34B. PICCOLA GRANDE VITTORIA

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Arriviamo davanti alla porta della sala del banchetto, e ci fermiamo. Dico alle 2 guardie che ci hanno scortato fin lì, di seguirci fin dentro la sala e di mettersi dietro di noi senza dare troppo nell'occhio, prestando la massima attenzione per scongiurare eventuali pericoli. Il banchetto durerà diverse ore. Mi rivolgo ai vellèzerit con voce grave, li guardo dritto negli occhi.

- "Ilush, Androsh, vi ripeto che è molto importante prestare la massima attenzione a tutto ciò che udiremo stasera. È fondamentale restare lucidi. Se volete bere del vino per non destare sospetti, fate in modo che sia molto diluito con abbondante acqua. Dobbiamo essere recettivi e vigili, pronti a memorizzare le parole che verranno dette dal filosofo Ellenico, ma anche dagli altri Elleni."

Entrambi sono d'accordo nel dare la massima importanza a questa serata e agli indizi che si presenteranno.

Faccio segno ai servi posti ai 2 lati della porta di aprirla. Il frastuono ci investe. Facciamo ingresso nella sala. Io davanti e i vellèzerit 2 passi dietro di me. Con passo fiero raggiungiamo i nostri posti. Ci è stato riservato un grande sofà dalla parte opposta rispetto alla porta. La sala è circolare e al centro si trova come da tradizione un grande braciere sorretto da una grossa colonna di pietra scolpita a motivi sacri. Mentre sorrido e stringo le mani dei partecipanti che incontriamo, cerco con lo sguardo il vecchio filosofo, ma non riesco a vederlo da nessuna parte. Magari non è ancora arrivato. La sala è gremita di invitati e giovani schiavi seminudi. Appena ci sediamo sul nostro sofà, vengono portate le vivande. Vassoi ricolmi di cibo di tutti i tipi e colori. Ci viene versato il vino nelle coppe e richiedo che sia molto diluito. Ilush e Androsh iniziano a mangiare, io non sono per niente interessato al cibo, ma devo sforzarmi perché dovrò bere del vino ed è meglio farlo a stomaco pieno. Assaggio qualcosa che mi passa Ilush ma senza quasi sentirne il sapore, scruto la sala in continuazione per vedere dove si trova il filosofo. Mi accorgo che nessuno dei filosofi Elleni è ancora arrivato, noto alcuni sofà liberi, saranno in ritardo. Ed infatti la porta si apre ed entrano in gruppo. Faccio loro un segno di saluto. L'anziano mi guarda negli occhi e accenna un sorriso. Passano dietro di noi e si accomodano nei sofà vicini al nostro, che fortuna. I Rendis sono dalla nostra parte. Con Ilush ci scambiamo sguardi di intesa e sorridiamo. Abbiamo sicuramente elaborato gli stessi pensieri.

Non so con che scusa avvicinarmi al filosofo, non voglio ricordargli che sono il successore di Ximenciur, né fargli il suo nome, potrei inimicarmelo. Ma non mi viene in mente nessun altro spunto di conversazione. Chiedo consiglio ad Ilush, anche lui ritiene che nominare Ximenciur potrebbe essere un errore.

- "Durante il dibattito ha detto qualcosa di stimolante o degno di complimenti?"

- "Sinceramene non è stato detto nulla che abbia attirato la mia attenzione. Dovrei fingere di fargli dei complimenti per le sue idee... Ma onestamente non riuscirei a mentire così bene da essere convincente."

Appena abbiamo finito di parlare Androsh dice di guardare il filosofo. Mi sta salutando e mi fa segno di raggiungerlo lì accanto a lui. Guardo Ilush sorridendo. Mi alzo, mi sistemo la tunica e vado a sedermi al fianco dell'Elleno.

- "Sono molto felice di rivederti, mi ricordo perfettamente di te, di quando ci siamo conosciuti la prima volta. So bene che sei il successore di Ximenciur."

Mi racconta il motivo del litigio col mio maestro e mi spiega bene i dettagli.

- "Si trattò di divergenze di opinioni sui riti dell'equinozio. Io sostenevo e sostengo ancora che si tratta di usanze barbare che dovreste dismettere al più presto. Ma Ximenciur non era affatto d'accordo sul cambiare i riti e le tradizioni degli Elimi anche se questo gli conferiva l'appellativo di barbari."

Fa una pausa, abbassa lo sguarda, sembra emozionato.

- Poco dopo la morte di Ximenciur ho ricevuto una lettera da parte del Mjèshter, in cui mi chiedeva scusa per il suo comportamento e la sua poca apertura rispetto al cambiamento. Negli anni aveva avuto modo di riflettere e si era reso conto che in effetti sarebbe stato opportuno cessare i riti di sangue dell'equinozio. Ma lo aveva capito troppo tardi, ormai sul letto di morte. Tuttavia affidava al suo successore il compito di aprire la strada al cambiamento."

EONIOS DESMOS (LEGAME ETERNO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora