14. ILUSH È COME UN FIGLIO

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È già trascorso un anno da quando Ilush e Androsh sono entrati nella mia vita, adesso il bambino dagli occhi diversi ha 13 anni, sembra sereno e felice di vivere nella mia stèpi (casa).

È di nuovo primavera e i Vièshtesol sono stati celebrati ancora immutati come negli anni precedenti. Tutto si è svolto come vuole la tradizione. Anche quest'anno non sono riuscito a trovare un modo per attuare il cambiamento che mi sta tanto a cuore, tuttavia ho iniziato a condividere le mie idee con qualcuno di cui mi fido, cercando un confronto con le persone più influenti del Kòmbis. Non lo faccio in modo esplicito e diretto, ma cerco di indagare sul loro punto di vista rispetto ai riti. 

Finora ho incontrato solo muri, rifiuti, accuse di pazzia e simili. Nessuno che abbia mostrato la benché minima solidarietà con le mie idee di rinnovamento. In fondo sto solo chiedendo di non uccidere più un innocente, il resto può rimanere immutato, ma sembra che a nessuno interessi cambiare le tradizioni. Dicono che si è sempre fatto così da secoli ormai, perché dovremmo cambiare una cosa che va bene a tutti così com'è? Nonostante ciò non ho nessuna intenzione di indietreggiare sul cammino che ho intrapreso, né di disattendere al volere del mio Mjèshter (Maestro).

Quando rientriamo a Segesta la vita sembra tornare al suo corso naturale, tutti dimenticano i Vièshtesol, o fanno finta di farlo. Nessuno ne parla mai durante il resto dell'anno. I miei incubi invece continuano, gli occhi della vittima sacrificale rimangono nella mia testa per un paio di mesi come al solito.

Compio i miei doveriportando il fardello del rimorso, ma poi anch'io torno alla mia vita felice e tuttosommato serena. Qualche giorno di tormento e il resto dell'anno c'è solo gioiae serenità, e anche parecchio piacere.

Adesso che Ilush vive con me e Androsh è presente durante i riti mi sento più sereno e felice. Sapere che i 2 vellèzerit (fratelli) ci sono mi dà forza, rende il tormento meno violento e quindi più sopportabile.

Il bambino dagli occhi diversi è stato sistemato in una camera accanto alla mia, che si trova all'interno della Stèpi Kreukishes (casa del gran sacerdote) da me ereditata alla morte di Ximenciur e che io lascerò al mio successore. Spesso se la notte non riesco a dormire, vado in camera sua e lo osservo mentre dorme. Ha sempre un aspetto angelico, puro, innocente. Mi avvicino a lui in silenzio, gli accarezzo i capelli striati d'oro, ne annuso l'odore e trovo pace. Torno nella mia stanza e riesco ad addormentarmi subito.

Dashrua si occupa di tutti i bisogni di Ilush, lo lava, gli fa confezionare i vestiti, lo veste, lo accompagna dove serve. Diciamo che è la sua balia. Lei che non ha mai avuto figli, lo tratta proprio come se lo fosse. Con lui esprime tutta la dolcezza che di solito tiene celata.

Della sua istruzione si occupa invece Eukenda, che grazie alla mia influenza ha potuto sviluppare i suoi talenti, coltivare la sua cultura e sperimentare tutto ciò che desta il suo interesse, cosa che di solito alle donne non è consesso. Tutti i giorni insegna ad Ilush a leggere e scrivere, cantare e suonare, e recitare i poemi lirici. Gli insegna anche la lingua degli Elleni che tutti noi parliamo e comprendiamo come seconda lingua. Canta già in modo piacevole, suona discretamente alcuni strumenti, ma eccelle nella recitazione di poemi epici e poesie, ama immedesimarsi negli eroi che hanno fatto la storia del nostro popolo e del popolo ellenico. Conosce miti e legende. Spesso quando ha imparato qualcosa che lo entusiasma particolarmente, viene da me a raccontarmi tutto, io interrompo ciò che sto facendo e lo ascolto. Sentire le vecchie storie raccontate da lui è come ascoltarle per la prima volta, tanto è il suo entusiasmo e la gioia della scoperta.

Non so spiegarmi il perché, ma ho il terrore che qualcuno o qualcosa possa portarmi via Ilush, quindi nutro per lui un forte istinto di protezione. Più volte ho sognato che la vittima dei safìze era lui, un incubo orribile che mi lascia addosso un'angoscia senza fine. Mi sveglio in preda all'ansia e corro a controllare che dorme nel suo letto. Lo trovo addormentato e a volte mi stendo accanto a lui, e me lo abbraccio per tutta la notte.

Le attività fisiche le fa nel Gìmnaz (ginnasio) con gli altri diales (ragazzi) e con Androsh, così possono vedersi, sotto l'occhio attento e vigile di Potresh. Quasi ogni giorno anch'io li raggiungo per qualche ora, devo tenermi allenato e passare del tempo con gli altri Honomàze oltre che coi due vellèzerit (fratelli).

Supervisiono per quanto mi è possibile ogni suo gesto e cerco di stare con Ilush per i pasti, durante i quali cerco di farmi raccontare tutto ciò che ha fatto. Ilush è un ragazzino timido e taciturno, osserva il mondo con i suoi occhi diversi e curiosi, si interessa a tutto ciò che gli viene detto e lo memorizza facilmente, è molto ubbidiente, per istinto sente che stiamo cercando di fare il suo bene o forse semplicemente è questa la sua natura.

A volte quando si chiude in sé stesso, non è facile per me capire cosa pensa o prova perché parla davvero poco, per questo mi ricorda il mio maestro Ximenciur. La sua famiglia non dev'essere stata tanto perfetta come mi è sembrata durante il nostro breve incontro. Dovrò trovare il modo di farmi raccontare da lui o dal fratello qualche dettaglio in più, ma non voglio essere troppo invadente.

Per me Ilush è come un figlio, ed è così che lo presento a chiunque, provo per lui un amore incondizionato e anche lui credo ricambi in pieno. Non mi chiama babàs (padre), ma come quelli della mia cerchia ristretta, Mjèshter (maestro). È per me fonte di grande gioia vederlo crescere felice e protetto sotto la mia ala.


P.S. 

Questo capitolo è molto breve rispetto agli altri, forse in seguito lo modificherò approfondendo il legame che c'è tra Sephrot e Ilush, ma anche tra i 2 fratelli.

EONIOS DESMOS (LEGAME ETERNO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora