37. NON PIU' VELLEZERIT (FRATELLI)

16 4 5
                                    

Dopo qualche ora di sonno, ancora avvolto dalla soffice coperta di lana leggera, apro gli occhi, mi sento riposato e pronto ad affrontare la giornata e gli affanni che mi aspettano dietro la porta.

Ilush non è a letto e non si trova neanche nella stanza. Sento suoni provenire dalle stanze attigue, c'è movimento in casa, mi sciacquo il viso con un po' d'acqua, mi copro con una tunica pesante e il mantello di Ximenciur e vado a fare colazione. Ilush, Dashrua, Eukenda e Androsh sono seduti a tavola, mi guardano e mi sorridono. Mi siedo al mio posto a capotavola e sorrido salutandoli. Dashrua con sguardo severo si fa coraggio e parla credo a nome di tutti.

- "Sephrot, dialìs (figlio) mio adorato, ti conosco da quando eri poco più che un bambino. Sento che è accaduto qualcosa che ti ha turbato profondamente durante il viaggio. Il tuo insolito comportamento non si piega altrimenti. Senza averlo stabilito in precedenza, abbiamo deciso di rispettare il tuo silenzio e aspettare i tuoi tempi. Ma adesso ti preghiamo di esporci quanto è accaduto a Mothia e vorremmo sapere cosa ti ha tanto sconvolto."

Il fatto che Dashrua si sia fatta portavoce della curiosità di tutti con tanta fermezza, mi sa sentire insolitamente accolto e compreso dalla mia famiglia, una gioia che non ha pari.

- "Vi ringrazio per la pazienza e la comprensione. Mi accade raramente di ripiegarmi in me stesso e rifugiarmi nel silenzio. Ma è stato puro istinto che non sono riuscito a vincere. Adesso dopo qualche ora di sonno (Guardo Ilush con uno sguardo di intesa e gratitudine) mi sento pronto ad aprirmi a voi con la fiducia di sempre, siamo una Zamilièt e non ci devono essere segreti tra di noi. Procediamo con ordine."

Bevo un bicchiere di latte caldo col miele e poi inizio a raccontare quanto è successo a Mothia. Mi sento come un fiume in piena che ha bisogno di scaricare in mare tutta l'acqua che ha dentro. Dashrua ed Eukenda sono incantate dal racconto, Ilush e Androsh che sono già a conoscenza dei fatti, sono impegnati a mangiare e bere, ridere e giocare tra di loro come se fossero ancora bambini.

Finito il racconto di quanto accaduto a Mothia, concordiamo tutti che la profezia si sta manifestando in tutta la sua veridicità. Gli eventi si incastrano perfettamente e sembra che ogni accadimento conferisca un senso maggiore alla visione complessiva. Siamo sulla strada giusta. Siamo tutti molto felici per questo.

Eukenda ha una strana espressione in volto, la guardo meglio, non riesco a intuire i suoi pensieri. Allora decido di chiedere.

- "Cosa pensi? Perché hai questa strana espressione in volto?"

- "C'è qualcosa che non riesco a comprendere, e ti prego di aiutarmi a dipanare i miei dubbi: visto che il viaggio ha avuto risvolti solo positivi, come mai ieri sera eri così visibilmente sconvolto? Cosa è andato storto? Cosa ci stai ancora nascondendo per proteggerci?"

La ragazza che per me è come un'ebìja (figlia) mi conosce fin troppo bene. Ilush mi guarda con un'espressione che dice chiaramente che è arrivato il momento di vuotare il sacco, gli altri aspettano una spiegazione ed un racconto esaustivo. È giusto che sappiano tutto, così inizio a esporre i fatti accaduti ad Eriks, l'incontro con Kalaja, le sue parole cariche d'odio, il suo darmi le colpe della sua sofferenza e la completa consapevolezza che quella che era per me una mòtrat (sorella) adesso è diventata un'estranea e forse perfino un'avversaria agguerrita.

Espongo anche il mio rammarico per essermi adirato con lei, non avrei voluto perdere il controllo e alzare così tanto il tono delle mie parole ma non sono poi così bravo ad essere padrone di me stesso come credevo.

- "Sei solo umano. Nessuno di noi avrebbe mai potuto avere una reazione diversa dalla tua. Anzi sono certo che noi saremmo stati anche più duri e violenti."

EONIOS DESMOS (LEGAME ETERNO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora