Elia

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È passato un altro mese.
Siamo a metà Marzo, la primavera comincia a colorare i viali e le strade.
Aurora ed Edoardo sono ancora con me, ci sono momenti in cui mi sento il re del mondo solo guardandoli.

Edoardo ha parlato con la famiglia, non è pronto a sbandierare al mondo che ci amiamo in tre -e onestamente non mi serve che il mondo lo sappia-, però parlandone a casa mi ha dimostrato che sta cambiando.
Mamma non era né felice né scontenta, né tantomeno sorpresa.
Sebastiano invece ha reagito male, parecchio. L'ha cacciato di casa, così è tornato da me. Abbiamo trovato una casa più grande, per poterci vivere insieme ad Aurora, che ancora non sa niente e innocentemente ci sta fissando dal divano.
Il progetto del ristorante va avanti a gonfie vele, ha trovato un locale proprio in centro città, sono certo che andrà alla grande.

"Amore, pensi che potremmo dirglielo?"
"E poi sarei io quello impaziente, eh?"
Mi dà un bacio e mi supplica, con quegli occhi verdi ed espressivi.
Bastardo, sai proprio come prendermi.

"Amore, vieni un secondo" La richiamo all'ordine, anche se vorrei punzecchiarla un po' prima.
Per tutto questo tempo non sono riuscito a convincermi di portare la nostra relazione sul livello successivo, ho paura che scappi via lontanissimo. Edoardo mi ha confessato che lei non ha mai visto due uomini scopare, così l'abbiamo fatto solo quando lei non c'era, ma è frustrante, davvero.
Il problema è che non voglio disgustarla, non potrei sopportarlo. Sto solo cercando di tergiversare e rimandare il più possibile quell'inevitabile momento, perché c'è la reale possibilità che tutto questo potrebbe finire se lei non riuscisse a sopportare la nostra vista.
"Hai la voce di chi sta per raccontarmi un nuovo dramma" Il suo viso circospetto mi fa sorridere, è talmente buffa.

La stringo a me, i suoi occhioni nocciola mi guardano come se fossi una gemma preziosa; È così che mi fa sentire.
"Questo idiota non sa aspettare, quindi..."
"Abbiamo trovato una casa per noi tre" Mi interrompe lui.
Lo guardo male perché l'idea iniziale era stata mia, e ora si prende tutti i meriti.
Mi fa il medio, sembra tornato quel ragazzino spensierato che era tra i corridoi della scuola, mi era mancato tantissimo questo bastardello.

Riporto lo sguardo su di lei, sulla mia Aurora, cercando di trovare segni di insicurezza o disgusto. La mia paura più grande è non riuscire a far combaciare le nostre preferenze, mi paralizza l'idea di perderla.
"D-davvero?" I suoi occhi si fanno umidi e non riesco a capire se sia triste o felice.
"Stiamo correndo troppo?"
Sono passati solo pochi mesi da quando l'ho conosciuta, forse è presto, forse la stiamo spaventando.
Edoardo si mette dietro di lei, spingendola ulteriormente sul mio petto.
"So quanto ti faceva sentire insicura il fatto che io e lui vivessimo insieme e tu dovessi tornare da Monica ogni sera"

Cosa?

"Era così evidente?" Un sorriso triste si affaccia sul suo viso, io sto impanicando.
Edo appoggia quel viso perfetto che si ritrova nel collo di lei.
"Può funzionare solo se siamo alla pari" E guarda me.
C'è forse qualcosa che non sto afferrando?
"Allora, la tua risposta?" Non vorrei fare lo stronzo, ma sono davvero impaziente perché non ci sto capendo un cazzo.
"In verità... Ecco-" Si gratta la testa, in imbarazzo.
Io guardo Edoardo, cercando aiuto, ma lui sorride come un deficiente.
"Non vuoi vivere con noi, è troppo presto" La precedo. Sembro un idiota insicuro, ma sto cominciando a tremare.

"Ehy, amore calmati, non l'ho mai detto. Voglio davvero vivere con voi, solo che... Anche io ho trovato una casa"
Edoardo le bacia il collo e si mette a ridere, lei china la testa di lato per concedergli più spazio.
Mi metto a ridere ma è più una risata stizzita, una di quelle che serve per scaricare l'ansia.
"Sei seria?"
"Ho già dato anche la caparra, volevo farvi una sorpresa. Sembro una scema ora"
Li stringo entrambi tra le braccia, si lamentano perché stanno soffocando ma non me ne frega un cazzo.
Prendo il viso di questa donna bellissima e lo bacio tutto, dall'attaccatura dei capelli fino al mento.

"Cazzo, avevo paura ti disgustassimo"
Edoardo si blocca, Aurora sembra completamente sconvolta, non sta ridendo più nessuno adesso.
Ho il brutto vizio di dire sempre tutto quello che mi passa per la testa, completamente senza filtri.
"Ma che stai dicendo? Tu lo sapevi?"
"In realtà credo sia colpa mia, gli ho detto che non hai mai visto due uomini fare l'amore"
Lei si volta verso Edoardo, così smetto di capire cosa sta provando. Incrocio le braccia al petto, sono nervoso. Comincio a passare da un piede all'altro come facevo al liceo quando aspettavo Edo fuori scuola per tornare a casa.

"Sei un coglione, perché l'hai fatto sentire insicuro?"
"Che ne potevo sapere che l'avrebbe presa così, volevo solo... Cazzo, volevo solo che ti sentissi a tuo agio"
Aurora comincia a camminare avanti e indietro, rimuginando su qualcosa.
"Avete scopato? In questi mesi intendo"
Cazzo, qui c'è aria di guai seri.
Annuisco perché non riesco a mentirle, lei si porta una mano alla bocca.
"Io... Ogni volta che l'abbiamo fatto l'altro l'ha sempre saputo, non capisco. Perché l'avete fatto di nascosto?"
Sta piangendo, l'abbiamo ferita.
Vado verso di lei ma mi ferma con una mano sul petto. Sento la sua insicurezza, già fortemente in bilico perché pensa di essere la terza incomoda.

"Forse, forse davvero stiamo correndo troppo con questa convivenza"

No. No. No.

Cazzo, non posso perderla.

"Non lo dire, non lo pensare, non l'abbiamo fatto per nascondertelo"
Guardo Edoardo alle mie spalle, che sembra bloccato. Solo ora ci stiamo rendendo conto che è stato stupido cercare di tenere il sesso tra di noi separato da quello con lei.
"No, certo. Cazzo, che cogliona. Io che pensavo che ero arrivata a capirvi, ma è palese che non ci riuscirò mai, voi siete su un livello di intimità tutto vostro"
La scuoto, preso dalla rabbia.
"Smettila, cazzo! Ti amo tanto quanto amo lui, ti prego credimi..."
Ha di nuovo dubbi, stavolta talmente leciti che mi sento un coglione.
Edoardo si avvicina e riesce ad abbracciarla, si scusa.
"Non volevamo ferirti, avevamo solo paura di farti schifo"

Cazzo, ci voleva tanto a intervenire?
Eppure lo sa perfettamente che sono inutile nei discorsi parlati.
"Perché dovreste disgustarmi? Quanto cazzo siete deficienti"
Si allontana da entrambi e ricomincia a camminare avanti e indietro, sarebbe buffa se non ci trovassimo in questa situazione.
"Va bene, posso superarlo. Devo mettere in conto che ho a che fare con due idioti, Monica aveva ragione. Facciamo così, da ora in poi, se riuscite a essere onesti con me dal principio posso valutare il non seppellirvi vivi sotto il terreno del ristorante"
Sembra davvero incazzata ma le sue parole cominciano a perdere di senso. Mi viene da sorridere e vedo Edoardo rilassarsi visibilmente, come se avesse tirato un respiro di sollievo.
"In effetti potrei farvi a pezzi e cucinarvi, ho dei clienti asiatici che apprezzerebbero..."
Ci guarda di sottecchi.
"Sei seria?"
Scoppia a ridere, data la paura scritta a caratteri cubitali negli occhi di Edo.

Le corro incontro per abbracciarla.
"Mi dispiace essere un coglione, ma ti amo veramente"
"Lo so, ti amo anch'io" Si accoccola al mio petto.

"Quindi ti facciamo schifo o no?"
Mi dà un pugno in testa, ha un gancio bello forte.
"Ma pensate che io viva nel paese degli unicorni? Cazzo, sono nel bel mezzo di una relazione a tre con due uomini bisessuali. Dovevo pensare che non vi sareste mai più sfiorati? E dove sta la parità? Dio, che rincoglioniti, non so come altro definirvi"
Le impedisco di ricominciare a camminare avanti e indietro, stringendola forte.
"Era la mia più grande paura, l'idea di disgustarti mi faceva impazzire"
"Io ti amo, amo ogni parte di te, anche la più crudele"
Edo la bacia, le loro lingue si intrecciano subito.
"Anche la più stupida?" Le chiede.
"Anche quella"

Con te o con nessuno.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora