Neanche il tempo di uno squillo che parte la segreteria, lo devo andare a cercare. «allora Reb Mattia non risponde quindi adesso vado al distributore a vedere se è riuscito a prendere le sigarette OK? Tu rimani qui non aprire a nessuno non parlare con nessuno anzi, fai una cosa accucciati in fondo al sedile così nessuno ti vedo ok?» la bambina capisce che si tratta di qualcosa di serio e obbedisce senza fare domande «io ora ti chiudo e ti lascio il mio telefono, la password e 1302 te la ricordi? Se succede qualcosa chimamami» annuisce ed esco dalla macchina. Seguo la strada che mi aveva detto Mattia e mi incammino per una via ancora più piccola, mi tremano le gambe per la paura qui è tutto un intreccio di vie e non vedo nessuna piazza. Mi passa vicino una ragazza poi passo davanti ad un gruppo di ragazzi cin delle canne in mano che parlano fra di loro. Continuo a girovagare fra mille viette ma non trovo nessuna piazza, sto iniziando a impanicarmi quindi decido di tornare indietro alla macchina ma sento dei passi dietro di me, accelero il passo e mi giro. C'è un duomo con una bottiglia in mano «ehy che ci fai qui tutta sola?» lo guardo e non riesco a parlare «quanto vuoi bambolina» dice avvicinandosi e scansandomi i capelli dal collo che inizia a baciare «non sono una puttana» gli do una spinta e si allontana un po, inizio a correre senza sapere dove vado fin quando sento una voce «Lena!....Lena» inizio a piangere «Mattia dove sei!» vedo comparire dall'inizio della vietta il mio Mattia che mi corre in contro e mi abbraccia «ho avuto una paura perché sei scesa dalla macchina» «tu non tornavi e non rispondevi al telefono» «mi hai fatto prendere un colpo non vedevo nessuno in macchina poi Rebecca è spuntata da sotto il sedile e mi ha detto che era venuta a cercarti» lo abbraccio ancora più forte poi gli chiedo «l'hai comprata? » sospira «si 60€» mi fa vedere la bustina con dentro la polvere bianca «quanta ne hai presa?» «un grammo» «e l'hai pagata cosi tanto» annuisce e torniamo verso la macchina. Il viaggio fino a casa prosegue silenzioso. «Reb miraccomando non raccontare niente a mamma» lei ci rassicura che resterà in silenzio e si mette a letto. «tua madre tornerà da un momento all'altro » «dai andiamo a casa tua e mettiamolo nella tasca» saliamo e apriamo l'armadio «ecco il giubotto» dice Mattia cercando la tasca» «no aspetta» «cosa c'è? » «li mia madre non lo troverà mai, mettmolo nella tasca dei pantaloni da lavare» «tu sei un genio» dice dandomi un bacio. Apriamo il cesto di panni sporchi e prendiamo il primo paio di jeans che troviamo. Messa la bustina in tasca chiudiamo la porta e torniamo in casa di Mattia. Noi poggiamo i giubbotti sul letto e Patrizia apre la porta. «com'è andata?» le chiedo «ma guarda un po si interessa più la fidanzata che mio figlio! Bene tesoro una normale e noiosissima cena, Rebecca dorme?» «si» le dice Mattia «ok allora ora tutti a letto che è tardi» scompare nella sua camera e noi ci mettiamo sul letto. «ho avuto davvero paura quando non tornavi» «li i telefoni non prendono, sono dovuto entrare in un marker e mi hanno portato nei magazzini» «oh mio dio io stavo morendo di paura quelle vie sono tutte uguali » «lo so poi povera Rebecca non ha capito niente di quello che è successo» «meglio così » «gia» «domani tua madre vedrà la bustina?» «si se tutto va come programmato al ritorno da scuola potrò tornare a vivere da me» «noo e come faro io senza la mia sorellona» «ahahah mi sono proprio imbucata in famiglia? » «mia madre vuole più bene a te che a me» dopo poco ci addormentiamo. La mattina e la scuola passano come sempre. «allora poi fammi sapere» «si certo» gli do un bacio e salgo a casa. «ciao» dico buttando lo zaino sul divano. La tavola è apparecchiata per due. O mia madre è al lavoro e mangio con Vito, o Vito se né andato e mangiamo solo io e mia madre. Nessuno mi risponde quindi giro per la casa cercando qualcuno. I panni sporchi sono stati lavati, l'armadio non contiene più cose di Vito sto per urlare di gioia. Sento la porta aprirsi e vado di là ritrovandomi mia madre con il camice da lavoro.
Spazio autrice
Dopo tutta quest'ansia sembra che ci siamo sbarazzati di Vito. Ne siamo sicuri? Non è che ha lasciato qualche traccia genetica in giro? Ci siamo intesi? Al prossimo capitolo♥
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Tirami fuori dai guai •Briga
FanfictionLena è una ragazza problematica che spesso si trova da sola ad affrontare la vita. Dopo essere stata rimandata decide di cambiare scuola e fra quei banchi conosce un ragazzo, che è anche il suo vicino di casa: Mattia Bellegrandi. I due instaureranno...