Iniziarono a giocare a calcio e da quello che avevo capito la squadra di Mattia stava vincendo infatti dopo aver fatto goal corse verso di me e mi abbracciò mentre tutti gli altri della sua squadra esultavano. Alle 19:30 dopo essersi tutti ricambiati tornammo a casa. «allora ti sei divertita oggi?» «si grazie di avermi portato con te» «e figurate» «ma che vuol dire briga?» si mise a ridere «é il mio nome d'arte, facciamo così domani sera ti racconto tutto seduti al tavolo di un ristorante» «ma non puoi dirmelo ora o domani a scuola?» «ma così ho un'altra scusa per farti uscire» «mavaffanculo» fece un sorrisino e girò verso la nostra via «siamo arrivati» «ci vediamo domani a scuola» «a domani baby» mi girai verso di lui e gli feci un sorriso imbarazzata poi salii le scale verso la mia porta. Dal suo appartamento si sentì la sorella corrergli contro tutta contenta e la madre che chiedeva di me. A casa mia non c'era nessuno mia madre non si faceva sentire da ieri e io mangiai una pizza sul divano. Dopo cena mi buttai sul divano in cerca di un programma interessante a alla fine mi addormentai sulla poltrona.
Un rumore assordante mi sveglia, cazzo sono le 8:10 a quest'ora già dovrei essere in strada verso la scuola. Vado a vedere chi è che suona e vedo Mattia «scendi che te porto io a scuola» «10 minuti» e corro a prepararmi saltellando di qua e di là e alla fine riesco ad essere presentabile «sei pronta pensavo non scendessi più» «devi essere solo felice che ho accettato di venire con te» «sempre la solita asociale tu eh» le sue parole mi ferirono infatti mi ammutolii e lui se ne accorse «ehy dai sto zitto sali in moto» mi strinsi a lui e in tre minuti eravamo fuori il portone. Le lezioni furono noiose ed è brutto vedere che tutta la classe fa casino ma a te ti escludono e se non fosse per Mattia che mi rivolgeva la parola sarebbe stata proprio una giornata di merda. Per fortuna la giornata finì e Mattia si offrì ancora di accompagnarmi a casa «allora stasera alle 20:30 ti passo a prende e ti porto in un bel posto fatte trova pronta» «vebene ci sentiamo dopo» mi salutò con un bacio sulla guancia, ma che è tutta sta confidenza però non posso fare a meno che sorridere. Passo il pomeriggio a rendermi presentabile e trovare un modo per coprire i tagli senza mettere un felpone. Alla fine quando suona il citofono scendo le scale e Mattia sorride vedendomi «sono onorato di uscire con te» «zitto adulatore» «come fai con la gonna a salire sulla moto?» «mi devo cambiare?» «nono dai andiamo a piedi». Il ristorante si rivela essere un pub buio pieno di cartelli stradali appesi alle pareti, ci sistemammo in un tavolo con delle panche di legno in un angolo e dopo aver selezionato il menù ordinammo cotoletta e patatine fritte «allora Mattì mi devi spiegare che vuol dire briga» «vuol dire lotta» «e perché sta scritto sulla tua maglia da calcio?» «perchè è il mio nome d'arte» «addirittura nome d'arte!» «sai io ho un sogno, quando mi chiedono cosa voglio fare da grande io ripsondo il rapper» «cioè il cantante?» «bhe si è quello il mio sogno» «quindi briga è il tuo soprannome» «esatto» «wow una cena per farti dire che vuoi fare il cantante» «guarda che non è una cosa che racconto a tutti te l'ho detta perchè mi fido di te e sapevo che mi avresti appoggiato» «grazie della fiducia ma dopo questa rivelazione voglio sentire una tua canzone» «ne ho scritte ancora poche, diciamo che ne ho scritta solo una» «come mai?» «l'ho scritta a Madrid e poi non mi sono più messo a scrivere ma adesso sto ricominciando» «e come si chiama la canzone?» «calle Maria ignacia» «me la devi far sentire assolutamente» «ok te lo prometto e tu, qual è il tuo sogno?» «io non ho un sogno» «è impossibile dai dimmelo io te l'ho detto il mio» «non ho obbiettivi per il futuro,dopo il diploma mi piacerebbe fare medicina» «ecco visto che c'è l'hai un sogno: studiare medicina» «ma no, io non ho prospettive» «tutto questo pessimismo, stai sempre sola tu mi nascondi qualcosa Lena e scoprirò cosa» «è una storia lunga e brutta» «ma voglio conoscerla ormai ti puoi fidare di me» «te la racconterò un'altra volta» «quindi vuoi continuare ad uscire con me?» «si...» «tranquilla ormai tu sei la mia piccolina e siamo inseparabili» «veramente io sono più grande di te» «ma sei più fragile». Quelle parole così dolci non me le aveva mai dette nessuno e stavo iniziando veramente a fidarmi di lui perché sono sicura che non mi lascerebbe mai. Noi due siamo amici, amici per sempre.
Spazio autrice
Mattia vuole fare il rapper e Lena sta per raccontargli tutti i suoi problemi e il suo passato. Finita la fase delle conoscenze inizierà la storia .Continuate a seguire la storia per vedere cosa succederà ♥
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Tirami fuori dai guai •Briga
FanfictionLena è una ragazza problematica che spesso si trova da sola ad affrontare la vita. Dopo essere stata rimandata decide di cambiare scuola e fra quei banchi conosce un ragazzo, che è anche il suo vicino di casa: Mattia Bellegrandi. I due instaureranno...