25. CALDO VENTO D'ESTATE

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Le giornate sono lunghe, fa caldo finché il sole non tramonta, è un'estate davvero torrida. Tengo aperta la porta ma ho fatto mettere delle tende leggere come ogni anno, la finestra è aperta, entra una brezza leggera che porta con sé l'odore dei campi e i profumi dei fiori.

Mi metto a letto, ma non riesco a dormire. Ripenso ad Ilush, alla dolorosa rivelazione sul suo passato, quanto deve aver sofferto, non posso neanche immaginarlo, povero ragazzo. Ho un vago ricordo del padre, l'ho visto solo una volta, mi era sembrato un brav'uomo, ma le apparenze ingannano fin troppo spesso.

Ripenso a Xenjesh, ai suoi gesti e ai suoi intrighi, mi domando quale sia stato il vero motore delle sue azioni. Potresh lo avrà manipolato o forse dietro c'è qualcun altro? Qual è la vera natura del loro legame? Cosa mai avranno condiviso? L'avvelenamento di Ilush, compiuto per arrivare a me, non mi convince totalmente come movente. Siamo stati così vicini ad una tragedia, quanto è stato male, avrei potuto perderlo, sarebbe potuto morire, come avrei fatto a vivere senza di lui, al solo pensiero la rabbia mi ribolle nello stomaco.

Con tutti questi pensieri il sonno è scomparso, mi giro e mi rigiro nel letto. Mi alzo, tre candele poste su un vassoio rotondo rischiarano la stanza, vado alla finestra e mi sporgo a guardare il panorama, la luna rischiara la valle, c'è silenzio ovunque.

Un rumore dentro la stanza mi fa girare di scatto, le tende davanti alla porta si muovono, una mano le discosta, Ilush entra, è sorpreso nel vedermi in piedi davanti alla finestra, pensava di trovarmi a letto e di distendersi accanto a me furtivo. Sorrido, i suoi piani sono stati rovinati.

- "Stavo pensando a te, non riuscivo a dormire. Mi ero abituato ad averti qui con me e non avrei voluto che te ne andassi."

- "Pensavo che avevi bisogno del tuo spazio".

- "Adesso ho capito che il mio spazio senza di te è vuoto. Preferisco condividerlo con te. Niente ha senso se non ci sei tu."

- "Non voglio starti lontano. Se mi vuoi io resto con te per sempre."

- "Certo che ti voglio. Ne dubiti forse?"

Mi si avvicina, ormai è alto quasi quanto me, il suo naso quasi sfiora il mio, sento il suo respiro, mi prende la mano e se la mette sul petto. Il suo cuore batte forte.

- "Non ho dubbi. Senti come batte forte il mio cuore, batte solo per te."

Prendo la sua mano e la poggio sul mio petto, anche il mio batte forte.

- "Quando tu mi stai così vicino tutte le regole, le logiche della vita quotidiana e i miei doveri che sono così importanti per me, svaniscono... E tutto ciò che sento è quanto forte batte il mio cuore quando tu sei con me."

Ci guardiamo negli occhi, siamo fermi uno davanti all'altro. Abbiamo aspettato e rimandato questo incontro che non è solo dei corpi ma di anime, cuori, emozioni. Nonostante io lo desideri più di ogni altra cosa al mondo sono paralizzato. Lo allontano leggermente da me.

- "Devo confessarti una cosa..."

- "Puoi dirmi tutto tranne che non vuoi fare l'amore con me".

- "Ho paura di quel che provo per te, in vita mia non ho mai provato qualcosa di simile. La mia vita ha senso solo se ci sei tu, senza di te ci sarebbe solo vana oscurità. Ma fare l'amore con te cambierà per sempre il nostro rapporto, non sarai più un figlio per me, ma sarai un amante e un compagno. A parte Androsh, non ho mai avuto un compagno, non so come si gestiscono certi rapporti, non pensavo che mi sarebbe mai capitato. Non ho mai amato nessuno prima di amare te. Ad Androsh voglio un gran bene, gliene ho sempre voluto, ho grande stima di lui, sono fiero dell'uomo che sta diventando, ma lui non è te... Ho fatto sesso con molte donne e uomini, ho partecipato a molte orge... Prima che tu mettessi piede in questa casa ero un altro uomo, tu mi hai cambiato, mi hai fatto capire cosa vuol dire costruire una famiglia, io non ho mai avuto una vera famiglia, i miei genitori sono morti giovani e non mi hanno insegnato molto... sono cresciuto con gli altri honomàze, sono arrivato in questa casa a 20anni. Ximenciur e Dashrua, sono stati fondamentali per la mia vita, ma non sono stati mai molto espansivi...Tengo così tanto a ciò che abbiamo che ho paura che possa andare in pezzi e non voglio che sia così."

Ilush ha un'espressione perplessa, si tocca il mento con le dita.

- "Perché pensi che possa andare tutto in pezzi? Ciò che abbiamo costruito ha solide fondamenta, tutti intorno a noi sanno che ci amiamo e ne sono felici, per nessuno rappresenta un problema. Ci è stato anche detto chiaramente..."

- "Hai ragione, ma qualcosa mi blocca, non riesco a lasciarmi andare con te completamente."

- "A cosa pensi che sia dovuto questo blocco?"

- "Forse ho paura del giudizio degli altri. Nessun Kreukishes ha mai avuto un compagno. Credo che in passato ce ne sia stato qualcuno che ha avuto una compagna, e parecchi hanno avuto amanti passeggeri di entrambi i sessi. Ma noi saremmo i primi a formare una vera coppia di uomini da tutti riconosciuta. Finora tutti hanno creduto che tu sei un figlio per me e ne sono stati felici. Ma se si sapesse che il nostro legame è ben più profondo e anche carnale, potrebbe essere un problema, magari non per tutti, ma per qualcuno sicuramente sì."

- "Capisco... Ma c'è qualche legge che lo vieta in modo esplicito?"

- "No. A dire il vero non c'è niente che lo vieta. È solo questione di usanze. Tutti i sacerdoti hanno rinunciato ad avere una famiglia propria per considerare tutti i cittadini come figli, e si sono dedicati al bene della Kòmbis sacrificando la possibilità di avere una propria discendenza."

- "Anche tu vuoi fare la stessa cosa? Vuoi forse rinunciare a me, a noi?"

- "No. Mai! Per nessun motivo al mondo rinuncerei a te e a noi. Piuttosto rinuncerei ad essere il Kreukishes."

Il ragazzo mi stringe le spalle con le mani, mi guarda con occhi di fiamme e vento.

- "Io non credo che sarà necessario arrivare a tanto. Basterà essere più prudenti nel manifestare il nostro amore in pubblico. Quando siamo nella nostra casa credo che nessuno può dirci come vivere."

- "Si, hai ragione. Dovremmo solo essere prudenti e riservati."

Abbasso la testa, non riesco a dire altro. Mi prende per mano e mi guida verso il letto dove abbiamo dormito insieme per diverse notti, mi fa sedere e lui rimane in piedi davanti a me.

Un caldo vento d'estate entra nella stanza, come una presenza benevola, come un segno tangibile di approvazione da parte dei Rendis.

Mi lascio andare a lui, dovrei essere io a guidarlo, ho più esperienza, sono più grande, ma mi sento fragile, indifeso davanti alla vastità di questo amore.

Mi sfila la tunica leggera che uso per dormire, lascia cadere la sua, la luce delle candele illuminano il suo corpo che sembra una statua scolpita nel marmo, una di quelle statue elleniche che tanto ammiriamo. Lo ammiro, se ne accorge. Prende le mie mani e se le porta al petto. Lo accarezzo, la sua pelle è come seta, come la buccia di un frutto maturo al punto giusto. Lo avvicino a me. Appoggio la testa sul suo ventre, ne sento il respiro. Prendo le sue mani e lo invito a stendersi con me sul letto. Siamo uno di fronte all'altro, poggiati sul fianco.

Lo accarezzo lentamente, con le dita percorro tutta la sua pelle, sento un brivido elettrico che mi pervade per tutto il corpo, vedo che anche lui sente la stessa emozione, vibra sotto le mie mani. Lo avvicino a me, porto la sua faccia sul mio petto e metto le mani sulla sua schiena, poi scendo verso le natiche, le stringo come se fosse un frutto morbido e succoso. Sono tonde, lui le indurisce al passaggio delle mie dita. È per entrambi una prima volta.

Siamo stesi nel letto abbracciati e nudi come altre volte ma sta volta è diverso. Mi guarda con quei suoi occhi diversi, ha una luce insolita, più intensa, è sicuro di sé come non lo avevo mai visto, sa cosa vuole e se lo sta prendendo.

Sorride, mi bacia, mi accarezza, tutto il mio corpo vibra, ma lo fermo prima che le sue mani scendano in basso verso il mio inguine.

- "Non vuoi che ti tocco ovunque?"

- "Certo che lo voglio."

- "Allora lasciati andare, disperdi le tue preoccupazioni, non pensare più a nulla. Viviamo liberamente questo istante prezioso."

Non posso e non voglio resistere oltre, lascio andare le mie ultime resistenze, mi sento più leggero adesso, mi sciolgo come neve al sole, mi abbandono completamente a lui e la passione ci travolge per la prima volta.


EONIOS DESMOS (LEGAME ETERNO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora