Mancano tre mesi alla fine della scuola e non vedo l'ora che venga l'estate anche se alla fine è uguale ma almeno non vedrò più quelle faccie che odio. Sono seduta nel mio banco a pensare mentre la professoressa corregge la versione di Latino e Mattia messaggi a con Nina. Suona la campana e usciamo per i corridoi «io pranzo da Nina alle quattro stai in strada» «perchè?» «andiamo da una parte» «non fare il misterioso» «non fare la rompipalle» «muorii» sale sul motorino e io rimango un attimo fuori scuola prima di riavviarmi verso casa. Mi si avvicina Federico «Lena» lo guardo un po impaurita «cosa vuoi?» fa un sorrisino «ho saputo che te la fai con Mattia» «non è vero siamo solo amici» «scopamici» mi giro per andare verso casa ma mi prende per un braccio. «puttanella dove vai? Mattia non c'è ora si è fidanzato e ti ha abbandonato» «vaffanculo» mi libero dalla presa e inizio a camminare a passo veloce verso casa. Salgo e trovo mia madre che ha apparecchiato «sei tornata?» dico buttando lo zaino sul divano «io e Frank ci siamo lasciati» faccio una risatina «perchè?» «ha trovato un'altra che gli paga le bottiglie » «mi dispiace tanto ma la prossima settimana ne troverai un altro non preoccuparti » «Lena perché mi tratti cosi?» «e come dovrei trattati?» scompare in cucina incapace di rispondermi e mette al centro del tavolo una pentola con della pasta. Mangiamo in silenzio poi mi faccio una doccia e mi preparo per uscire con Mattia. «Dove vai così elegante?» «esco con Mattia non lo so se torno per cena » «sei molto amica con il vicino di casa? » «si è il mio migliore amico» «solo quello?» «è fidanzato» «peccato mi sembrava un bravo ragazzo» dopo un quarto d'ora sono le 15:50 quindi esco e mi siedo sul gradino del marciapiede aspettando che passi Mattia. Due ragazzi con il motorino mi suonano e poi altri e due mi chiedono se sono rumena, sembro una puttana quindi mi nascondo in modo da non essere visibile dalla strada. Vedo Mattia arrivare ed esco dal mio nascondiglio «che t'eri nascosta » «non mi volevo far vedere» «perché?» «sembro una puttana» «ma che dici stai benissimo dai sali» mi porta a fare un giro per Roma e mi racconta come va con Nina, a ogni parola farei un taglio ma non posso quindi ascolto e annuisco. Passeggiamo lungo il Tevere e all'improvviso a Mattia squilla il telefono «chi è? » «Alfonso» «che dice?» «stanno al campetto li raggiungiamo?» «ok» digita qualcosa e ci avviamo. Ci sono tutti e dopo qualche minuto ci alziamo per passeggiare e mangiamo anche una pizzetta vicino al colosseo. A un certo punto Mattia si allontana e va verso una panchina. C'è Nina vestita da puttana peggio di me dopo essersi baciati per un periodo interminabile si staccano «che ci fai qui?» «stavo aspettando mia madre» «dove andate?» «da nessuna parte» si vede che sta mentendo chissà che fa per Roma vestita così. Mattia si siede vicino a lei e dopo 10 minuti continuiamo a camminare lasciandoli da soli, Mattia sé né andato per stare con lei e mi ha lasciata sola. Improvviso un mal di testa e me ne torno a casa piangendo. Mi metto davanti allo specchio e mi guardo: ho passato il pomeriggio a farmi bella per Mattia cogliendo l'occasione di poter stare un po con lui e poi se ne va con Nina. Prendo la lametta e inizio a tagliarmi il braccio, il sangue gocciola sul lavandino e si mescola con le mie lacrime. Dopo aver sciacquato tutto vado ad addormentarmi e alle 3 Mattia non ancora rientra.
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Tirami fuori dai guai •Briga
FanfictionLena è una ragazza problematica che spesso si trova da sola ad affrontare la vita. Dopo essere stata rimandata decide di cambiare scuola e fra quei banchi conosce un ragazzo, che è anche il suo vicino di casa: Mattia Bellegrandi. I due instaureranno...