LENTIGGINI E BAGNO CALDO

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《Mamma questa lasagna è qualcosa di paradisiaco!!》disse Leo mentre gustava la pietanza.
《Sì, è davvero buona!!》disse il suo gemello guardandomi.
《È bello poter cenare tutti insieme》disse mio zio. Effettivamente non capitava spesso.
《Ehi, non finirla tutta!!》disse Marghe al fratello.
《Tranquilla tesoro ne ho fatte due teglie!》disse mia zia.
《Mamma, sei la migliore!!》disse Marghe.
《Anche vostra nonna ne faceva sempre due teglie perché noi l'adoravano!》continuò mia zia.
《Tu e zia Myriam?》chiese Ale.
Lo fulminai con lo sguardo. Mia zia non rispose. Mio zio tra poco si strozzava con la lasagna.
《Sì, Ale, io e zia Myriam》rispose lei.
《Mia mamma!》dissi io.
Calò il silenzio.
《Come sta zia Myriam?》chiese ingenuamente Marghe.
《Tesoro non è il momento di parlare di questo》cercò di chiuderla mia zia.
《Magari Louise non ha piacere...》aggiunse mio zio.
《Vorrei saperlo anch'io!》dissi.
Regnava il silenzio. Gli occhi erano rivolti a mia zia Mirta. Tranne un paio che bruciavano sulla mia pelle.
《Non lo so, Margherita, non so come stia la zia Myriam, non ci sentiamo da tanti anni》disse mia zia con tono sommesso. Mi dispiaceva vederla così ma io volevo sapere, capire. Dopotutto era mia madre.
《Non ti ha mai chiesto di me?》chiesi improvvisamente.
Silenzio.
《Possibile che a Myriam non sia mai importato nulla di me?? Sono sua figlia!!》dissi con un velo di tristezza.
Margherita mi strinse la mano.
《Lou per noi sei una sorella e parte di questa famiglia e ti vogliamo bene, questo importa》disse Leo con estrema dolcezza.
《Lo so Leo e vi sarò eternamente grata per ciò che avete fatto e fate per me! Anch'io vi voglio bene! Vorrei solo sapere qualcosa di lei... dopotutto è mia mamma ed ero così piccola quando...》dissi.
《Hai qualche ricordo?》chiese Ale guardandomi serio.
《No, solo pochi flash... una melodia, una voce che cantava non ricordo bene cosa, tante persone che giravano, si muovevano... e le lentiggini sul suo volto, proprio come le mie!》dissi.
《Zia Myriam non aveva le lentiggini!》disse Leo ingenuamente.
《Cosa???》chiesi.
《Leo eri piccolo, non ricordi bene!》disse mia zia.
《Basta ragazzi, per stasera può bastare! Finiamo la nostra cena!》disse mio zio.
《Scusate, ma non ho più appetito, credo che andrò a prendere un po' d'aria》dissi.
《Vengo con te》disse Margherita.
《No, tranquilla, sto bene, ho solo bisogno di stare un po' da sola》aggiunsi per poi uscire.
Continuavo a pensare alle parole di Leo. Mia zia mi aveva sempre detto di rivedere sua sorella quando guardava le mie lentiggini. E poi perché non se ne poteva parlare? Perché mia zia cambiava espressione e discorso? Tante domande a cui non sapevo dare una risposta, seduta sul prato freddo della notte. Non avevo preso la giacca e stavo gelando.
Un giubbotto caldo coprì le mie spalle. Mi voltai. Ale.
《Versione ghiacciolino non saresti altrettanto sexy!》disse lui per poi prendere posto vicino a me.
《Grazie》gli dissi.
《Come stai?》chiese.
《Ti interessa veramente?》
《Certo! Non sono quell'essere senza cuore che tu credi io sia》disse.
《Più che senza cuore direi stronzo, approfittatore, maniaco sessuale...》
《Solo perché mi piace godere dei piaceri sessuali? Non faccio del male a nessuno! È solo sesso, Lou, e come tale lo vivo, senza pregiudizi né paranoie... mi calma, mi fa stare bene, mi libera la mente e mi fa sentire vivo... e tu, anche se non lo vuoi ammettere, pensi esattamente la stessa cosa!》disse. Lo guardai per qualche secondo.
《Non so più cosa pensare!》dissi.
《Comprensibile! Sta solo a te decidere cosa fare》disse.
《Cosa intendi?》chiesi.
《Che sta a te decidere se vuoi andare a fondo della questione, ovviamente a tuo rischio e pericolo! Potresti scoprire verità scomode oppure potresti rovinare rapporti per poi non scoprire niente più di quel che già sai》mi disse.
《Perché, tempo fa, mi hai detto che non siamo cugini??》gli chiesi.
《Tu perché ti sei lasciata toccare da me, da tuo 'cugino'?》mi chiese lui.
《Io... non lo so!》dissi.
《Ma puoi sempre scoprirlo...》disse 《Ti lascio sola, hai un bel po' di cose a cui pensare e per una volta vorrei evitare l'appellativo di stronzo approfittatore》aggiunse, alzandosi.
《Ale...》lo chiamai.
《Rimani un altro po'??》gli domandai. Ero impazzita. Totalmente. Decisamente.
《Certo, bambina》disse. Prese posto vicino a me. Mi sdraiai a guardare le stelle. Lui fece lo stesso.
《Secondo te Myriam è ancora viva?》gli chiesi.
《Non lo so, Lou! Tu cosa ti senti?》domandò.
《Il problema è che io non sento niente!》dissi.
Non replicò. Mi strinse la mano. Io, guardando le stelle, scivolai in un sonno profondo.
Il canto stonato del gallo mi fece spalancare gli occhi. Provai a muovermi ma qualcosa me lo impedì! Cercai di aprire meglio gli occhi e una fitta alla testa mi costrinse a richiuderli. Riprovai più lentamente. Mi guardai intorno. Era quasi l'alba. Mi ero addormentata sul prato. Con Ale. Il suo braccio circondava la mia vita e una sua gamba era in mezzo alle mie. No, no, no, era sbagliato! Tolsi il suo braccio e mi alzai sentendo le tempie pulsare velocemente.
《Ehi, buongiorno》disse Ale non la voce impastata dal sonno.
《Buongiorno un bel niente! Ci siamo addormentati! Non va bene! È tutto sbagliato!》dissi velocemente.
《Ti vuoi calmare?! Ci siamo addormentati su un prato, non abbiamo sterminato l'intera umanità!》disse alzandosi.
《Ti sembra il caso di fare dell'ironia?!?》dissi massaggiandomi le tempie.
《Tutto ok?》mi chiese.
《Sì, devo solo andare in camera e magari fare una doccia e...》divenne tutto buio. Le gambe diventarono come gelatina. Due braccia mi avvolsero e sollevarono.
《Non stai affatto bene! Ci penso io!》disse.
Non riuscivo a tenere aperti gli occhi, ma mi sembrò di volare.
《Sei gelida! Hai bisogno di un bagno caldo!》disse.
Provai ad aprire gli occhi. Mi stava portando in braccio. Salimmo fino in mansarda, lì c'era un bagno con una grande vasca.
《Qui ti potrai riscaldare e nessuno sentirà nulla!》disse.
《Pensi di farcela da sola?》chiese, riportandomi con i piedi per terra.
《Certo!》dissi, perdendo l'equilibrio.
《Dai, ti aiuto》disse. Tenendomi aprì l'acqua calda, mettendo dei sali per aiutare a distendere i nervi alquanto sollecitati la sera prima.
《Adesso però devi collaborare, altrimenti non finiamo più!》disse mettendomi seduta sul water. Poi mi tolse le scarpe e i calzini.
《Posso fare da sola!》dissi, anche se il dolore alla testa era insopportabile ed ero gelata.
Poi mi tolse i leggins. Provai a togliere la t-shirt ma  mi dovette dare una mano. Rimasi in slip e canotta.
Prese un elastico in un cassetto, fece una sorta di chignon alto. Poi mi prese in collo e mi adagiò nella vasca.
《Brucia!》dissi.
《Ti devi scaldare, non ti lamentare!》disse lui.
Al contatto con l'acqua la canotta bianca mostrò le mie forme. Per fortuna che le coulotte erano nere.
Mi fece appoggiare la testa sul bordo della vasca dove aveva posto un piccolo asciugamano.
《Rilassati, bambina! Vedrai che tra poco passerà il gelo e starai meglio》disse lui.
《Mi scoppia la testa!》mugolai.
《Vediamo se posso fare qualcosa》disse per poi cominciare a massaggiare delicatamente le mie tempie. Disegnava come dei cerchi, poi si allungava sulla fronte. Massaggiò il collo premendo un po' con i pollici, fino ad arrivare alle spalle. Poi ricominciava il giro.
《Sei troppo tesa, bambina! Cerca di svuotare la mente e rilassati》disse lui.
《Mmmmm...》mugolai. Cominciavo a scaldarmi e a rilassarmi.
Massaggiò accuratamente le spalle per poi scendere con le sue mani sul mio petto, sfiorando il mio seno.
《Ale... non...》provai a dire.
《Shhh, bambina, rilassati》sussurrò lui nel mio orecchio.
Tornò sulle mie spalle per poi scivolare di nuovo, arrivando, questa volta, a toccare i miei seni. Poi di nuovo sul collo e poi giù sui miei seni.
《Questa la togliamo》disse lui, alzando la mia canotta fino a sfilarla.
Tornai a distendermi cercando di coprirmi con le mani.
《Non coprirti bambina, sei bellissima!》disse, prendendo le mie mani e portandole lungo i fianchi.
Poi tornò a massaggiare il collo e sulle spalle insistendo in alcuni punti. Sentivo il nervosismo sciogliersi insieme ai miei nervi tesi.
《Oh, sii》mi uscì dalla bocca. Idiota!!
《Brava bambina》 sussurrò lui iniziando a baciare il mio collo. Le sue mani scivolarono sui miei seni, li massaggiò, poi li strinse, per poi prendere tra le dita i capezzoli.
Un fremito mi fece inarcare la schiena ed esporre ancor di più i miei seni, lui non perse tempo e stimolò con ancor più decisione i capezzoli.
《Le tue tette mi fanno impazzire!!》disse.
《Come quelle di Jenny?》chiesi di istinto, in un momento di completo rincoglionimento. Il freddo mi aveva totalmente annullato la ragione. Non c'era altra spiegazione.
《La mia bambina è gelosa! 》disse lui, continuando a stimolare i miei capezzoli.
《No! Non me ne frega un cazzo!》dissi io.
Lui rise.
《Ho sonno Ale》dissi io a bassa voce.
《Ti porto a letto bambina》disse, per poi aiutarmi ad uscire. Indossavo solo un paio di coulotte, ma in quel momento non mi interessava, volevo solo andare a letto.
Mi fece appoggiare ad una parete, prese un asciugamano e iniziò ad asciugarmi. Il collo, le spalle, le braccia, i miei seni,la pancia... fino alle gambe. Poi risalì fino a tornare sui miei seni, lì accarezzò con l'asciugamano, poi lo fece cadere a terra... con le dita stimolò nuovamente i capezzoli.
《Ale... bas..》
《Solo un bacio, bambina》disse per poi avventarsi sul mio seno sinistro con la bocca mentre schiaffeggiava l'altro.
Stavo permettendo di nuovo che mi toccasse. Cosa diavolo non andava in me?! Non volevo fosse lui a toccarmi, ma non riuscivo a fermarlo.
Strinse il capezzolo tra i denti e succhiò... si mise in ginocchio e le sue mani finirono sul mio culo. Palpava il mio fondoschiena mentre succhiava come un dannato. Un gemito uscì dalla mia bocca. Poi diede uno schiaffo sul fondoschiena e tornò in piedi.
《Tu, bambina, mi manderai al manicomio》disse.
《Ti porto a letto!》aggiunse. Mi coprì con un altro asciugamano, mi prese in braccio e ci avviammo verso la mia camera. Arrivati, aprì lentamente, poi entrò e mi appoggiò sul mio letto.
《Adesso tocca a me fare una doccia calda! Buonanotte bambina》disse e, lentamente, uscì dalla mia camera. Il mal di testa mi uccideva. Presi un paio di splip e una felpa, indossai tutto e andai a letto. Fuori albeggiava. Io volevo solo dormire e dimenticare le ultime ore.

LUCEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora