È passato un mese da quando Ilush è del tutto guarito, 3 mesi da quel giorno funesto. Siamo in piena estate. L'ho nominato ufficiosamente sacerdote di Baal e Mjèshter degli Honomàze, nel prossimo Keshillis abolirò la legge che preclude le cariche ufficiali a chi non è un parelindùrit. Tutti dovrebbero poter accedere alle cariche pubbliche secondo il merito e non per priorità di nascita.
Ilush ormai passa le sue giornate nel Gìmnaz. Ne è felice, e se lui è felice anch'io sono felice. Sono venuto con Androsh a trovarlo e a vedere come procedono le cose.
Appena varchiamo la soglia dell'edificio Androsh è accolto dai compagni come un vincitore, tutti ormai sanno che adesso è stato nominato ufficialmente mio successore. I suoi vecchi compagni lo abbracciano e gli chiedono informazioni. Gli domandano di raccontare, vogliono sapere i dettagli della sua nuova vita, ne sorrido a mezza bocca e alzo il sopracciglio sinistro, non capisco il motivo di tanto entusiasmo, come se non lo vedessero da mesi, quando invece veniamo quasi tutti i giorni ad allenarci.
Mi allontano, le folle di ragazzi urlanti non mi sono mai piaciute. Vado verso Ilush che mi viene incontro col suo bel mantello rosso scuro e il bastone triforcuto. È tutto nuovo, ciò che apparteneva a Potresh è stato bruciato e le parti metalliche fuse. Il suo corpo statuario è ancora più bello dopo gli allenamenti, nessuno mai direbbe che è stato ferito ed è rimasto dormiente per molte settimane.
Quando siamo vicini, mi abbraccia. Gli prendo la testa fra le mani, lo guardo.
- "Sei bello come un Rendis, come le statue elleniche del Theos (Dio) Apollo."
Arrossisce ancora come quando era un ragazzino, anche se ormai ha la barba di un uomo e i capelli lunghi fino alle spalle striati d'oro. Per me rimane sempre il bimbo di 12 anni che si nascondeva dietro le vesti della mamma stringendo in mano il cavallo di legno durante il nostro primo incontro. Si fa coraggio, mi guarda negli occhi e sorride.
- "Sono belli gli occhi tuoi che sanno vedere, sentire e apprezzare la bellezza in me."
Con queste parole mi destabilizza, ho un attimo di incertezza, non so cosa rispondere, dire solo grazie mi sembra poco, non ero pronto a ricevere apprezzamenti simili, forse meglio cambiare discorso.
- "Grazie! Hai trovato il tuo posto alla guida degli Honomàze, si vede da lontano che sei molto felice. Che strana la vita: ero convinto che tu saresti stato il mio successore e che Androsh sarebbe stato il sacerdote di Baal e Mjèshter degli Honomàze e invece si è ribaltato tutto."
- "Se i Rendis hanno voluto così, forse è più giusto che sia andata così."
- "Prego i Rendis che sia come tu dici."
A volte ho dei dubbi quando osservo Androsh, è spesso impetuoso e impulsivo, temo che in futuro quando io non ci sarò più, lui possa compiere scelte folli, per questo vorrei riportare le cose com'erano mesi fa e tornare ad essere solo Kreukishes e non più Shembret. Ma si vedrà in uno dei prossimi Keshillis, voglio chiedere il consiglio degli altri Priftes.
- "Al prossimo Keshillis vorrei che partecipassi anche tu. Ho deciso di abolire la norma che vieta a chiunque non sia un Honomàze e quindi un parelindùrit di accedere alle cariche pubbliche. Per cui sarai nominato ufficialmente Prift di Baal davanti ai 12 Priftes."
- "Sarà un onore per me poter partecipare al Keshillis e assumere ufficialmente questa carica se tu lo desideri."
- "Lo desidero. (Sorrido) Anzi no, te lo ordino."
Asseconda il mio gioco e fa un inchino.
- "Come voi ordinate mio Zoteri, mio Shembret."
- "Sciocco, alzati. Piuttosto, avete finito gli allenamenti per oggi?"
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EONIOS DESMOS (LEGAME ETERNO)
FantastikNel 1999 due ragazzi sono in gita a Segesta, Aurelio si allontana dall'amico Giulio e all'alzarsi di una strana nebbia viene sbalzato indietro nel tempo. Si ritrova nello stesso luogo ma parecchi secoli prima, nel 509 a.C. Vive una vita di 20 anni t...