Buona lettura🥀🖤
Come io faccia a stare nella stessa stanza con lei senza saltargli addosso devo ancora capirlo, dovrebbero farmi una statua in oro.
Abbiamo evitato contatti per due settimane, io rientravo tardi a casa e lei stava già dormendo anche se so che si svegliava quando entravo a letto perchè sospirava, qualche volta l'abbracciavo o lei abbracciava me.
Mi piace stare a contatto con lei... il che non va bene, non va bene per niente cavolo.
Parliamo a stento e quando sono a cena quelle rare volte incrociamo lo sguardo ma non parliamo, paura di finire a baciarci e non posso permettermelo, la posta in gioco è troppo alta per una distrazione e lei è una distrazione bella e buona.
Suo padre mi scrive ogni giorno minacciandomi, ma a me le sue minacce non fanno né caldo né freddo.
Ogni giorno la guardo pattinare, lei non lo sa ma io mi sono preso in possesso delle telecamere che ci sono alla pista quindi la guardo ogni giorno.
È il mio momento di pace, vederla pattinare leggera sul ghiaccio e sorridere, quando cade mi preoccupo e scrivo a Dimitri, lui naturalmente mi tiene aggiornato ogni ora.
Torno a casa alla solita ora e entro in camera ma subito mi accorgo che lei non c'è.
Esco subito dalla camera e la cerco, vado in studio, in salone, poi in cucina ed è la trovo.
Seduta su uno sgabello di spalle con una bottiglia di vino davanti a lei.
Se parlassi le farei prendere paura, in qualsiasi modo le farei prendere paura «È tardi» si gira di scatto e mi guarda, ha preso paura lo so glielo leggo negli occhi, ma leggo anche bevuto un pò troppo «Non sei il mio babysitter» detto questo torna a darmi le spalle.
Mi avvicino a lei mettendomi affianco, beve un sorso dal calice «Che stai facendo?» si gira a guardarmi «Mi ubriaco vuoi aggiungerti?» mi passa la bottiglia.
Non ho niente di meglio da fare quindi accetto.
Prendo un calice dalla mensola e mi verso un pò di vino, sento il suo sguardo addosso, alzo la testa e vedo che mi osserva «Quindi mi fai compagnia?» «Non ho niente di meglio da fare e poi che divertimento c'è a bere da soli?» sorride lievemente, noto che c'è qualcosa che non va.
Mi siedo accanto a lei, beve il vino tutto d'un sorso e poi se ne versa altro «Secondo te il karma esiste?» si gira a guardarmi, sorrido «Io sono il karma» ridacchia e beve un sorso «Modesto da parte tua» «Bambina a me chiamano karma» torna a guardarmi e le faccio vedere la mia mano destra, la prende e mi accarezza le dita sopra il tatuaggio «Che significa?» «Che tutte le persone che meritavano di morire sono morte perché ci ha pensato il Karma» mi guarda sorridendo «Tu sei il karma» annuisco sorridendo «Che figata anch'io voglio un nomignolo da tosta» dice con enfasi sorridendo, ridacchio guardandola.
Subito si incupisce «Cosa è successo bambina?» mi guarda mordendosi l'interno guancia «Mio padre mi ha chiamato oggi mentre ero in spogliatoio» stringo le mani a pugno dalla rabbia «E?» dico calmo per farla continuare «Ha iniziato ad urlarmi addosso» strofina la mano sui capelli portandoli indietro «Insomma so di essere una figlia tremenda e anche una persona orribile ma non serve che lui me lo ripeta ogni giorno, ci penso già io a flagellarmi» finisce il vino e si alza dallo sgabello non molto in bilico quindi scatto subito a cingerla tra le mie braccia e lei subito mi abbraccia, io non posso fare altro che stringerla a me «Cosa ho fatto per ricevere tanto odio?» chiede sospirando «Niente bambina, non hai fatto niente sono le persone che danno odio perchè sono orribili, e questo odio deve uscire e loro lo usano facendo del male alle persone, ma tu bambina fai bene alle persone, porti amore non odio» mi stringe forte «Ci sediamo sul divano?» chiedo accarezzandole i capelli «Si» «Va bene» la porto in soggiorno e la faccio sedere «Vado a prendere da bere e arrivo» annuisce «Posso fumare?» «Si».
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How Deep Is Your Love
RomanceVeronika è una ragazza tranquilla di 23 anni, aspira a vincere per la seconda volta le olimpiadi di pattinaggio artistico sul ghiaccio. Viktor è il capo di un associazione in Russia a livello mondiale. Lui la rapisce e la vuole solo per sé. Più gran...