Sono passati già parecchi giorni dal Vièshtesol,fa abbastanza caldo, è mattina. Ho in mente già da qualche giorno una richiesta da fare a Dashrua. La raggiungo in cucina dove con vari servi sta mettendo a posto ciò che hanno portato dal mercato. Non conosco tutte le faccende di cui si occupa e non mi interesso mai di certe cose, raramente entro in cucina. Ordino ai servi di uscire chè devo parlare da solo con lei.
- "Devi fare qualcosa per me, domani."
- "Certo, tutto ciò che desideri. "
- "Domani invita a cena Androsh da parte mia, ma fai in modo che non ci sia nessun altro. Fà mangiare prima Eukenda ed Ilush. Per me e Amdrosh apparecchia nella mia camera. Dì loro che mangio in camera moa perchè ho un impegno. Prepara solo cibi semplici e leggeri, niente di sofisticato. Quando il ragazzo arriva, trova il modo di farlo venire direttamente nella mia stanza senza farlo incotrare col fratello. Mi sono spiegato bene?"
- "Certo, ho inteso... anche tutto ciò che non hai detto."
I suoi occhi sono colmi di malizia mal celata.
- "Non dubitavo monimamente di questo. So che al mondo non esiste nessuno che mi conosce meglio di te... Grazie."
Le sorrido, so che ha capito perfettamente. Esco dalla stanza e me ne vado in camera mia a svolgere alcuni dei miei doveri, soddisfatto per questa mia idea, pregustando il momento del tanto atteso incontro con Androsh. Il giorno dopo il tempo sembra volare tra un impegno e l'altro e la sera dell'incotro col ragazzo è arrivata.
Dashrua è impegnata nella preparazione della cena. Di me si occupano 2 giovani servitori, mi aiutano a lavarmi, faccio un bagno caldo aromatizzato con essenza di lavanda, menta e salvia, in modo da rinfrescare la mia pelle. Mentre sono immerso nell'acqua, quello che si trova alle mie spalle fuori dalla vasca, mi massaggia le spalle e le braccia che sono appoggiate sui bordi di pietra. L'altro che è dentro l'acqua mi massaggia i piedi, le gambe, l'addome e il busto. Mi sfregano la pelle con sale grosso. L'allenamento è stato impegnativo in questi giorni e ho tutti i muscoli tesi. Finalmente mi rilasso, ma non posso stare a lungo dentro la vasca. A malinquore ne esco, i 2 ragazzi mi asciugano, mi aiutano a rimuovere ogni pelo dal mio corpo e mi ungono con oli profumati come se fosse un rito sacro.
Decido di indossare una bianca tunica leggera e un mantello chiuso su una spalla color lapislazzuli, semplice ma prezioso, privo di tutte quelle decorazioni che ho l'abitudine di sfoggiare durante i riti o nlle mia apparazioni pubbliche. Mi ammiro nel grande specchio ovale alla luce delle candelo sparse in tutta la stanza. Congedo i 2 ragazzi che mi hanno aiutato e subito dopo entra Dashrua per sistemare la tavola.
Mi affaccio alla finestra che domina su tutta Segesta, mi appoggio con le braccia incrociate sulla balaustra di pietra e ammiro la bellezza ceh mi circonda. Questo è il momento più bello del giorno, il sole che tramonta mandando i suoi ultimi bagliori all'orizzonte, il cielo con mille sfumature, dall'arancio e rosa in basso al blu più intenso della notte che si avvicina, La luna non è ancora visibile, c'è ancora un po' di luce, ma iniziano ad accendersi le lanterne nelle case, piccoli bagliori ondeggianti che scacciano l'oscurità.
- "Zoteri (Signore), il ragazzo è arrivato."
Annuncia un servitore.
- "Fatelo entrare."
Dico voltandomi. Mi allontano dalla finestra. Androsh entra nella stanza, è coperto da un lungo mantello color porpora, la testa coperta da un cappuccio, vedo solo gli occhi scintillanti. Viene verso di me, scosta il mantello dal corpo, abbassa il cappuccio, mi sorride, mi si avvicina e mi abbraccia. Avverto il suo profumo, anche lui si è preparato per l'incontro, i suoi capelli ricci striati d'oro sanno di buono, di pulito. Sento che anche lui mi sta annusando. L'abbraccio dura parecchio, forse entrambi lo abbiamo desiderato a lungo. Inizio a sentire un certo calore lì in basso e non solo da parte mia. Usciamo dall'abbraccio, mi sorride, si toglie il mantello e lo adagia sul sofà.
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EONIOS DESMOS (LEGAME ETERNO)
FantasyNel 1999 due ragazzi sono in gita a Segesta, Aurelio si allontana dall'amico Giulio e all'alzarsi di una strana nebbia viene sbalzato indietro nel tempo. Si ritrova nello stesso luogo ma parecchi secoli prima, nel 509 a.C. Vive una vita di 20 anni t...