Capitolo 34

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Sono le 21.30, Livia dovrebbe arrivare a momenti. Sono uscita fuori per aspettarla al cancello. Mia madre dalla soglia della porta mi saluta. «Mi raccomando, avvertimi se fai molto tardi, così riesco ad addormentarmi».

«Sì, mamma, a domani». Sorrido. L'auto di Livia appare in fondo alla strada. Faccio scattare la serratura ed esco.

All'ingresso dell'Omnia troviamo anche Anna che si è fatta accompagnare da suo padre. Miracolo! Clara invece trascorrerà la serata col suo ragazzo. È così, quando si forma una coppia in genere ci si allontana un po' dal gruppo di amiche. Anch'io l'ho fatto, appartandomi nella vita di coppia con Bruno. Ma adesso che sono qui, sento che le mie amiche mi sono mancate, queste serate mi sono mancate. Mi chiedo perché? E ho paura della risposta.

Durante la settimana Bruno ha chiamato altre due volte. Le nostre conversazioni sono cambiate. Avverto in lui rigidità, in me povertà di argomenti. Chiamerà di nuovo domani, domenica.

La musica è come sempre alta e ne veniamo colpite appena facciamo ingresso al locale. Sono tutti fuori, sul terrazzo.

Le note di Love kills dei Queen ci assalgono. A Livia questo genere di musica piace più che a me.

Posiamo le nostre borsette su un divanetto e ci buttiamo nella mischia. Questa volta ho messo i tacchi – visto che non sono in motorino –  dei sandali con una abbondante zeppa di sughero e poi una tuta morbida con pantaloni larghi, dalla fantasia floreale sulle tonalità dell'azzurro; davanti, il corpetto sale come un top e si allaccia dietro al collo lasciando nuda la schiena. È comoda, elegante, ma anche seducente, trovo il coraggio di pensare.

Livia si scatena come al solito. E poi dice di non riuscire a stare al passo, lo credo, se consuma subito tutte le energie! Anna stasera è su di giri, sarà il clima estivo, mi sembra che stia civettando un po' con tutti, infatti, diversi ragazzi si avvicinano a noi e ballano accanto. Questo è uno dei motivi perché ho smesso di frequentare le discoteche, quando fai coppia fissa con qualcuno diventa difficile poi, gestire le avances di altri che pensano che tu sia qui per rimorchiare.

Quando attacca Radio Go-Go grido all'orecchio di Livia «Deve essere tema anni '80!»

«Sì, credo di sì! »

La cosa che apprezziamo dell'Omnia è che la scelta musicale è sempre di alta qualità; gruppi musicali di un certo livello, rock o rock punk e di certo non banale musica da discoteca. Inoltre, in questo locale non sono mai accaduti spiacevoli eventi.

Ci scateniamo al ritmo di questo pezzo; abbiamo formato un cerchio e improvvisato una specie di coreografia.

Dopo aver ballato per altre due tracce Livia si allontana per sedersi.

«Sei già sfinita?» le chiedo appena la raggiungo e le siedo accanto.

«Non mi andava di ballare un lento, c'è un tizio che mi si è attaccato come una patella». Rido.

Mi guarda con occhi da cerbiatta. «Tu non ti stanchi mai? Che darei per ballare anche solo un po' di come lo fai tu!»

«Ma a te non piace come ballo io, tu sei più scatenata».

«È perché non riesco a imitarti...»

«Comunque, anche io voglio evitare che il biondo mi si incolli».

«Beh, dopo l'ultima serata che sei stata qui, capisco che le tue aspettative adesso siano più alte».

«Stupida...» le dico bonariamente.

Quell'Estate sull'OceanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora