5 Viktor

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Buona lettura🖤🥀


La sto portando a casa di Ivana per spiegargli e prendersi il resto delle cose.

Entra e trova Ivana, subito corre da lei e l'abbraccia «Oh mi hai fatto prendere tanta paura» si stacca da lei e guarda me e Dimitri «Ivana» «Perchè la hai rapita Viktor?» Veronika guarda sia me che lei «Voi vi conoscete?» continuo a guardare Ivana «Sono sua zia» ammette Ivana, Veronika spalanca gli occhi «E tu me lo dici ora?» chiede guardando Ivana «Cosa ti dicevo? Mio nipote e il capo della stessa associazione di cui fa parte tuo padre?» Ivana mi guarda «Perché l'hai rapita?» Veronika mi guarda «Meglio che ti siedi».

Dopo aver spiegato tutto a Ivana, tranne una parte del motivo, lei mi guarda e poi guarda Veronika «Ne sei appena uscita e vuoi...» «Non ha scelta» dico io, lei guarda Veronika «E a te va bene?» «Sì insomma, farò la mia vita ma farò finta di stare insieme allo stronzo qui» dice indicandomi, scuoto la testa e l'abbasso per nascondere il sorriso «Quindi ci vedremo?» «Certo che sì» «Puoi venire a vivere da me» dico io, lei mi guarda «Mia sorella è morta per colpa di quella vita...» «E io la ho vendicata, per te e per me... manca solo lui» Ivana mi guarda e poi guarda Veronika, mi ha sempre raccontato di lei, l'ha sempre trattata come una figlia «Va bene, ma giuro che se la fai soffrire...» «Non succederà, nessuno le farà del male lo prometto» annuisce «Faccio le valige, Veronika preparati le tue cose... per quanto dovremo stare lì?» «Pochi mesi» annuisce e insieme vanno al piano superiore.

«Non è invecchiata» «No è sempre bella» ammetto io.

Mia zia era la sorella di mia madre, si era trasferita in Italia per seguire Veronika, era affezionata a sua sorella, molto affezionata, quando mia madre è morta lei ne è rimasta devastata e io anche, quindi per vendicarla ho ucciso mio padre, soddisfazione migliore non c'è.

Sono sempre stato affezionato a mia zia, era la gemella di mia madre, sono identiche, anche adesso vederla e come vedere mia madre, stesso buon cuore.

Scendono le scale, sia io che Dimitri ci avviciniamo e prendiamo le valige, ma Ivana mi guarda «Sei troppo un duro per fare un abbraccio alla tua zia preferita?» sorrido lascio la valigia e l'abbraccio stretta «Mi sei mancato bambino» «Suvvia zia non sono più un bambino non farmi fare brutta figura davanti a lei» ci giriamo e guardiamo Veronika che ci guarda sconvolti «Ok troppe informazioni in pochi minuti ho bisogno di dormire» «Sì anche perché hai perso l'allenamento del pomeriggio quindi domani lavori duramente» «Cosa hai detto oggi a Ivan?» chi è Ivan? «Che non ti sentivi bene, sapevo che ti avrebbero riportato qui» «Come lo sapevi?» chiedo io «Ti ha cresciuto tua madre, ti conosco» prendo le valigie e usciamo di casa.

«Posso farmi una doccia?» chiede lei davanti alla porta del bagno «Per un po sarà anche casa tua quindi si» si mette a ridere «Oh io non intendevo in quel senso, mi hai spiato no? Allora saprai che per farmi la doccia mi serve la musica alta... alta» bambina seccante «Devi per forza?» «Me lo stai veramente chiedendo?» «Fai quel che vuoi» sorride vincente e si chiude in bagno.

Inizia la musica, ma stranamente non è musica tremenda quindi non mi posso lamentare per niente.

Mi stendo a letto, dopo una giornata a dir poco snervante, chiudo gli occhi ma la porta del bagno si spalanca e la musica si sente di più.

«C'è qualcuno che vuole dormire» apro gli occhi e la vedo appoggiata allo stipite della porta che mi guarda con un asciugamano attaccato alla vita, ma troppo corto per i miei pensieri «Mi sono dimenticata l'intimo» va verso l'armadio e io la seguo con lo sguardo, si accuccia con il sedere all'aria poco coperto quindi il mio autocontrollo mi dice di girare la testa e di smettere di guardare, ma cazzo ha un corpo che mi fa impazzire.

Torna in bagno senza guardarmi, anche se sa che la sto guardando, dopo pochi minuti torna in camera con pantaloncini e maglietta, si stende nel suo lato appena alza le coperte vede il mio corpo coperto solo con un paio di boxer «Potresti mettere qualcosa addosso?» «Io dormo così» dico semplicemente guardandola «Beh anch'io dormo con solo una maglietta addosso ma...» «Fallo» la incito io «Che stronzo che sei, vuoi giocare ma hai sbagliato persona» si toglie i pantaloncini davanti ai miei occhi che non smettono di guardare le sue gambe «Hai finito con l'ispezione?» si stende dandomi le spalle, ma poi si rigira per guardarmi, restiamo a guardarci «Io non vengo a letto con te» dice subito «Io neanche sei una bambina» mi guarda male per averla chiamata così «Io non sono una bambina sono una donna che è diverso» «Andresti a letto con uno più grande di te?» «Quanti anni hai?» «31» sorride «E io sarei una bambina? Forse sei tu che hai paura di non stare al passo ad una ragazza giovane come me» se solo sapesse cosa posso fare... ma non lo saprà mai lei è solo un affare «Oh tesoro non provocarmi non ti conviene...» gli do le spalle e spengo la lampada «Dovremo fare finta però» mi giro a guardarla, siamo al buio ma grazie alla luce di fuori riesco a vederle il viso «Si» «E dovremmo baciarci il pubblico» annuisco «Sapremo fingere?» «Dici che dovremmo baciarci ora per fingere bene in pubblico?» chiedo io guardandola «Non lo so, tu mi hai rapita e costretta a stare qui, non credo sia normale» «Che cosa?» «Desiderare un tuo bacio» sussurra piano «Dovremmo provare allora» ci avviciniamo insieme e sinceramente non so cosa stia succedendo ma non ho intenzione di fermarmi.

Mi accarezza lentamente il viso si avvicina ancora di più «Non dovremmo» sussurra sulle mie labbra «Dovremo» dico io per dopo baciarla.

Quando le mie labbra toccano le sue, una scossa di adrenalina mi inonda il corpo, la bacio intensamente e lei fa lo stesso, in uno scatto si mette sopra di me, le accarezzo la schiena delicatamente mentre le mie labbra sono tutt'altro che delicate, cazzo mi manda in estasi un suo bacio.

Abbassa il bacino sul mio, che subito si risveglia «Cazzo» mormoro tra le sue labbra, scambio le posizioni mettendomi sopra di lei, ansima piano, scendo a baciarle il collo mentre lei inarca la schiena e accarezza lentamente le mie spalle, per poi passare ai miei capelli stringendoli, mi stacco dal suo collo per prendere di nuovo in possesso della sua bocca... non so cosa sto facendo, io non posso fare questo, lei è un mio affare di lavoro, non è nient'altro, devo staccarmi, ma non ci riesco, aspettavo da troppo questo momento.

Mi morde il labbro e si stacca da me, gli accarezzo il viso, mentre lei mi sorride «Credo che potremmo riuscire a fingere in pubblico» sghignazzo «Si credo di si» mi stacco da lei mettendomi distaccato, l'erezione che ho tra le gambe mi disturba parecchio.

Mi giro dall'altra parte, spengo la lampada e chiudo gli occhi cercando di dormire ma dopo quello che è successo lo trovo difficile.

La sento muoversi nel letto per un pò «Viktor?» mormora piano «Si?» non risponde, così mi giro a guardarla «Ho bisogno delle pillole» lo dice senza guardarmi, è imbarazzata, so che soffre d'insonnia, so tutto di lei.

Mi alzo dal letto vado nel cassetto della scrivania le prendo, vado da lei e glieli porgo, mi guarda confusa «Prendile, sono le stesse tue» «Come mai le hai prese?» «Te l'ho detto io non faccio del male alle donne».


Ecco qui un nuovo capitolo🥀🖤

How Deep Is Your LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora