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Stranamente questa mattina Mattia non mi citofona e io continuo a preoccuparmi. Quando arrivo a scuola non lo vedo nel cortile cosi mi siedo vicino al muretto in attesa del suo arrivo. Suona la campanella e io continuo ad aspettare ma poi vedo tutti correre verso il corridoio quindi entro anch'io e la scena davanti ai miei occhi mi terrorizza. Mattia che prende a pugni Emiliano che lo colpisce a sua volta. Mi precipito verso Mattia che continua a dare pugni all'aria «che cazzo fai?» mi guarda inferocito «sa tutto» mi dice Emiliano lo guardo e non capisco nulla di quello che sta succedendo, arriva la bidella che porta Mattia in segreteria e ci fa entrare in classe, Emiliano si siede vicino a me «ma allora che gli è preso?» «ci ha scoperto delle canne» «come?» «non lo so è entrato in corridoio è venuto verso di me e ha iniziato a prendermi a pugni» ripenso a come ha potuto scoprirlo «forse l'ha vista in casa mia», dopo qualche minuto di silenzio entra la bidella «Lena Mattia ti vuole vedere» mi alzo e guardo preoccupata Emiliano. Quando vedo Mattia gli corro incontro e lo abbraccio ma lui è freddo e non si muove «perche?» «cosa?» «non fare la finta tonta» sospiro non so cosa dirgli «è difficile da spiegare» «é per tua madre per la classe?» «no ormai co Emiliano e i suoi amici non ci sono più problemi» «a che serve farsi le canne Lena?» «é per non pensare Mattì troppi problemi, troppi e io...» «quali sono questi problemi pensavo che stavamo risolvendo tutto» «si ma io ho dei dubbi» «su cosa?» «su di noi!» «noi?» «io penso che tu stai con me perché ti faccio pena» «che cazzo dici! » «penasci mattì se io non mi tagliavo le vene tu ti lasciavi con Nina? Perché ti sei lasciato con lei? Per stare appresso a me! Per avere la coscienza pulita!» «mi sono lasciato con Nina perché mi tradiva e perché era una stronza!» «questo non cambia le cose» «come te lo devo dire che ti amo, io amo te cazzo!» «non lo so...» «Lena non so come ti è venuta in mente una cosa del genere ma non è vero a me mi piaci tu da quando andavamo in pizzeria e prendevi sempre la pizza senza mozzarella, quando in moto ti stringi a me perché hai paura, quando fai i compiti di matematica con mia sorella e non capisci un cazzo, quando la notte fumiamo e mi racconti tutto...» mi metto a piangere come ho fatto a dubitare di lui, a non fidarmi. Lo abbraccio e lui abbraccia me e non servo parole siamo tornati uniti.
«allora che ti hanno fatto?» «sospeso due giorni e rischio anno scolastico» «san Garbrié!! Matti ma che fai a botte a scuola per cosa poi?» «per te» «mhh ti amo» «pure io». Passiamo tutto il pomeriggio insieme e finalmente è come ai vecchi tempi.
La sera quando la madre ritorna noi siamo buttati sul divano a vedere la televisione «ciao ragazzi Rebecca è in camera?» «no ma perché non sta con te» «no» « oh ma non lo so dove sta» «chiamatela!» «non c'è l'ha il telefono» «andiamo per le strade a trovarla» «ok» andiamo girando col motorino cercando di trovarla ma alla fine ci chiama la madre«è a casa tornate» quando apriamo la porta ci ritroviamo di fronte un gattino arancione e cicciotto «e lui?» «l'ha riportato Rebecca» dice Patrizia «è il nostro nuovo gattino» «cosa?» «l'ho trovato in un parco e l'abbiamo riportato a casa» l'accarezzo e lui fa le fusa «come si chiama?» «Gino» dice Mattia e la sorellina lo guarda «ok Gino va bene» lo prende in braccio e scompare in camera sua col gattino. «Buonanotte» «ohh non voglio separarmi da te» «manco io ma devo dormire » «e se dormo da te?» «si può fare ma tua madre?» «hai ragione allora dai mo salgo un po» «ok» mi sdraio nel letto e lui si mette vicino a me poi mi addormento e lo sento andare via.
Spazio autrice
È un po corto ma almeno hanno risolto le cose. Ora staranno spensierati per un po finché non finirà la scuola poi...chissà chi verrà o cosa succederà

Tirami fuori dai guai •BrigaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora