capitolo 34.2

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Jelena pov's

Apro velocemente la porta del bagno per poi richiuderla alle mie spalle e accasciarmi su di essa. Chiudo gli occhi cercando di regolarizzare il respiro ma risulta più difficile del previsto. Non posso crollare, non ora. Non posso permettergli di continuare a farmi del male. Non me lo merito, non da lui, non dal ragazzo a cui ho donato il mio cuore.

Se Ashton fosse qui e mi vedesse in queste condizioni sarebbe deluso. Sono sicura che ovunque lui sia, in questo momento, si starà vergognando di me.

Inizio flashback

Entro in macchina lasciandomi alle spalle la clinica da cui mi hanno finalmente dimesso. Ma prima di tornare a casa devo fare una cosa, o meglio devo andare da qualcuno. Sento il bisogno di correre da lui, non posso stare tranquilla finché non lo avrò stretto un'ultima volta tra le mie braccia.

Ashton, amore mio, sto arrivando.

"papà" richiamo la sua attenzione mentre esce dal parcheggio
"portami da lui" annuisce capendo subito a chi mi riferisco

Desidero più di ogni altra cosa aver la possibilità di parlare con lui un'ultima volta, aver la possibilità di affrontare e dirci tutto quello che non ci siamo mai detti. Lui non potrà parlarmi ma io si e so che mi sentirà.

"amore siamo arrivati" mi avvisa papà visto che non me ne ero resa conto
"sei sicura di farcela ?" nego con la testa scoppiando a piangere

Non credo di poter reggere tutto questo

"ma ho bisogno di farlo" affermo convinta asciugando le lacrime con il dorso della mano

"ti aspetto qui" dice mio padre lasciandomi un casto bacio sulla tempia e dopo con grosso respiro mi convinco a scendere dalla macchina per attraversare l'ingresso dell'ospedale

Mi avvicino alla reception dove una donna di mezza età abbozza un sorriso non appena mi nota
"mi dica signorina" dice gentilmente

"sono qui per Ashton Marshall" pronunciare il suo nome intero mi fa contorcere lo stomaco

"secondo piano, stanza 208" le sorrido ringraziandola

La stanza 208 dista qualche metro dal mio corpo, la porta è socchiusa, ma il mio battito accelerato mi costringe a fermarmi. Dio solo sa cosa sto provando

Entro nella stanza a testa bassa guardando le mie sneaker bianche non avendo abbastanza coraggio per guardarlo. Perché in cuor mio so che è solo colpa mia. Se quella notte avessi fatto più attenzione lui sarebbe qui. Se quella notte mi fossi accorta prima di cosa stava accadendo lui sarebbe qui.

Alzo gli occhi in direzione della sua figura e devo reggermi al comodino per riuscire a stare in piedi. Il mio Ashton è sdraiato su un misero lettino bianco, il suo volto è rilassato, il suo battito cardiaco è regolare così come il suo respiro, come se fosse finalmente in pace.

"amore mio" singhiozzo stringendo la sua mano per poi poggiare le mie labbra su di essa lasciandoci un leggero bacio

"devo dirti tante cose..." parlo come se mi stesse ascoltando. Io so che può sentirmi. Avvicino la sedia al letto per poi sedermi, senza mai lasciare la sua mano

"Ashton, mi manchi come l'aria, niente è più lo stesso da quando non sei con me. Sono cambiate tante cose. io sono cambiata. Ma niente al mondo cambierà mai quello che provo per te. Hai capito ? non dimenticarlo mai, ovunque tu sia. Tu sei tu e nessuno per me sarà mai come te. Sei stato il primo ad aver visto la parte migliore e peggiore di me e hai comunque scelto di restare, di amarmi. Sei stato il primo a vedere i miei occhi brillare di felicità. Una volta mi hai fatto promettere che non avrei mai dimenticato il tuo profumo, anche su tu fossi stato lontano. Ad oggi capisco perché mi hai regalato il tuo ultimo flacone nonostante a te piacesse molto. Io però ti prometto che ovunque sia la tua anima il mio amore arriverà fino a lì. Una leggenda greca racconta che ognuno di noi porta dentro di sé un miracolo e che la vita non è altro che un viaggio alla ricerca di colui a cui donarlo. Siamo il miracolo di qualcuno, la sua luce in fondo al tunnel, la soluzione ad ogni problema, la speranza in vita di pessimismo. E io non credevo di aver bisogno di un po' di luce, finché non ho incontrato te. Tu sei la mia luce in fondo al tunnel. Dovrò solo imparare a convivere con la tua assenza, perché no, non ci sono ancora riuscita. Il mio cuore non si da pace. Sei stato un capitolo della mia vita e non ne sarai altri, nonostante ti porterò sempre con me. Dovrò solo imparare che sei stato e che non sarai più. Domani il tuo cuore cesserà di battere e un po' lo farà anche il mio." faccio un grosso respiro per poi continuare a parlare
"Sai Ashton ho conosciuto un ragazzo che mi rende felice solo come riuscivi a fare tu. Si chiama Asher e vi assomigliate molto, a volte penso che sia la tua reincarnazione. Riesce a rendermi tranquilla e spensierata, anche se litighiamo molto. In questo siete diversi, tu eri molto più paziente, litigare con te era impossibile, sapevi sempre cosa dire e come riuscire a calmarmi" sorrido amaramente "Asher non sarà te e nessuno lo sarà mai, ma sono sicura che sei stato tu a voler che i nostri destini si scontrassero. Lo hai mandato tu nella mia vita, sapevi che ne avevo bisogno. È un ragazzo speciale anche se lui stesso non riesce a rendersene conto. Forse mi sto innamorando di nuovo. Spero che riuscirà ad amarmi almeno la metà di come facevi tu. So che sarà così"

"Ora però è arrivato il momento di dirci addio, per sempre. " lascio la sua mano e mi alzo asciugando le lacrime.

Prima di varcare la soglia della porta mi giro un'ultima volta nella sua direzione
"ti amo"

Fine flashback

__________

"Gigi stai bene ?" una voce mi risveglia dai ricordi. La faccia di Madison è preoccupata ma cerco di rasserenarla abbozzando un sorriso e asciugando le lacrime

"è tutto ok Mads, non preoccuparti. è la tua festa, pensa solo a divertiti" stringo le sue mani con le mie

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 05 ⏰

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