PENSIERI FASTIDIOSI🥵

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IBRAHIM
《Hana dobbiamo andare altrimenti faremo tardi!》
《No, no, no, non posso!! Non esiste!!》urlava lei girovagando per casa.
《Cosa intendi?? Che succede sorella??》chiesi alquanto perplesso.
《Niente di grave! Sai che tua sorella è un po' teatrale!》disse mia madre mentre mi serviva dell'ottimo tè alla menta.
《Come stai Ibrahim? Da quando sei tornato sei sempre impegnato tra studio e il market, vorrei che tu avessi del tempo per te, per i tuoi amici!》
'Quali amici? Non ho tempo né voglia per gli amici' pensai, ma mi limitai a dirle 《Tranquilla madre, riesco a fare tutto, anche divertirmi!》per poi sorriderle.
《Eccomi!! Emergenza finita!! Ora possiamo andare!》
Mi rivolsi verso mia sorella, stringeva tra le mani la sua amata macchina fotografica.
《Sì, oggi ricomincia il mio adorato corso e non vedo l'ora!! Piuttosto tieniti libero nel pomeriggio perché appena ho finito ti mando un messaggio e mi vieni a prendere!》aggiunse lei.
《Agli ordini sorella》le dissi ridendo 《Ora però andiamo che è tardi!》
Salutai Hana e andai nella mia aula, mi guardai intorno in cerca di... nulla, scacciai il pensiero e inizia a ripassare l'argomento di trigonometria. Aprii il libro, entrò il professore, ma del profumo di vaniglia neanche l'ombra. Iniziò la lezione e cominciai a prendere appunti.
Poco dopo la porta si spalancò, era lei, si scusò del ritardo e andò a sedersi, a testa bassa. Il suo amico la salutò prima di ricominciare a scrivere.
Non mi guardò, mai. Gli occhi bassi come a non voler vedere.
Era strano.
《Ciao Louise》le dissi sporgendomi verso il suo banco. Niente. Tutta la sua loquacità del giorno precedente si era come dissolta. Strano, non capivo, ma in fondo non mi riguardava. Rivolsi le mie attenzioni al professore.
Terminate le lezioni tornai a casa, pranzai da solo perché i miei erano al market e poi cominciai a fare i compiti, niente di troppo complesso. Dopo circa un paio d'ore una notifica del mio cellulare mi riportò alla realtà. Era Hana. Chiusi i libri e uscii di casa per andarla a prendere.

LOUISE
《Buongiorno a tutti》dissi allegramente entrando in cucina.
《Buongiorno a te tesoro》disse mio zio Mauro, tornando poi al suo giornale.
《Buongiorno tesoro, che bello vederti così di buon umore》aggiunse mia zia Mirta. Mi versai un caffè nero bollente e presi una fetta della crostata cucinata da mia zia.
《A cosa si deve tanta felicità cuginetta》domandò Margherita entrando in cucina.
《Oggi comincia il mio amato corso di fotografia, non vedo l'ora, chissà se la nostra maestra ha poi fatto la mostra a Milano》dissi.
《Fantastico! Io ho atletica! Appena ho finito passo da te e torniamo insieme!!》continuò Margherita saltellando qua e là.
《Se avete bisogno di un passaggio scrivetemi, nel pomeriggio sono libero!》disse Leo appena arrivato.
《Grazie cugino! Sei il migliore!》gli dissi abbracciandolo.
《Lo so!!》continuò lui per poi scoppiare tutti a ridere.
《Ora però andiamo! Tra poco dovrebbe scendere Ale, intanto saliamo in macchina! Forza ciurma!》disse Leo avviandosi con Margherita verso l'uscita.
Feci per uscire quando mi accorsi di aver dimenticato la mia Canon in camera,
《Recupero la mia macchina fotografica e arrivo!》dissi per poi avviarmi di corsa in camera.
《Eccola! Perfetto》
《Oh, sì, decisamente perfetto!》
Mi voltai di scatto, Ale era appoggiato alla porta della mia camera e mi stava squadrando. Quello sguardo non lo sopportavo.
《Dobbiamo andare! Leo e Marghe ci stanno aspettando!》dissi cercando di superarlo.
Lui, però, aveva altri piani. Con una veloce mossa mi bloccò faccia alla porta mettendosi dietro di me.
《Cos'è questa mattina il passaggio lo accetti??》disse al mio orecchio spostando una ciocca di capelli.
《Smettila di fare lo sciocco! Togliti! Dobbiamo andare》dissi cercando di farmi spazio con le braccia.
Lui prese le mie braccia e le bloccò dietro la schiena con una sua mano.
《Cosa diavolo stai facendo?? E poi non è colpa mia se il tuo amico è un cretino viscido!》aggiunsi.
《Mmmmm... amo il tuo profumo!》disse lui baciando il collo e mettendo l'altra sua mano sulla mi coscia destra.
Cosa stava succedendo?! Tutto questo era sbagliato!!
《Basta Ale, lasciami!! Non sei divertente!!》
《Sei così sexy piccola Louise!!》disse mentre la sua mano sfiorò il mio fondoschiena.
Provai nuovamente a muovermi.
《Cosa stai facendo?? Lasciami!!》
《Non immagini neanche cosa vorrei farti piccola Louise!!》
《Basta Ale! Siamo cugini!!》dissi con agitazione e disagio.
《Ne sei proprio sicura Louise??》disse lui palpando il mio fondoschiena.
Le sue parole mi ghiacciarono il sangue, cosa voleva dire?? Cosa diamine tendeva?? Mi bloccai.
《Brava bambina, non opporti al mio volere》disse lui alzando la gonna e scoprendo il mio fondoschiena.
《Dio, Louise, mi fai impazzire!! E da come stringi le gambe vedo che apprezzi le mie carezze!!》
È vero, il mio corpo stava reagendo ma era solo fisiologico, a me tutto ciò non piaceva e continuavo a pensare alle sue parole. Lui non mollava la presa, si allontanò di pochi centimetri per ammirare ciò che aveva conquistato. Assottigliò i miei slip così che fossero come risucchiati in mezzo alle natiche, toccava, palpava, tornando a baciare il mio collo. La sua mano scivolò pericolosamente verso l'interno coscia.
《Vediamo quanto sei eccitata piccola Louise!》disse.
《Louuuuuu dove sei??? Dobbiamo andare, è tardi!!》la voce di Margherita mise fine a quel momento surreale.
《Non finisce qui bambina》disse Ale prima di sparire.
Ero immobile, come congelata, cos'era appena successo?! Perché è successo?? Cosa voleva dire?! E fare?! Tanti, troppi pensieri. Recuperai la macchina fotografica e raggiunsi velocemente Margherita. Il viaggio in auto fu silenzioso e appena arrivati, scesi velocemente dirigendomi in bagno, avevo bisogno di un momento da sola. 《Ci vediamo più tardi》urlò mia cugina.
Mi sedetti, feci alcuni respiri, bevvi dell'acqua. Mi guardai allo specchio, i miei occhi verdi erano più spenti del solito. Dopo qualche minuto entrai nell'aula scusandomi per il ritardo. Mi andai a sedere tenendo gli occhi bassi, soprattutto quando fui invasa da un profumo tentatore, ammaliante. Matt mi disse qualcosa, ma non l'ascoltai, tirai fuori il materiale cercando di calmarmi. Una voce profonda, sensuale disse qualcosa, ma non mi voltai, non potevo, davanti ai suoi occhi mi sentivo nuda, avrebbe capito che qualcsa non adava. Lo ignorai. Il resto della mattinata fu relativamente tranquillo. Alla fine salutai velocemente Matt e andai verso l'aula dove si teneva il corso di fotografia. Non andai in mensa, non avevo fame. Avevo solo tanti pensieri.

LUCEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora