Nicole Rossi è una ragazza di 18 anni, ricoverata in ospedale da ormai sei mesi per anoressia, una brutta bestia, mangia e vomita... Li dentro però troverà molti amici che la supporteranno e la aiuteranno sempre nel momento del bisogno.
Nel momento...
Sono gia passati due mesi da quando io, Davide e alcuni braccialetti siamo stati dimessi. Ormai era settembre ed io e Vale avremmo iniziato l'università tra una settimana. Leo e Rocco erano ancora in ospedale, ma tra poco gli avrebbero dimesso e finalmente saremmo stati di nuovo tutti insieme e saremmo potuti andare ovunque. In questi mesi io e Davide andammo a trovarli due volte a settimana, come promesso. Passavamo lì ogni mercoledì pomeriggio e ogni domenica mattina. Cris veniva a trovare quasi ogni giorno Leo e nel frattempo passava anche da Rocco. Tony e Vale non venivano spesso, solo quando riuscivano; ci scrivevamo perlopiù. Invece una volta al mese ci riunivamo tutto insieme al bar dell'ospedale per parlare un po' e ritrovarci. Io e Davide vivevamo da soli, dopo quella sera Lilia e Ignazio vengono a cena da noi ogni venerdì sera. Sono diventati la mia famiglia nel giro di pochissimo tempo, come i braccialetti. A proposito di me e Davide, oggi ci siamo svegliati contemporaneamente e abbastanza presto, verso le 9:00. D: giorno nanetta N: giorno ricciolino Dissi per poi stampargli un bacio sulle labbra. D: dai andiamo giù, preparo la colazione. Disse mentre si alzava dal letto per scendere di sotto. N: aspetta! Lui mi guardò stranito e io continuai il mio discorso. N: e se andassimo fuori a fare colazione? Poi, se ti va, andiamo a trovare mio papà al cimitero... mi avevi detto che volevi tanto vederlo e- Lui non mi lasciò finire che mi abbracciò subito. D: se tu te la senti allora a me va bene N: certo che me la sento D: allora dai cambiati e andiamo, ti aspetto di sotto N: dammi un quarto d'ora e arrivo Lui scese di sotto e io andai a scegliere che mettere. Ci misi un po' per scegliere ma poi optai per un paio di jeans e un top:
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Dopodiché scesi di sotto e trovai Davide ad aspettarmi con la mia borsa in mano. D: tieni, te l'ho preparata io N: grazie amore, hai messo dentro le- D: cicche, boccetta portatile di profumo, power-bank, AirPods e telefono N: grazie amore, sei un angelo Lui mi sorrise e poi mi prese per i fianchi e mi baciò. Dopo presi le chiavi della macchina e andammo in garage. Arrivammo al bar e sia io che Davide prendemmo un cappuccino con la brioche: io quella al lampone e cioccolato bianco mentre Davide quella semplice alla crema. Nel mentre che parlavamo, il telefono di Davide squillò. D: oh è Lilia, scusa N: nono ci mancherebbe D: ehi ciao Lilia! Tutto bene? Ehm si non credo ci siano problemi Certo a sta sera, saluta papà Va bene, ciaoo! Non appena mise giù io gli chiesi subito: N: tutto bene? D: sisi mi ha chiesto se sta sera potevamo uscire a cena al ristorante al posto di venire da noi N: si certo va bene, ma come mai questo cambio di programma improvviso? D: non so... me lo chiedo anch'io Dopo ciò finimmo di fare colazione e ci avviammo verso il cimitero. N: ehi non è che possiamo fermarci a prendere dei fiori? D: ma si certo Dopo cinque minuti arrivammo e io presi dei fiori dalla bancarella fuori dal cimitero e poi entrammo andando verso la tomba di mio padre. N: ciao papà... Dissi mentre mi avvicinai per posare i fiori e Davide mi passò il braccio dietro le spalle. N: è lui Davide, quel ragazzo di cui ti ho tanto parlato e- D: davvero...? N: che cosa D: che parlavi sempre di me quando venivi qui N: si, e non vedevo l'ora di farti venire qui solo che non ho mai trovato il coraggio di venirci insieme.. D: perché? N; perché già è difficile per me, ogni volta che sono qui piango ma perlomeno sono da sola e nessuno può vedermi D: beh non dovresti piangere da sola... comunque anch'io voglio farti conoscere una persona dopo, ma prima stiamo un po' qui con tuo padre Come disse lui, rimanemmo un po' qui e io raccontai a mio padre come fossero andai gli ultimi due mesi. Anche Davide ci parlò, gli disse di quanto fosse fortunato ad aver trovato una ragazza come me in una situazione abbastanza difficile e di quanto lo aiutai a superare quel brutto periodo dell'ospedale. Dopo ciò salutammo mio padre e Davide mi portò da tutt'altra parte del cimitero. Appena arrivammo davanti la tomba rimasi stupita: era sua madre, la tomba di sua madre. Non me l'aveva mai fatta vedere e non me ne parlava mai, come io non parlavo di mio padre. D: lei era mia madre Io gli presi la mano vedendo che aveva le lacrime agli occhi e gliela strinsi forte. Stemmo un po' a parlare di sua madre e poi si fece ora di pranzo, così tornammo a casa. D: che vuoi da mangiare? N: mm non so fai tu, io vado a cambiare che sto più comoda D: va bene Così andai in bagno e mi cambiai; optai per un pantaloncino corto nero e una maglia lunga giallo pastello. Quando tornai di là trovai Davide che stava apparecchiando e andai a dargli una mano. Poi mi sedetti a tavola e lo guardai mentre cucinava. Lo guardavo sempre con gli stessi occhi, quelli che avevo il primo giorno che ci siamo conosciuti e con il solito sorrisino di sempre. D: che c'è? Mi chiese ridendo mentre metteva i piatti in tavola, alla fine optò per la pasta al sugo. N: niente D: e allora pecche me guardi così? N: ma niente non posso guardare il mio ragazzo? Dissi ridendo e iniziando a mangiare la pasta. Lui si mise a ridere insieme a me e poi mangiò anche lui. Finimmo dopo qualche minuto, poi settimo un po' a parlare. N: ma quindi sta sera usciamo a cena con Lilia e tuo padre? D: si, non so perché ma Lilia ha detto che dovevano dirci una cosa importante N: Dà ma non è che- D: cosa? N: N-no niente niente D: sicura? N: si si tranquillo, dai vatti a cambiare che io lavo i piatti Lui mi annuì e andò in camera mentre io, dopo aver sistemato la cucina, mi sedetti sul divano e ripensai alla conversazione di prima. E se Lilia fosse incinta? I miei pensieri vengono interrotti dal mio telefono, che iniziò a squillare. Era Leo. N: pronto Leo L: ehi Nicki! N: ehii, tutto bene? L: si si tutto bene, volevo solo chiederti se tu e Davide potevate passare oggi pomeriggio al posto di domani perché ho scoperto di avere una TAC alle 16, quando dovete venire voi N: si certo, ci sistemiamo e arriviamo L: sicura non sia un problema? N: ma si certo! L: vabbene allora vi aspetto con Rocco eh N: va bene, a dopo Dissi per poi riattaccare e andare da Davide in camera. N: amore mi ha chiamato Leo D: è successo qualcosa? N: no no mi ha solo chiesto se potevamo andare sto pomeriggio da lui e Rocco perché domani lui ha una TAC propio quando dovevamo andare noi D: ma si certo, solo che non riusciamo a tornare a casa a cambiarci per la cena dopo N: eh fa niente ci vestiamo già D: va bene, che ti metti? N: non so ho un po' di opzioni D: dai ti aiuto a scegliere N: guarda caso eh! Lui si mise a ridere e mi seguì in cabina armadio. N: allora, questo ho due opzioni Dissi per poi mostragliele. Eccole: