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Vedo Mattia è semplicemente lui ma mi basta. «che fai sali» «ok salgo aprimi» esco dalla mia stanza e mi ritrovo mia madre sdraiata sul letto con una bottiglia di Jack Daniel's sul comodino vicino a una valigia disordinata, la guardo con le lacrime agli occhi e continuo a camminare verso la porta. Vedo Mattia salire le scale e corro verso di lui saltandogli a dosso come un koala «non ce la faccio» «tesoro ci sono io non farti del male » «io sono abituata a farlo ed è difficile resistere io so l'effetto che mi fa e...» «ti ricordi il biglietto da visita che ti ha dato la psicologa in ospedale? La vogliamo chiamare?» il mio primo pensiero e un enorme no ma poi diventerei come mia madre che non si vuole far aiutare e io non devo, non voglio essere come lei «okay» «okay» Mattia mi stringe a sé poi entriamo in casa a cercare il biglietto da visita «ti ricordi dove l'hai messo?» «vicino la lametta così quando mi veniva la tentazione avrei chiamato» tolgo il cassetto dal comodino e prendo la bustina con le lamette, fra di loro c'era il biglietto, un po insanguinato «perché c'è il sangue sopra? » «si è sporcato» «anche se l'hai messo qui se non ci sarei stato io non avresti mai chiamato?» «non avrei avuto la forza» prende il biglietto e legge poi mi detta il numero
-Studio della dottoressa Dell'Elce
Salve sono Lena Longo, due settimane fa ho tentato il suicidio e in ospedale la dottoressa mi ha dato il numero avrei bisogno di un appuntamento
Guardo Mattia tremante e lui con uno sguardo dolce mi annuisce e con le labbra mima "è la cosa giusta", strungo la sua mano più forte mentre la segretaria mi passa la dottoressa
-Ciao Lena sono contenta che mi hai chiamato se hai bisogno di aiuto puoi venire subito
La ringrazio arrivo ma in ospedale?
-no tesoro vieni nel mio studio privato, l'indirizzo è sul biglietto da visita
Mattia lo prende e me lo indica
Perfetto arrivo grazie
E quasi primavera e dopo aver messo il mio giubbotto di jeans vado in moto tenendomi stretta a Mattia. Durante il tragitto penso a me, a quanto sia stupido quello che faccio ma anche di quanto ne ho bisogno, ho bisogno di tagliarmi e farmi del male per alleviare il mio dolore psicologico in dolore fisico. Mattia parcheggia ed entriamo, mi tengo aggrappata alla sua mano, è la mia unica salvezza.
«ciao Lena accomodati» «puo venire anche lui?» dico indicando Mattia «certo ne hai bisogno» dopo averle raccontato gli ultimi tempi inizio a raccontarle di mia madre «...mia nonna era ricca avrebbe potuto darle tutto quello che voleva ma mia madre se n'è fregata e da ciò che so dopo essere rimasta incinta di me mia nonna la cacciò di casa e andammo a vivere dove viviamo ora» «sai qualcosa di tuo padre?» «non è di Roma e per il resto niente» «Lena non è colpa tua se tua madre è in quello stato so che fa male vederla così ma non devi darti la colpa e farti del male per questo» «ha ragione lei Lena non è colpa tua» annuisco poi mi alzo e saluto la dottoressa «miraccomando Lena ci vediamo la prossima settima Mattia trascinacela» «certo» mi stringe la mano e mi accompagna fuori. «grazie Mattia» «amore mi sento sempre più in colpa» «ora pure tu ti inizi a tagliare?» dico per sollevare la situazione «no ma se da quando ti ho conosciuta avrei fatto così ora non saremmo qui» gli metto l'indice sulla bocca «shhh tu mi hai salvato e zitto» gli metto le mani intorno al collo e lo bacio. Torno a casa e mi sento meglio le parole della psicologa mi hanno aiutato e quando mia madre mi vede cerco di non litigare ma di stare tranquilla «domani mattina vado» «come ci arrivi?» «con il pullma» «ti accompagno?» lei mi guarda, non se lo aspettava «se ti va ok» seguo il mio cuore e l'abbraccio iniziando a piangere ma non sento il dolore lancinarmi il cuore mi sento in pace «sono orgogliosa di te Lena» «e io di te mamma ha fatto lA scelta giusta a farti aiutare » quell'abraccio ci serviva non ci abbracciavamo da anni «ti voglio bene mamma» «anch'io». Torno in camera e racconto tutto a Mattia che è fiero di me «devo tutto a te Mattì» «ti amo troppo» «anch'io Mattia» sono le 2 di notte e non riusciamo a riattaccare il telefono abbiamo parlato tantissimo e ho sorriso davanti ad uno schermo. É questo l'effetto che mi fa Mattia Briga
Spazio autrice
Nel prossimo capitolo qualcuno dirà qualcosa che farà succedere qualcosa che...lo scoprirete!♥

Tirami fuori dai guai •BrigaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora