"Ho sempre scritto per una ragazza con cui sono stato al liceo, perché a quell'età non è sempre facile dire tutto ciò che si pensa. Ora quella ragazza non è più nella mia vita, ma sensazioni così, per ora, non le ho più provate. Diciamo che è rimasta per me un'ottima fonte di ispirazione"
-Mattia Briga
Apro gli occhi e leggo l'ora, sono le 10:30. Mi alzo in cerca di mia madre che probabilmente non è rientrata da ieri sera ma poi sento la sua voce e mi affaccio alla finestra. Sta parlando con delle persone mai viste prima sono una donna di una certa età e una ragazzina che avrà 12 anni. Apro la finestra per sentire la conversazione «spero che vi troverete bene questo è un quartiere molto tranquillo» «infatti l'ho scelto proprio per questo» «e tu come ti chiami?» chiese mia madre alla ragazzina «rebecca» mia madre le sorrise poi la signora portò le valigie nel pianerottolo e le squillò il telefono «...la sai la via sbrigati a tornare...ok per pranzo stai a casa...ciao» mia madre la guardò perplessa «era l'altro mio figlio Mattia è andato a dormire da un amico» «ok Patrizia io salgo più tardi la invito per un caffè ».
«Lena ti sei svegliata» «ho visto che hai famigliarizzato con la nuova vicina ma ti sei scordata di dirle che sei un alcolista» «smettila dobbiamo fare una buona impressione» andai in camera mia e mi buttai sul letto. Durante il pranzo mia madre mi disse che nel pomeriggio avrebbe invitato la vicina a casa nostra quindi per le 16 avrei dovuto ripulire tutta la casa. Suonarono al citofono e andò a rispondere mia madre «no Mattia è il pulsante di sotto» «chi è Mattia? » «é il figlio della vicina ha sbagliato campanello » mi disse lei tutta sorridente.
Sono le due di notte e mia madre è uscita con il suo attuale "compagno" fa troppo caldo e io non riesco a prendere sonno così esco nel pianerottolo per fumarmi una sigaretta, sento il rumore di una moto e un ragazzo la parcheggia e apre il cancello poi mi guarda, dovrebbe essere il vicino di casa ma per sicurezza glielo domando «e tu chi sei?» «chiunque tu vuoi che io sia» mi risponde prendendo anche lui una sigaretta dalla tasca e accendendola per poi sedersi vicino a me «devo chiamare la polizia?» «e zitta sono il tuo vicino di casa» «ah benvenuto nel quartiere» dopo due tiri mi chiese «quanti anni hai?» «18» «vai a scuola?» «che è un interrogatorio?» «no volevo solo conoscerti meglio, io ho 17 anni» «comunque ci vado a scuola, mi hanno rimandata allo scientifico perchè non sono brava in matematica» dissi ridendo «quindi a settembre che farai?» «mi hanno dato una borsa di studio per il classico quindi rifaccio il quarto lì » mi alzo spengo la sigaretta e rientro in casa lasciandolo fuori senza dargli il tempo di fare altre domande.
Le settimane passano e non ho più occasioni per rivederlo, la nuova famiglia ha capito che mia madre non è la santa donna che ha fatto credere i primi giorni e ora stanno un po alla larga da noi. Ogni tanto li sento parlare e mi sembrano una famiglia felice e spesso sento della musica provenire dalle finestre della camera di Mattia. Oggi è il primo giorno di scuola e ricomincia la tortura, anche se ho cambiato scuola penso che i miei problemi mi seguiranno anche qui. Nella nuova classe si conoscono già tutti e io entrando non trovo posti liberi nelle ultime file e mi siedo in seconda fila vicino al muro, il posto vicino al mio è vuoto e nessuno sembra interessato ad occuparlo. Il professore inizia l'appello e la porta si apre ed entra proprio lui: Mattia. Il professore lo fa sedere nell'unico posto libero cioè vicino a me.
Spazio autrice
Questo primo capitolo è un po confusionario ma serve a spiegarvi e introdurvi nella storia. Già dai prossimi capitoli si capirà meglio tutto quindi continuate a seguire la storia♥
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Tirami fuori dai guai •Briga
Fiksi PenggemarLena è una ragazza problematica che spesso si trova da sola ad affrontare la vita. Dopo essere stata rimandata decide di cambiare scuola e fra quei banchi conosce un ragazzo, che è anche il suo vicino di casa: Mattia Bellegrandi. I due instaureranno...