«Mi dispiace che dovrò partire proprio nel giorno che tu affronterai il tuo ultimo esame dell'anno».
Stiamo abbracciati, nella sua auto, sotto casa mia. Domani è il 6 luglio e Bruno prenderà un aereo per Ginevra. Gli ho chiesto di dormire da me , visto che è l'ultima sera, ma lui ha risposto che deve prepararsi, alzarsi presto e preferisce fare tutto da casa sua.
Dispiace anche a me non poter condividere tutta l'emozione, la tensione che accumulo ogni volta prima, e la vicinanza con lui, dopo, quando so di essermela cavata più che egregiamente e potergli raccontare tutti i dettagli di quel momento. E festeggiare insieme il risultato dei miei sforzi.
Questa volta affronterò tutto da sola.
Questi ultimi giorni sono volati e, se fino a un paio di settimane fa non provavo angoscia per la sua partenza, adesso provo una certa inquietudine, non è angoscia ma timore di quello che mi aspetta. Non ci sono abituata a stare senza di lui.
Nei giorni passati, qualche volta siamo stati al mare, di pomeriggio, fino a tardi. Una volta c'erano anche le mie amiche, ma l'ultima volta da soli. Mentre passeggiavamo lungo la riva, mano nella mano, ho sentito il bisogno di esprimere alcuni pensieri.
«Ci siamo abituati troppo bene».
«Perché?»
«Sempre insieme, senza limiti, restrizioni. Adesso sarà traumatico».
«Quindi, preferivi un fidanzamento più tradizionale? Di quelli che non ci si può toccare fino al matrimonio e uscire soltanto sotto sorveglianza?»
Lo ha detto scherzando. Io ho preso a sfotterlo come mi capita di scherzare spesso sulla sua origine culturale.
«Ma va... Quello andrà bene per te, non certo per me... Se un giorno preferirai un'altra a me sarà difficile per te adattarti al cambiamento».
Mi è uscita quella frase senza una riflessione logica. Ho immaginato come sarebbe stato vederlo con un'altra diversa da me, una della sua terra e non una 'forestiera' come mi chiamano ancora qui.
C'è stato silenzio. Lui mi ha stretta più forte e mi ha posato un bacio sulla testa.
«Io penso che mi mancherai da morire».
Quando ha pronunciato quelle parole gli sono saltata al collo, come una piovra l'ho bloccato con le mie gambe a ventosa, l'ho divorato di baci.
«Contieniti, non siamo soli». Lo ha detto col sorriso sulle labbra, ma era serio.
«E se non volessi?»
«Questa è una spiaggia pubblica».
Mi ha staccata lentamente dal suo corpo e depositata giù, sulla sabbia.
«Entriamo in acqua?» Gli ho domandato, maliziosa.
«No».
«Dai...»
«No».
Per un impercettibile attimo mi ha fatto sentire una poco di buono.
La sera, si è fermato a dormire a casa mia e, quando nel letto si è avvicinato dietro le spalle, mi ha sussurrato: «Non ti va più?»
«No, non mi va più».
«Cercherò di telefonarti domani sera stesso, così mi dirai com'è andata. Speriamo che telefonare sia facile».
«Perché non dovrebbe esserlo? In Svizzera sono sicuramente più avanti di qua a livello tecnologico».
«Non so dove alloggerò, se mi troverò in centro o in periferia, se avrò un telefono interno o se dovrò uscire...»
«Sembri spaventato...»
«Beh, un po' lo sono, è tutto nuovo per me».
«Dai, non vai dall'altra parte del mondo, te la caverai. Ti prometto che domani sera non mi muoverò da casa». Lo abbraccio intorno al collo, lo bacio sotto l'orecchio. Lui si ritrae, ma ride.
«Perché, le altre sere dove te ne andrai?»
Mi stacco, lo guardo seria. «È luglio, domani ho il mio ultimo esame, pensi che me ne starò chiusa in casa?»
Sospira. Mi spinge da dietro la nuca verso il suo petto. «Stai attenta».
«A cosa?»
«A tutto».
Con forza mi allontano di nuovo per spiare la sua espressione.
«E se dovessi incontrare di nuovo Corrado, stagli alla larga... Non è una persona raccomandabile» dice.
Annuisco.
«Bruno, ma sei geloso?» Non gliel'ho mai chiesto prima, non se n'è mai presentata la necessità.
«Non dovrei?» Ha questo tono di voce neutro, immutato, non fa trasparire alcuna emozione.
Rido. «È strano... Non me lo hai mai manifestato prima».
«Te lo manifesto adesso. Ti dà fastidio?»
Mi accoccolo ancora tra il suo collo. «Non ce n'è bisogno Bruno, davvero, non ce n'è bisogno» sussurro.
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Quell'Estate sull'Oceano
General FictionC'è Alba. Giovane, solare, con un approccio positivo alla vita, ma anche critico. C'è il suo amore per Bruno e la volontà di vedere realizzati i loro progetti insieme. Il clima sereno che le offre la sua famiglia la incoraggia a perseguire i suoi ob...