Per un po' di tempo siamo rimasti così, accoccolati, a donarci conforto, ma a un certo punto mi ha chiesto Torniamo su?
Quella proposta ha generato in me una certa tensione. Nel mio profondo avrei desiderato che lui scegliesse me, ma razionalmente lo capisco. È passata più di un'ora da quando sono arrivata qui; Antonella era venuta per stare con lui ed è rimasta su da sola per tutto questo tempo.
Ho risposto che desideravo rimanere ancora un po' lì. Non ha commentato, ha solo approvato con Ti aspetto, poi è uscito.
Lui è così, non mi forza, non mi prega, ha rispettato la mia richiesta.
Non mi ha più chiesto niente dei miei perché gli avevo mostrato riluttanza a parlarne.
Sembra tutto coerente.
Ma allora, perché sento questa inquietudine?
Perché provo questo desiderio che lui avesse scelto di rimanere qui, con me?
Antonella c'era da prima
Sono nervosa, insicura, contrariata; non riesco a immaginarmi di sopra con loro due.
Devo ancora riflettere su quello che è accaduto tra i miei, parlare con mio fratello. Capire che cosa faremo.
Dei passi che si avvicinano mi riscuotono. La voce di Rosaria.
Mi alzo appena entra. «Scusa, adesso vado».
«Alba, ti credevo di sopra. Puoi restare se vuoi».
«Non voglio disturbare...»
«Non disturbi».
Riccardo scorrazza per le stanze, lei lo segue con gli occhi e ogni tanto si gira verso di me.
« È davvero bella questa casa».
«Vuoi vedere di sopra?»
Annuisco.
Prende per mano Riccardo, si sfila i sandali e fa lo stesso con il piccolo. Mi guarda. «Di sopra andiamo senza le scarpe che usiamo per fuori».
Giusto. Mi sfilo i sandali anche io. Il pavimento è tutto in legno.
«Mi piace la balconata che si affaccia di sotto».
«Sì, è sempre piaciuta anche a noi da piccoli».
Entriamo nella sua camera: è spaziosa, luminosa, molto femminile. Accanto al letto a due piazze è affiancato un lettino più piccolo. Riccardo si tuffa subito verso il lettone, si aggrappa alle lenzuola, cerca di arrampicarsi su. «Questa era la tua stanza?»
«No, era dei miei. Poi, quando mi sono trasferita qui con Riccardo l'hanno lasciata a noi, perché è la più grande e loro hanno preso quella che era mia».
«Sono stati gentili».
«Sì, sono stati gentili... Ma me lo fanno pesare, specialmente mia madre».
Si avvicina al piccolo, lo accompagna nell'impresa con le sue mani.
«Tua madre ha una mentalità un po' all'antica?»
«Più che altro non mi ha perdonata di essermi lasciata mettere incinta, poi, il matrimonio... Un fallimento fin dall'inizio».
«Ma tu come potevi saperlo...»
Riccardo inizia a saltare sul materasso, ride divertito. Lei non lo perde di vista neanche un attimo. Tra una frase e l'altra mette lunghe pause perché presa da suo figlio.
«Ho visto che c'è Antonella su» dice a un tratto.
Mi irrigidisco per un momento.
«È per questo che te ne stavi andando e che ora non sali?» Prende Riccardo in braccio e lo deposita all'angolo del grande tappeto che sta al centro della camera, dove una grande cesta straripante di giocattoli attira la sua attenzione. Il bambino inizia a prendere ogni gioco e me lo porta. Mi siedo a terra anch'io, sul tappeto.
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Quell'Estate sull'Oceano
General FictionC'è Alba. Giovane, solare, con un approccio positivo alla vita, ma anche critico. C'è il suo amore per Bruno e la volontà di vedere realizzati i loro progetti insieme. Il clima sereno che le offre la sua famiglia la incoraggia a perseguire i suoi ob...