Quel volo è stato un inferno. Tutti i sensi di colpa, i ricordi e i sogni infranti mi hanno uccisa ed è stato difficile sopportare il tutto. Ma non devo pensarci, non mi devo più guradare indietro può sembrare una cattiveria ma devo dimenticarmi di Mattia e dell'amore che provo per lui. Appena scesa dall'aereo mi ritrovo nell'aereo porto che è come una città. Mi salta all'occhio un piccolo negozio di tatuaggi e decido di entrare «salve» mi dice un bel ragazzo ricoperto di tatuaggi «salve vorrei un tatuaggio» «ne ha già in mente uno?» «si, vede questo taglio? Voglio una scritta parallela non molto grande» «e che scriviamo?» «i'm strong, con la M tra parentesi » mi fa sedere e dopo mezz'ora osservo il mio braccio rossastro "I'(M) STRONG". È stupendo. Esco dal negozio e accendo il telefono che è ancora in modalità aereo. Vengo bombaradata da centinaia di Messaggi di Mattia, chiamate, messaggi in segreteria c'è di tutto. Decido di non leggerne neanche uno, farebbero troppo male ma almeno gli devo una risposta, una spiegazione
"Ciao Mattia, sono io. So che dovevi accomapgnarmi tu all'aereo porto e dovevano darci il nostro ultimo addio ma non c'è l'ho fatta. Come hai detto tu odio la malinconia della partenza e già tutto questo è stato, ed è difficile e se tu mi avresti accompagnato non ne saremmo usciti vivi. Già da quando ero a dare l'esame ho iniziato a pensare che era tutto finito, che quel mese che ci sembrava un'eternità da passare insieme era giunto al termine e ieri sera non ho chiuso occhio a ripensare a tutti i momenti passati insieme. Ora devo andare è finita, cancellero questo numero e non ci sentiremo mai più. Di a mia mamma che le voglio bene e veglia sulla mia sorellina. Assicurati che non subisca tutto quello che ho subito io. Anzi no, non farlo non puoi continuare a tirare fuori dai guai la mia famiglia, hai già fatto troppo per me. Vivi la tua vita, sii felice e torna ad amare.
Ti amo, Lena"
Invio e dopo essere certa che il messaggio gli sia arrivato tolgo la SIM dal telefono e la metto in tasca. Non voglio buttarla o tagliarla, non ho le forze un giorno lontano la riinseriro nel telefono e leggero tutti i messaggi che Mattia mi ha inviato e di sicuro mi invierà. Vado nella mia camera d'hotel e mi sistemo.
E passata un settimana, ogni giorno è lungo un secolo e a fine giornata voglio sempre inserire quella SIM e chiamare Mattia, sapere come vanno le cose a Roma ma so che non lo posso fare. Da un paio di giorni ad aggravare le cose ci si mettono le nausee, i giramenti di testa e la stanchezza. La mia collega di lavoro, che è anche la mia unica amica dice che sono incinta ma io non le do retta. «ciao Celia» «ciao Elena ti ho portato una cosa utile» «cosa?» «tieni» mi da una busta e dentro ci trovo un test di gravidanza «leggi le istruzioni e fallo!» «no Celia io non sono incinta!» «invece si! Vai ti copro io con Domenico gli dico che stai facendo l'inventario in magazzino.» Per non sentirla più vado in bagno e lo faccio. Lo guardo diffidente pronta a sbatterle in faccia la sua negatività ma quando lo guardo leggo la scritta "POSITIVO"
QUATTRO ANNI DOPO
«Mattia vieni! » «non trovo le scarpe!» «sei sempre il solito la casa è piccola e devi essere ordinato!» lo raggiungo e trovo le scarpe sotto il letto «eccole» «grazie Lenny» «Mattì quante volte te l'ho detto che non mi devi chiamare Lenny?» «uffa allora perché te lo sei tatuata?» «perche si, dai sei pronto» «si mamma» «l'hai preso il CD?» «no, devo prendere"malinconia della partenza" o "alcune sere"?» «Alcune sere stupidino» torna con il CD del padre in mano e usciamo di casa «allora sei contento di andare all'instore di Briga?» «si mamma sono contento perché è il tuo cantante preferito » «nda si bell Matti non è il mio cantante preferito» dico dandogli un bacetto nelle sue guanciotte «mamy gli posso chiedere perché si chiama come me?» mi metto a ridere «e un caso non puoi chiederglielo » «mi prendi in braccio?» «no siamo quasi arrivati» entriamo e c'è parecchia gente, lui è già seduto e sta firmando CD. Sono cinque anni che non lo rivedo se non attraverso video, foto e dai suoi 3 CD. All'inizio non volevo sapere niente di lui volevo dimenticarlo ma da quando è nato Mattia non ho potuto fare a meno che pensare a lui ogni giorno. Dopo mezzora è il nostro turno, mi fa un effetto stranissimo vederlo, sapere ChE ero la sua fidanzata e ricordarmi quanto ci siamo amati. Rimango impalata e Mattia gli da il CD «lo sai che mi chiamo come te?» gli dice tutto contento «ah si? Quanti anni hai piccoletto? » «Quattro» gli dice facendogli il numero con le mani «e il CD è tuo?» «no è della mia mamma» dice indicandomi e devo per forza uscire dal mio silenzio «ciao» è tutto quello che riesco a dire «tu come ti chiami?» mi chiede Briga con un sorriso «Eleonora» rispondo io inventando un nome, se gli avrei detto il mio mi avrebbe sicuramente riconosciuta «ma io la chiamo Lenny!» dice Mattia che rovina il mio incognito. Immediatamente lo sguardo di Briga si incupisce e evidentemante si sta ricordando di me «tu...?» inizia a dire insicuro ma io prendo in braccio Mattia e vado via.
Spazio autrice
È finita. Immaggino state andando a prendere i forconi per venire ad uccidermi per il finale, lasciatemelo dire, di merda ma è la vita. Tutte le fan fiction hanno un lieto fine ma io no! Ho voluto farla finire cosi. Ammettete che per un momento avete creduto che dopo 4 anni erano tornati insieme ma in realta Mattia Briga ha un figlio di nome Mattia e non sa della sua estistenza. Allora cosa pensate di questo finale? Non insultatemi vi prego :')
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Tirami fuori dai guai •Briga
FanfictionLena è una ragazza problematica che spesso si trova da sola ad affrontare la vita. Dopo essere stata rimandata decide di cambiare scuola e fra quei banchi conosce un ragazzo, che è anche il suo vicino di casa: Mattia Bellegrandi. I due instaureranno...