breve.
"Pensi di essere pronta a vedermi scopare con lui? Hai mai visto due uomini fare l'amore?"
No, in verità no.
Non so nemmeno se mi piacerebbe e un po' mi spaventa ammetterlo, tuttavia non ho esperienza in merito quindi mi limito a scuotere la testa.

Sarò in grado di non deluderli?

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