26. DOPO LA PRIMA NOTTE D'AMORE

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Dopo diverse ore passate a rotolarci nel letto e ovunque nella stanza siamo esausti. Dopo tutti gli anni passati a desiderarci poteva essere un disastro, ed invece al contrario è pura estasi. Non ci sono parole che possano tradurre le sensazioni provate da entrambi. Sfiniti e bagnati di sudore e liquidi corporei, dopo i ripetuti assalti, decidiamo di riposare un po'. È quasi l'alba, il cielo inizia a schiarirsi, il blu della notte si attenua nel rosa pallido dell'aurora.

Per la prima volta in vita mia, nonostante sento di essere sporco e sudato, non voglio lavarmi ma tenere quanto più a lungo possibile quest'odore sulla pelle. L'odore e il sapore dell'amore non voglio lavarli via, voglio imprimerli nella memoria.

Dal sofà su cui eravamo torniamo a stenderci sul letto, Ilush appoggia la testa sul mio petto e con la mano me lo accarezza, io gli accarezzo i capelli e la nuca. Senza rendercene conto ci addormentiamo, ma la pace sembra durare appena un istante, veniamo svegliati da un servitore che dopo aver chiesto il permesso di entrare inizia a prepararci il bagno. La vita reale ci chiama e i nostri doveri ci attendono.

Ilush deve riprendere il suo ruolo nello spettacolo ed io ho un compito da svolgere. Ma ci ritroveremo di nuovo qui per tutte le notti a venire, questa appena passata è stata solo la prima.

Entriamo nella vasca, l'acqua è appena tiepida come io preferisco che sia quando fa caldo, ci laviamo a vicenda, congediamo il servo che avrebbe dovuto aiutarci come di consueto. Non abbiamo molto tempo per divertirci nell'acqua come vorremmo, ci aspettano per la colazione. Ci asciughiamo e ci vestiamo, Ilush è costretto a mettersi la tunica della notte perché ha portato via i suoi vestiti, io ne rido, tutti capiranno cos'è successo appena lo vedranno uscire insieme a me, ma la cosa ci fa solo sorridere.

- "Vuoi indossare una delle mie tuniche?"

Gli propongo, già sapendo che non accetterà.

- "No, meglio di no, sarebbe ancora più imbarazzante. Non mi importa di cosa possa dire o pensare il mondo di noi. Io sono felice e tu sei felice, il resto è solo fumo."

- "Si, hai ragione. Dobbiamo sempre essere fieri di noi stessi e delle nostre scelte."

Usciamo dalla stanza e andiamo a fare colazione nel portico antistante il giardino dove consumiamo i pasti durante l'estate. Eukenda ed Androsh ci aspettano già seduti, ci vedono e non riescono a trattenere i sorrisi complici, ci guardano ridono e si guardano e ridono ancora.

- "Cosa c'è di così divertente?

Chiede Ilush ironico, conosciamo già la risposta e sogghigniamo anche noi.

- "Ma niente, siamo solo felici per voi." (Risponde Androsh, poi rivolto al fratello) "Tutto bene fratellino? Com'è andata stanotte?"

Ilush sta già mangiando, deve recuperare le forze, e si limita ad annuire emettendo dei versi senza senso. Anche Eukenda è curiosa e lo incalza con altre imbarazzanti domande.

- "Ho sentito strani rumori sta notte provenire dalla tua stanza, o possiamo dire vostra?"

Intervengo io, perché Ilush sta continuando a riempirsi la bocca e bofonchiare.

- "Si, ormai credo che si possa definire nostra."

- "Siamo tutti molto felici per voi."

La ragazza si alza e viene a baciare prima me e poi Ilush.

- "Androsh come mai sei venuto a fare colazione qui da noi?"

- "Sono venuto a vedere come sta mio fratello dopo la vostra prima notte d'amore..."

Mi giro verso Ilush, gli vorrei chiedere come fa il vellài (fratello) a sapere quel che è successo, ma lui continua a mangiare, è evidente che non vuole parlare.

- "Come puoi vedere coi tuoi occhi sta bene, non si può certo dire che abbia perso l'appetito, anzi al contrario... l'amore accresce la sua voracità."

Tutti scoppiamo a ridere, Ilush per poco non sputa in faccia a tutti ciò che ha in bocca. Solo nelle famiglie vere si condivide la gioia in modo così sano. Sopraggiunge Dashrua che ci chiede perché ridiamo così. Eukenda le spiega cos'è successo. Mi guarda, poi guarda Ilush, e poi esclama:

- "Finalmente avete cementato la vostra unione, ne sono felice, ne siamo tutti felici per i Rendis, anche i vicini ne gioiranno visto che vi avranno sentiti, ma poco importa perché tutti ne saranno felici."

Provo un misto di imbarazzo e gioia, guardo Ilush, ha smesso di mangiare, è rosso in volto, abbassa lo sguardo verso il piatto per l'imbarazzo. Prende la sua coppa e beve dell'acqua. appena ha finito esclama fiero:

- "La prossima volta saremo più silenziosi... forse."

Scoppiamo di nuovo tutti in una risata. Poi mi rivolgo ad Ilush.

- "Oggi vuoi riprendere a recitare la tua parte nello spettacolo?"

- "Sì, certo, posso?"

- "Certo che puoi, se te la senti."

- "Certo che me la sento."

- "Allora meglio che inizi a prepararti, così vai insieme ad Eukenda. Verrete scortati da 2 guardie a testa, da questo momento meglio essere più prudenti. Mi raccomando non accettate cibo dagli sconosciuti."

Ilush si alza, si mette dietro di me e mi abbraccia, poi mi bacia sul collo.

- "Vado a vestirmi."

Si reca di corsa nella sua stanza.

- "Dashrua, per favore, fai portare tutte le cose di Ilush nella mia stanza, da questo momento la condivideremo."

- "Sarà fatto. C'è altro?"

- "Si, per favore, fai preparare la cena per noi 2 nella mia camera stasera."

- "Come tu desideri."

- "Grazie"

Dashrua si congeda ed io mi rivolgo ai ragazzi.

- "Androsh, Eukenda, ho un compito da affidarvi, dovete proteggere Ilush senza farvene accorgere. Fate attenzione ad ogni minimo dettaglio, se vedete qualcosa di inconsueto, disarmonico o che vi desta qualche sospetto, portate via Ilush dal teatro e fatelo subito rientrare a casa. Non sono affatto certo che sia tutto finito, visto che Xenjesh avrebbe potuto avere altri complici. Dobbiamo essere sempre vigili, finché non saremo sicuri che tutti i colpevoli sono stati catturati."

- "Stai tranquillo, lo faremo."

Risponde Androsh per entrambi. Ci salutiamo ed ognuno va per la sua strada a svolgere i propri doveri. I ragazzi escono scortati dalle guardie armate di tutto punto. Io vado nella mia camera, voglio finire la poesia per Ilush, voglio dargliela stasera durante la cena.

Mi siedo alla mia scrivania e prendo in mano i fogli su cui ho scritto varie parti, li rileggo, non mi piacciono, mi arrabbio con me stesso perché ciò che ho scritto non mi sembra abbastanza poetico per esprimere al meglio il mio amore.

Mi alzo, cammino per la stanza, chiamo un servitore e mi faccio portare del vino e del cibo, ne bevo una coppa, mi calmo, mangio del pane e un po' di formaggio, e visto che ci sono anche qualche fico che hanno portato già sbucciato. Le ore passano, mi rimetto alla scrivania, cerco di concentrarmi, mille pensieri diversi vagano senza senso nella mia mente. Bevo ancora del vino, devo calmarmi. Rileggo le mie parole, cerco di mettere insieme i pezzi, di dare un senso alle emozioni e al Kaos. Provo a riscrivere tutto con un senso logico, ancora non ci siamo, correggo, cambio le parole, cerco di conferire un suono armonico ai versi, ma non sono un poeta ed è più difficile di quel che pensavo.


EONIOS DESMOS (LEGAME ETERNO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora