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«tuo padre?» «si so chi è » «come hai fatto?» «dopo aver saputo dell'anno in Sicilia ho indagato e ho trovato delle lettere» «eh?» «mio padre è saro» «il tossico?» «non è detto che sia tossico magari lo era prima, Mattì è mio padre» gli faccio leggere le lettere e si mette a ridere incredulo «nun ce credo che quello è tuo padre» «io è come se lo sapevo sai?» «e ora che farai?» «vorrei recuperare il rapporto in fondo lui non mi ha mai abbandonata è stata mia madre a volerlo allontanare » «no Lena non voglio che fraquenti quel tipo» «ma è mio padre! » «mi prometti che non farai cazzate?» «ne ho passate troppe per cercare il pericolo» «tuo padre è il pericolo» lo bacio per farlo stare zitto «studiamo?» sorride «il discorso non finisce qui! Iniziami a ripetere la tesina dai» inizio a parlare della guerra fredda e a ripetere tutto il programma. La sera Mattia mi chiede di uscire ma io rifiuto con la scusa di dover finire di studiare mentre in realtà voglio andare a cercare mio padre. Metto un coltellino in tasca e vado alla stazione, se è vero che è un tossico ora dovrebbe essere lì almeno secondo le leggende popolari. La strada e buia e semi vuota c'è parecchia gente che mi fa paura e sento il pericolo. Continuo a girare fino a quando lo vedo. è seduto su una panchina e non sembra stare bene «papà» urlo correndo verso di lui, il rumore dei miei stivali riecheggia per il corridoio. Mi guarda e non sembra lui sembra distaccato, rilassato «allora l'hai scoperto, te l'ha detto tua madre? » «no ho trovato le lettere che hai inviato a lei e Irma » «sei contenta? » «si papà» lo abbraccio, ho sempre sognato di farlo e ora che c'è l'ho davanti mi sembra un sogno. Lui continua ad essere distaccato e noto una siringa buttata a terra li vicino, la raccolgo e la butto nel bidone lì vicino. «papà sembri scosso, cos'hai preso?» non risponde e inizia a grattarsi le spalle e le braccia «vuoi venire a casa con me?» non m'importa se è fatto lui è mio padre annuisce e piano piano riusciamo ad arrivare a casa. Lo sistemo nella camera di mia madre «perche sono qui?» «non ti lascio lì da solo, hai una casa?» «mh...no» «se vuoi puoi stare qui»  «va bene» mi metto il pigiama e lui rimane nel letto ancora sotto effetto di non so cosa. Al mattino appena sveglia non mi ricordo di ciò che è successo ieri ma poi ripenso a mio padre che è di là. Lo trovo che dorme e vado a scuola lasciandolo riposare. Con Mattia faccio finta di niente, se gli direi che ospitò il mio papà drogato in casa farebbe saltare in aria l'edificio. «oggi pomeriggio studio da te?» «no ho il turno al bar» «ok e stasera? » «vado a trovare mia madre » «ok io esco con Alfonso Poi ti passo a prendere al bar?» annuisco e salgo subito da mio padre. «papà sono a casa» esce dal corridoio ed ha un aspetto orribile, le pupille a spillo e sembra affaticato «devo andare via?» «no puoi rimanere qui quanto vuoi solo non farti scoprire » «okay» scompare in camera e non si fa vedere fino a quando non vado a lavoro.
«allora Lena come va a scuola?» «bene bene» «quanto manca alla maturità? » «si fa a giugno» «e con Mattia tutto bene?» «si tu, come sta la mia sorellina? » «bene stavo pensando a che nome darle ma ho pensato che è meglio se lo scegli tu» «io?» «si, come vorresti chiamarla» «Cristina» «ok, la chiamerò cosi » mi squilla il cellulare ed è Mattia che mi dice di scendere. «salgo un po da te?» «meglio di no sono stanca » «dai va bene a domani» gli do un bacio «a domani». Salgo in casa e trovo mio padre sdraiato nel letto che dorme.
Al mattino lo trovo ancora nel letto e lo lascio riposare. A scuola Mattia cerca in tutti i modi di capire come mai non può salire a casa mia e io lo riesco a convincere che è tutto troppo in disordine e non mi serve il suo aiuto per riordinare. Dopo scuola ho la giornata libera quindi decido di rimanere a casa e cercare di parlare con mio padre che dorme da tre giorni. «sono tornata!» urlo chiudendo la porta alle mie spalle. Mio padre mi guarda con uno sguardo perso «cos'hai fatto all'occhio? » «niente» «ti va di parlarmi un po di tu e mamma? » «non c'è niente da dire » «come mai sei così agitato?» «mi servono dei soldi»
Spazio autrice
Ero convinta che questo capitolo non l'avrei mai pubblicato. Ultimamente o esco o faccio i compiti e non ho mai tempo per scrivere quindi ogni volta mi devo scapicollare per finire un capitolo. Che ci dovrà fare con i soldi? Comprarsi l'eroina! Al prossimo capitolo ♥

Tirami fuori dai guai •BrigaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora