17 Viktor

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Buona lettura🥀🖤

Devo ammetterlo scopare qualcuno non mi ha aiutato, non mi è piaciuto quindi diciamo che sono nella merda.
Lo sapevo già che non avrebbe funzionato.
In questi anni ci avevo già provato parecchie volte e non ha mai funzionato quindi.
Mi piace quando si incazza, è tutta magrolina e bassetta con una forza di volontà assurda che stupisce anche me, picchia duro e mi piace cavolo, vederla così agguerrita mi piace.
È mattina tardi per i miei standard e lei sta ancora dormendo e non ho voglia di svegliarla.
Durante la notte si è stesa sopra di me, letteralmente sopra di me,
Le sue gambe sono stese in mezzo alle mie, ed è abbracciata a me come se fossi un cuscino umano, con il viso premuto sul mio petto.
Non ho il coraggio di svegliarla, per niente... mi piace questa sensazione, e molto anche, e sono troppo egoista per spostarla da me.
Non ho mai dormito con una donna che non sia mia madre, ma avevo 6 anni quindi non ricordo neanche cosa si prova.
Mentre stare qui con la bambina tra le mie braccia... non so cosa sto provando, sentimenti contrastanti, una parte di me mi dice di allontanarla mentre l'altra di stringerla di più a me e non so quale delle due scegliere quindi nel pensarci continuo a guardarla abbracciata a me pensando a cosa fare prolungando il contatto.
Non posso essere debole devo svegliarmi e uscire di qui al più presto.
La stacco piano da me mettendola di lato, lei sbuffa infastidita prende un cuscino e abbraccia quello.
Non credo sappia cosa o meglio dire chi stava abbracciando ed è meglio così, non lo deve sapere.
Vado in bagno, mi vesto ed esco trovandola seduta sul letto, mentre abbraccia un cuscino e guarda davanti a sé «Tutto apposto?» fa uno scatto verso di me prendendo paura «Mi hai fatto prendere paura cavolo» «Stavi guardando il vuoto» si strofina il viso, mi sono appena svegliata e sono stordita» torna a guardarmi squadrando il mio corpo «Non dovevi non lavorare stamattina?» «Esatto» in realtà io non smetto mai di lavorare «E perché sei vestito così?» mi guardo e poi guardo lei «Perché?» «Sei sempre così formale?» «Il termine giusto è elegante» gli angoli della sua bocca si alzano distogliendo lo sguardo da me.
Si alza dal letto e si stiracchia, quindi la maglietta in automatico si alza e io non posso fare a meno di guardare il suo sedere meraviglioso, ho già detto di essere ossessionato dal suo sedere? Beh lo sono eccome, mai visto un sedere così.
«Goditi la vista perchè al tatto non puoi» alzo lo sguardo sui suoi occhi e vedo che mi sta provocando «Lo guardo sì... e lo toccherò anche» «Io non credo proprio» risponde sbeffeggiandomi, va verso l'armadio e si accuccia mettendo in bella mostra il suo sedere, mi appoggio allo stipite del bagno a braccia incrociate a guardarla.
Fino a che punto si spingerà?
Si tira su, prende un reggiseno sportivo e si gira venendo verso di me.
Appena mi viene accanto ci guardiamo «Posso andare in bagno?» annuisco ma non mi sposto «E va bene» entra in bagno e io mi giro a guardarla, indossa i leggins da yoga, mi guarda attraverso lo specchio «Va bene che mi guardi il culo ma non le tette» sghignazzo e mi giro «Non posso neanche avere la mia privacy?» «Mi diverte vederti incazzata sembri uno gnomo da giardino» dopo poco mi arriva una sberla sulla spalla, bella forte devo ammetterlo, mi giro e la guardo, ha indossato il reggiseno e mi guarda incazzata «Non sono uno gnomo da giardino» mi oltrepassa, si siede sul letto e guarda il telefono e subito sbianca «Che succede?» mi avvicino a lei e le prendo il telefono di mano.
Suo padre le ha scritto, e non cose belle per niente, la guardo e vedo che si è chiusa in se stessa, ginocchia attaccate al petto mentre se le abbraccia e viso inclinato dall'altra parte.
Lo faccio fuori quello stronzo e farò in modo che soffra, tanto.
Mi siedo accanto a lei guardando davanti a me «Sai, quando ero bambino mio padre non voleva starmi vicino... andavo da lui fiero del mio voto, lui prendeva la verifica e me la schiaffeggiava in faccia per dopo spingermi a terra e picchiarmi» sento che mi sta guardando, non so perché sto dicendo questo, ma non mi piace vederla così.
«Ha ucciso mia madre quando avevo 11 anni, era giovane, molto giovane, costretta a sposarsi con lui senza la minima scelta, Ivana non poteva venire a trovarmi, ero solo anche se quando uscivo andavo da lei» non ho il coraggio di guardarla in viso quindi continuo a guardare avanti «All'età di 20 anni lo ho ucciso e io sono diventato il suo successore come capo, giovane per un impero, ma non ho mai sbagliato, mai» ora si che mi giro a guardarla e vedo che aveva pianto «Ti dico questo perchè quando è morto ero libero, mi sono sentito libero... manca poco bambina e lo sarai anche tu te lo prometto, merita di morire e morirà, ora stai male per quello che ti dice, ma lui non sa chi sei, tu lo sai e non devi stare male per lui, è tuo padre sì ma lo è mai stato veramente? No bambina non lo è mai stato e so che è difficile da credere ma guarda dove sei, e tutto in mano tua, perchè noi ci costruiamo il nostro futuro e se tu sei qui vuol dire che non hai mollato quindi perchè non facciamo vedere a quel bastardo che sua figlia non è una stupida anzi che è più furba di lui?» mi sorride e poi mi abbraccia, all'inizio sono bloccato ma poi la stringo a me «Perchè con me sei sia stronzo che...» «Non continuare la frase bambina o veramente ti sculaccio» la sento ridere sulla mia spalla «Grazie Viktor» «Di niente bambina» si stacca da me per guardarmi «Voglio distruggerlo» dice sicura di se, sorrido agguerrito «Allora distruggiamolo».
Passiamo l'ora successiva a programmare il nostro piano di distruzione, così lo ha chiamato lei e devo dire che è azzeccato in pieno.
«Okay allora adesso ci facciamo delle foto ben organizzate» la guardo storto «Che foto?» mi sorride furba e capisco che la cosa non mi piacerà.
«Oh maddai cosa c'è che non va in questa foto» «Non se ne parla» «Ho il seno coperto dalla tua faccia genio» continuo a scuotere la testa «Oh ma che palle perchè no?» «E me lo chiedi anche?» «Non c'è niente di male su questa foto» «Lo dici tu» vuole fare una foto in cui siamo stesi a letto io che l'abbraccio e uso come cuscino il seno.
«Proviamo almeno se viene male non importa» la guardo male «Non mi si vede niente... ma perché sei così protettivo» il vero aggettivo è possessivo, e si sono possessivo su di lei, non voglio che la vedano più del dovuto.
«Proviamo, e poi avrai una scusa per stenderti sul mio seno» dice furba, a che gioco sta giocando?
«Va bene» non so a che gioco sto giocando «Oh bene e comunque non ti appoggerai proprio sulle mie tette te lo dico» alzo gli occhi al cielo, mi tolgo la camicia rimanendo a petto nudo, lei si stende sul letto e mi guarda «Girati» sbuffo e lo faccio, dopo poco «Fatto» mi giro e vedo che ha solo il piumone che le copre il seno, è una visione divina.
«Beh vieni?» dice imbarazzata e noto che è perché la stavo fissando.
Vado lentamente da lei e mi stendo accanto a lei, mi giro a guardarla «Come mi devo mettere?» mi stava guardando il petto, distoglie lo sguardo e si stende «Devi abbracciarmi e poggiare la testa qui» dice toccandosi il petto.
Annuisco e faccio come mi dice, la stringo a me e appoggio la testa sul suo seno coperto solo da un piumone e la tentazione di toglierlo è tanta.
Mette una mano tra i miei capelli e inizia ad accarezzarli, la stringo di più a me godendomi le carezze che mai nessuno mi aveva fatto, le donne con cui scopo appena mi toccano le allontano, di solito odio essere toccato.
Ma lei, lei ha un tocco paradisiaco.
«Fatta» annuisco, alzo la testa di poco e me la fa vedere, non si vede molto, la mia testa e la sua mano tra i miei capelli, poi un pò del suo petto ma niente di volgare, è una bella foto.
«Va bene come foto?» annuisco «Dove la metti?» chiedo io «Nelle storie» annuisco di nuovo, non voglio spostarmi da lì non voglio e a quanto pare neanche lei perchè non si muove continua a guardarmi «Dovremmo fare altre foto» «Lo so» avvicino piano il mio viso al suo e lei mi guarda le labbra «Avevamo detto che non avremmo più fatto niente» dice piano «Lo hai detto tu, io non ho accennato niente» sussurro continuando ad avvicinarmi «Non possiamo» è combattuta sul suo volere «Noi scegliamo il nostro futuro quindi possiamo» faccio per baciarla ma la porta si spalanca, subito la copro bene e mi giro a guardare la porta.
Dimitri ci guarda sorridendo «Ho interrotto qualcosa per caso?» «Si» dico io nervoso, «Beh mi dispiace aver interrotto ma qualcuno ti vuole al telefono» «Arrivo» «Non te... lei» guardo Veronika che si mette a sedere «Chi è?» «Tuo padre» mi giro verso Dimitri «Dammi il telefono» si avvicina e me lo passa «Esci» «Sì capo» dice ironico e esce, mi siedo sul letto mentre lei mi guarda «Rispondi tu ma io sono qui» annuisce tolgo il muto «Pronto» dice lei con voce tremante «Sei proprio una puttana, dovevi per forza farla con il nemico?» «Piano con le parole» dico incazzato nero «Oh è arrivato peter pan, neanche da sola riesci a difenderti?» «Ci riesco ma siccome ora sto con lui che è decisamente un uomo più di te fa l'uomo e mi protegge cosa che avresti dovuto fare tu stronzo» ribatte lei guardandomi «Oh ma guardala ha tirato fuori le palle, mi fa piacere» «Cosa vuoi?» dico io ancora più incazzato «Voi non potete stare insieme, quindi o vi lasciate o uccido uno di voi decidete voi» la bambina mi guarda preoccupata «Provaci voglio vederti fallire» e metto giù, ci guardiamo lei è preoccupata io no per niente «Potrebbe ucciderci» «Che ci provi lo aspetto» ribatto «E non pensi che possa riuscire ad uccidere me?» scuoto la testa «Bambina nessuno alzerà un dito su di te te lo posso garantire» annuisce e guarda in basso «Beh dobbiamo continuare a fare delle foto e ora io ho un'idea» mi guarda confusa e io sorrido furbo, voleva farsi delle foto bene ma almeno voglio trarre a mio vantaggio.
«Che ci facciamo in palestra» mi guarda confusa, la prendo a sacco di patate senza dirgli niente e lei emette un urletto per lo spavento «Che stai facendo Viktor?» «Dammi il telefono» mi passa il telefono, vado davanti allo specchio «Scusa bambina ma dovrò toccarti il sedere» «Non provarci» metto la mano bella aperta sulla natica lontana dalla mia testa per poter coprire l'altra con il braccio «Ops l'ho fatto e ora ferma» «Stronzo» ma obbedisce e sta ferma mentre io scatto la foto.
Appena finito gli do una sberletta sulla natica e la metto giù «Fatto» incrocia le braccia al petto e mi guarda arrabbiata «Oh ma smettila e guardala» le porgo il telefono e la guarda con attenzione.
So che le piace ma che non vuole darmi ragione «Niente ringraziamenti bambina, per oggi abbiamo finito con le foto, ora mangia qualcosa e vai ad allenamento ci vediamo questa sera» e detto questo la lascio sola in palestra.
Devo schiarirmi le idee.
Devo tenere la mente occupata quindi vado a lavorare, l'unico modo oltre alla lotta libera che mi calma e non mi fa pensare a niente.

Trovare un compromesso a volte è la migliore cosa... secondo voi durerà?🤐

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