Capitolo 15

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Vedo mamma distesa a terra, pallida e una pozza di sangue. Ma soni i miei occhi che la guardano, non soni io che guardi mia madre per tessa senza vita. Sento comunque un dolore al petto fortissimo, un dolore che non riesco a sopportare come se un coltello mi perforasse il cuore. So che non è quello che provo io ma mi sentirei allo stesso modo forse anche peggio. Sento dei rumori alla porta forti mi giro e vedo il mio corpo disteso a terra. Penso che ero morta, sempre non essendo io a pensarlo ma l'uomo che mi sta guardando e che prima ha guardato mia madre. Qualcuno cerca di buttare giu la porta chiunque sia ce l'ha fatta è la polizia con i genitori di mamma. Li due poliziotti mi guardano pensando che fossi stata io ad uccidere mamma e "me"! I miei nonni mi guardano con disprezzo e su l'orlo del pianto. La polizia mi porta via pensando che fossi l'assassina. Urlavo più che potevo dicendo a i poliziotti che nn ero stata io ma loro mi portano via. Mi arrendo a loro pensando che non avevo niente da perdere ormai la mia famiglia era stata sterminata. Camminando lungo il corridoio la porta della cameretta è semi aperta e vedo Stella caduta dal letto: anche lei è stata aggredita. Mi sento un staccio una persona senza piu niente, senza piu amore, senza piu felicita e senza piu un sorriso!

Scatto a sedere e respiro velocemente ancora scossa dal sogno che stavolta era molto diverso dagli altri. Non ero io, ero un 'altra persona ma chi potrebbe mai essere? Dopo Essermi ripresa vedo il cellulare a terra. Deve esserci caduto mentre dormivo! Ho un messaggio ed è di... Edward! Mi scappa un sorriso.

*Si non c'è problema allora a domani... Ah oggi prenditi un giorno di pausa ho detto a mio padre che stavi male non ti preoccupare ci vediamo domani sera visto che domani non si di turno*

È davvero dolce.

*grazie, non dovevi spero che tuo padre non si arrabbi a domani* dopo essermi accertata che abbia inviato il messaggio blocco il telefono e scendo dal letto sono solo le 8 e staranno già tutti dormendo e voglio fare a tutti una grande colazione! Bardo giù dal letto e vado in cucina mettendomi ai fornelli. Preparo il latte per tutti oggi è sabato perciò neanche Stella va a scuola. Giorno perfetto per fare colazione con la mia bellissima famiglia! Apparecchio la tavola mettendo delle tovagliette per non sporcare la tovaglia del tavolo. Non so perché oggi mi sento così felice, speriamo resti così tutti il giorno e non succeda niente.

Dopo aver fatto il latte e aver messo tutti i tipi di dolci sul tavolo si sono fatte le 8 e mezza e aspetto che tutti si sveglino intanto mi metto sul cellulare a giocare un po'. Si svegliano tutti molto più tardi di me: nonna e nonno si svegliano alle nove e mezza e Stella alle dieci.

"Wow, Tesoro non dovevi fare tutto questo" dice nonna sorridendo e sedendosi insieme a nonna.

"Questi biscotti sono buonissimi!" Dice nonno a bocca piena Con una voce così buffa che scoppiamo tutti in una fragorosa risata. Cominciamo a mangiare Stella comincia a parlare dei professori e dei moltissimi compiti che gli hanno dato per il week-end. Io comincio a raccontare del mio nuovo lavoro. Siamo una famiglia felice, lo siamo sempre stati anche con molte difficoltà. Continuano a sorridere e a mangiare fino a che nonno non si lamenta per un dolore al petto.

"Nonno, nonno stai bene???!!" Mi affretto ad andare vicino a lui e mi guarda con i suoi occhi blu.

"Si tesoro tutto a posto è già passato va tutto bene" mente

"Nonno, sei sicuro?" Gli chiedo preoccupata.

"Si Bella vado a stendermi un po' vedrai che mi passa" lo accompagno in camera da letto e lo aiutò a stendersi. Mi sento male a vederlo così stavamo così bene e questo stupido dolore ha rovinato tutto. Vorrei stare io al posto suo non se lo merita, lui che mi ha fatto da padre.

"Vuoi che resti qui con te?" Gli chiedo con il cuore in mano

"No non ti preoccupare va a parlare a Stella avrà capito che c'è qualcosa che non va. È vero Stella non sa niente gli do un bacio sulla fronte dicendogli che qualunque cosa gli serve mi deve chiamare e che non si deve alzare per nessuna ragione. Quando torno in cucina vedo nonna in lacrime mi guarda come per dire "lo sa gliel'ho detto"

"Vado a parlarle" e lei annuisce senza dire niente. Apro la porta della sua camera. È distesa sul letto con le cuffie alle orecchie piangendo, anche io mi rifugiavo nella musica quando ero triste.

"Stella" la chiamo dopo avergli tolto una cuffia dall'orecchio e lei toglie anche l'altra. Per un momento ci fissiamo in silenzio poi lei mi salta addosso abbracciandomi forte e piangendo a dirotto facendo piangere anche me.

"Bella..... N-non... Voglio c-he nonno m....." Dice tra un singhiozzo e l'altro ma io la interrompo.

"Hey, non ci pensare nemmeno io farò qualunque cosa possibile per farlo restare con noi te lo prometto. Nostro nonno non morirà lui è forte e ce la farà e poi adesso è con noi non c'è nulla di cui preoccuparsi. Tranquilla adesso ok?" La cullo tra le mie braccia tranquillizzandola più che posso. So che non posso fare niente posso solo pregare e sperare che resti con noi il giusto tempo che si merita. Sperare che guarisca!

Tu sei la mia musica [IN REVISIONE] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora