25 Veronika

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Buona lettura🥀🖤


A quanto pare il suo tornare tardi è tornare all'orario di cena.

Io sono in imbarazzo dopo quello che è successo in piscina.

Pensavo me ne sarei pentita, ma non è così, per niente, anzi ne sono felice.

Sono seduta accanto a Dimitri con davanti Ivana, mentre lui è a capotavola.

Io sono in silenzio dato il mio imbarazzo, mentre Ivana sta parlando con Dimitri e Viktor.

Resto immersa nei miei pensieri, sono felice che domani venga Satine.

Posso definirla una sorella e non un'amica.

Ci vediamo poche volte l'anno, siamo sempre impegnate, lei è una ballerina di danza classica, vive a Parigi con il suo fidanzato, lui è un cuoco, Ray, è simpatico.

Ci siamo conosciute ad una gara, io le ho pattinato intorno mentre lei ballava su un piccolo palco in mezzo alla pista.

Da lì non ci siamo più lasciate.

Ci sentiamo una volta al mese, abbiamo deciso così perchè almeno stiamo ore al telefono a parlare di cosa ci è successo nel mese precedente.

Oggi la ho sentita e le ho spiegato tutto, mi ha detto che ci vedremo e che le spiegherò meglio.

Infatti non le ho detto cosa è successo oggi in piscina.

«Veronika» mi risveglio dai miei pensieri e alzo la testa, noto che tutti mi stavano osservando «Dove eri finita? Ti abbiamo chiamato in tre» «Scusate... di cosa stavate parlando?» «Ti volevo chiedere con chi stavi parlando al telefono oggi» mi dice Viktor.

Lo guardo e annuisco «Un'amica» «Più precisamente?» «È una ballerina e verrà qui domani» annuisce «Può stare qui?» chiedo subito.

Lui mi guarda indeciso «Per favore, non la vedo mai» annuisce «Va bene» sorrido felice «Grazie mille» si sorprende della mia felicità ma cavolo non vedo l'ora di vederla.

Siamo entrambi a letto, io non riesco a dormire anche se ho preso le pillole.

Continuo a girarmi e rigirarmi.

«Veronika» sbuffa lui «Scusa non riesco a dormire» si gira a guardarmi, mi prende il fianco e mi fa avvicinare a lui.

Appoggio la testa sul suo petto e lo abbraccio «A cosa stai pensando?» «Non sono mai andata a ballare, ad una festa o in discoteca, mai» «Cosa facevi da adolescente?» chiede accarezzandomi i capelli «Pattinavo e studiavo» «Non uscivi mai?» chiede piano «No stavo sempre a casa, precisamente in camera» mi stringe più forte continuando ad accarezzarmi i capelli.

«Perchè stavi pensando a questo?» alzo la testa per guardarlo «Satine mi ha chiesto di andare a ballare con lei in discoteca domani, so che non posso, ma mi ha comunque fatto riflettere...» «Non puoi?» mi accarezza la guancia delicatamente «Beh non credo tu voglia che io vada a ballare da sola con una mia amica» mi guarda incerto, guardo in basso, precisamente il suo petto nudo.

Noto che nelle spalle ha dei graffi e capisco che sono fatti da me, di oggi e mi imbarazzo diventando rossa.

Li accarezzo piano «Scusa... non volevo farti male» mi prende il mento tra le dita facendomi alzare il viso verso di lui «Non mi hai fatto male bambina» mi mordo l'interno guancia nervosa.

Se penso ad oggi, non sono pentita, ho solo paura che a lui non sia piaciuto.

«Sei pentita?» scuoto la testa «E tu?» mormoro piano «No» «Anche se non...» non riesco a finire la frase per il troppo imbarazzo «Anche se non sono venuto? Sì bambina non sono pentito di quello che abbiamo fatto oggi e dovresti farti meno paranoie, ti sembrava che non mi piacesse?» scuoto di nuovo la testa «Appunto quindi smettila di scervellarti per niente va bene?» «Va bene» dico con un sospiro.

«Tu andavi a ballare alla mia età?» guarda il soffitto, mi avvicino a lui, portando il viso accanto al suo, guardando con lui il soffitto.

Prende una mia ciocca tra le mani e inizia a giocarci.

«No... ho preso l'impero in mano a vent'anni, non avevo tempo per farlo, ma prima dei venti si, ogni sera» gira la testa per guardarmi, e lo stesso faccio io.

«Ti manca?» chiedo in un sussurro.

Il mio viso è a pochi centimetri dal suo.

«A fare una vita come la mia dopo un pò ti ci abitui» «Non hai risposto alla mia domanda però» gli angoli della bocca li si alzano lentamente «Non sono mai stato un ragazzo spensierato, uscivo per staccare la testa dalla merda che avevo a casa, mi sbronzavo, drogavo e scopavo... adesso mi accorgo che era il mio modo per distruggermi... quindi non mi manca» «Non volevo farti parlare per forza» «Se non avessi voluto farlo non lo avrei fatto bambina».

Alzo la mano e l'appoggio sul suo viso, gli accarezzo la guancia che ha un filo di barba, mi guarda le labbra e io guardo le sue.

Mi avvicino piano facendo toccare le nostre fronti.

Chiudo gli occhi sospirando «Stai mettendo confusione ai miei principi» gli sussurro piano, ridacchia sconbussolandomi tutta «Si vede che i tuoi principi non erano giusti» lo bacio delicatamente e lui si lascia baciare dolcemente, mai ci eravamo baciati così.

Siamo sempre stati presi dalla foga del momento.

Quando mi stacco da lui lo guardo e lui guarda me «E tu stai mandando a fanculo tutti i miei piani» sussurra per dopo prendermi di nuovo il viso e baciarmi dolcemente come prima.

«Ora dormiamo... le hai prese?» «Si» mi da un ultimo bacio.

Mi girai dandogli le spalle, mettendo un braccio intorno alla mia vita attirandomi a sé, abbracciandomi forte.

Mi stringo a lui, giro la testa per guardarlo, mi bacia accarezzandomi il volto.

«Notte bambina» sussurra tra le mie labbra «Notte Viktor».

Detto questo mi giro, appoggio la mano sopra la sua che sta sopra la mia pancia e senza che io gli dica niente intreccia la mia mano con la sua.

Eh si Viktor Ivanov sta mandando a fanculo tutti i miei principi.


E qui le cose si complicano, lo so sono molto incasinati ma sono belli così🥰.

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